⊱Capitolo 2.2⊰

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I corridoi sono inondati dalle voci degli studenti che si incamminano verso le aule.

Elaine Black è diretta verso l'aula di Trasfigurazione, nella mente le girano miliardi di parole e immagini di cosa potrebbe accadere di li a pochi minuti.

Ritrovandosi di fronte alla scalinata che porta all'aula, la castana si introduce all'interno e bussa alla porta in legno massicio. Pochi secondi dopo spinge la maniglia ed entra, la professoressa McGranitt si trova nel suo ufficio, la porta aperta per metà.

"Buongiorno professoressa." Saluta la trentenne, rivolgendo alla donna un piccolo sorriso imbarazzato. La professoressa McGranitt la osserva e sorride, "Buongiorno Elaine. Posso aiutarti in qualche modo?" Domanda làanziana, facendo cenno alla giovane di accomodarsi nel suo ufficio di fronte a lei.

Elaine si siede e incrocia le mani in grembo, schiarendosi la voce, la castana inizia il suo breve discorso, "Ehm, professoressa McGranitt."

"Io la ammiro molto e sono molto grata di averla avuta come insegnante e di lavorare al suo fianco in questo momento..." Congratula Elaine, le guance sono dipinte di un leggero rosa opaco e gli occhi non osano guardare in faccia la direttrice di Grifondoro.

La professoressa guarda attentamente la donna di fronte a lei con un sorrisetto, "Elaine, per quanto io sia interessata a sentire le tue lodi nei miei confronti, ho una lezione da tenere tra cinque minuti, quindi mi vuoi dire cosa ti serve?" Domanda l'anziana in tono pacato, Elaine annuisce e fa un respiro profondo, "Io volevo scusarmi con lei." Riverisce la castana, finalmente incontrando gli occhi verdi della professoressa.

La McGranitt la guarda confusa, "Le dispiace elaborare? Di cosa dovresti scusarti?" Elaine guarda la professoressa con rimorso, "Mi dispiace averla trattata male quel giorno. Lei voleva solo accertarsi che io stessi bene, essendo l'anniversario di morte della mia migliore amica, e io l'ho trattata in modo meschino. Me ne vergogno profondamente, quel giorno avevo tante cose che mi passavano per la testa e-" Si scusa la castana, ma la professoressa la blocca, "Io ti ho già perdonato, Elaine. So come ci si sente a perdere persone care. Io non ti do nessuna colpa di quel giorno." Riverisce l'anziana con un piccolo sorriso di rassicurazione, ma i suoi occhi la dicono lunga. 

Come se sapesse cosa c'è veramente in fondo alla botola di segreti di Elaine Black.

Elaine ricambia il sorriso, poi afferra la sua bacchetta e la agita, puntandola verso la scrivania della professoressa di Trasfigurazioni. Un mazzo di rose di diversi colori compare sulla scrivania, un bigliettino scritto a mano si trova in mezzo e recita: 'Grazie,'

Minerva McGranitt sorride nostalgicamente, Elaine può giurare di aver visto gli occhi verdi della professoressa inumidirsi per qualche secondo. "Mi ricordo di questi..." Reminisce l'anziana signora, afferrando il mazzo e osservandolo.

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