Titolo della parte

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                                     Venezia, 8 ottobre 1797.

O mio Jacopo, esule compagno,
hai recato ormai il tuo gracile corpo su quei perduti colli,
colli che però un tempo non promettesti alla tua addolorata madre ma caparbio nondimeno non le prestasti ascolto.
Ella l'avevi lusingata, costernandole il volto di fallaci sbaciucchi e l'avevi assicurata di rifugiarti in qualche altro paese, ma nonostante ciò, hai preferito agire altezzosamente.
Quantunque, io Lorenzo, comprendo l'animo tuo tormentato e malgrado la tua lontananza
con la mia anima, lo consolo.
Questa nostra vita merita, come le tue parole hanno sempre proferito, di essere conservata con decoro
e pertanto tutto ciò spinge la mia benevolenza
a confidarti che lì, presso quei colli la tua salute è in repentaglio.
Ti imploro, mio Jacopo di non domandare la causa di questo mio avviso ma giuro che il mio dolore
in tal momento, è smisurato.
In ogni caso, ti spedisco parole di conforto poiché l'inquieta madre tua, ama te oltre misura e impaziente ella spera che tu un giorno ti diriga in luoghi più quieti.

Epistole di Lorenzo Alderani a Jacopo OrtisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora