Titolo della parte

5 4 0
                                    

...Venezia

Jacopo, Jacopo!
Questa tua indocilità ti fa divenire misantropo!
Abbandona l'astio che serbi nell'animo tuo poiché esso soggioga tutto quell'amore che un tempo provasti ed elargisti nei tuoi scritti.
Pensa, piuttosto di tramare congiure nei riguardi degli uomini altrui (continuando pur sempre ad adorare la tua unica e sola Teresa)
a non ingannare te stesso con la tua machiavellica mente, poiché fratello mio, la vita tua non è neppure lontanamente paragonabile alla nostra qui in quel di Venezia.
I regnanti sono assetati di potere e la povera comune gente (che tu sei solito imprecare), la madre tua ed io abbiamo l'obbligo e soprattutto il dovere di ubbidire tacitamente agli ordini che comandano, vivendo così nella condizione di muti servi intenti a vagar nel più basso lerciume della vita.
Meschini ingannatori loro amano dunque possederci per mostrare ai loro occhi la propria smisurata magnificenza, distruggendo con crudeltà tutti coloro i quali non riescon a dominare facendo sì che l'odio provato verso noi, umile gente, sia tale da oltrepassare la loro stessa impalpabile umanità.
Lapo caro, tu che ancora puoi, rendi omaggio al buon Dio per la grazia a te offerta ed allontana dal tuo cuore quest'amara infelicità invocando a Lui le tue modeste suppliche ed ancora domandandogli, di proteggere noi, la tua sola famiglia.
Come sempre, abbandono a te le solite raccomandazioni e ti saluto a differenza tua, calorosamente e sempre nel vivo desiderio di ricontrarti.
Addio.

Epistole di Lorenzo Alderani a Jacopo OrtisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora