Titolo della parte

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         25 marzo 1799.

Son giorni che aspetto, come non mai, di ricevere i tuoi scritti, ma l'odore della tua carta or come ora è solo un vago ricordo.
Lapo mio, hai tragicamente fatto terminare la tua vita e questo tua madre a differenza mia non te lo perdonerà mai.
Io Lorenzo, tuo unico e leale amico, non biasimo il gesto da te compiuto e dinanzi al loculo tuo abbraccio vagheggiando il tuo corpo esanime, pregando l'Iddio che a te stia accanto.
Ieri l'altro, personalmente, come il tuo volere ha desiderato, ho fatto recapitare l'addio tuo a donna Teresa e avresti dovuto vedere com'ella ti piangeva dirimpetto agli Euganei Colli...
Nonostante ciò, continuamente la mia anima è in lutto ed ogni volta che son intento a rileggere le tue lettere, mi commuovo rimproverando me stesso di non esserti stato abbastanza vicino corporalmente e spiritualmente.
Non condannare la fermezza dei miei pensieri ma perdona il mio esserti lontano, poiché da me questo è stato fatto solo per il tuo benessere e la tua felicità.
Oh mio Jacopo, vivo nei miei pensieri,
sento che sei intento a vegliare senza fine sulla nostra casa, sulla madre tua e su di me e per questo che ancor di più
ti accolgo nel mio cuore senza mai dimenticarti.

Ultimo P.S.
Continua ad amare intensamente noi, Teresa e la tua patria, senza smettere mai di contemplare Dio, tuo unico Salvatore.

Immensa Gioia per questo tuo lungo viaggio!
Con amore e per sempre...

L'amico tuo.
Lorenzo Alderani.

Epistole di Lorenzo Alderani a Jacopo OrtisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora