Capitolo 70 - La Domanda Giusta

0 0 0
                                    

I suoi occhi fissano privi di concentrazione il pavimento grezzo, come a scrutare un singolo punto distante un infinito. Nessuna delle persone dell'Accademia si avvicina a lei e si limitano soltanto ad uno sguardo incuriosito.

Non riesce a pensare. Si rifiuta di pensare. Se lo fa, potrebbe pensare a come sente di aver allontanato il forse suo unico amico in questo mondo.

Cazzo...

Inevitabilmente la sua mente cade su quel pensiero. Stringe forte le gambe e affonda lo sguardo tra le ginocchia nel tentativo di non scoppiare in lacrime.

Ad un tratto con la coda dell'occhio vede degli stivali in cuoio pararsi davanti a lei e il suono di una voce che non riesce bene a distinguere.

«Cosa?»

Nora interroga pigramente la persona, ricevendo in risposta un calcio al fianco che la sveglia bruscamente da quell'incubo a occhi aperti.

«Ti ho concesso di allenarti qui, ma tutto quello che vedo è una ragazzina depressa. Muovi il culo al cortile»

Come alza lo sguardo vede la figura del Gran Maestro torreggiare su di lei mentre tamburella sul braccio.

«Non sono una sua allieva. E ora lasciami in pace»

Un altro calcio al lato le fa perdere l'equilibrio, costringendola a reggersi con il braccio per non cadere in terra.

«Se mi parli un'altra volta così ti cuocio viva. Ti sto permettendo di stare qui per qualche giorno perché sono incuriosito dalle conoscenze del tuo posto, e ora vai ad allenarti o sbatto te e il tuo amico fuori»

Il Gran Maestro ringhia contro di lei, tuttavia abbastanza piano da non farsi sentire dalle altre persone intorno. Ma Nora non si muove da quel cantuccio che si è creata tra le ginocchia.

«Vieni con me»

Con uno strattone, Nora viene catapultata in piedi e trascinata a forza fino ad un cortile più piccolo separato da quello principale.

Privo di un filo d'erba fuori posto, riesce comunque a mantenere l'aspetto spartano di un praticello incurato che non osa uscire dal suo piccolo quadrato di terra.

«Prova a colpirmi. Non impegnarti e ti darò un motivo per piangere»

Senza prepararsi, il Gran Maestro si posiziona al centro del cortile camminando lentamente sotto il rumore dell'erba calpestata dagli stivali.

«Cosa vuoi da me? Non hai già rovinato abbastanza?»

«Nella mia Accademia non ci sono segreti. Ringrazia solo che non l'ho detto agli altri allievi. Il fatto che lo abbia tenuto segreto al tuo compagno non sono affari miei»

Lo sguardo di Nora sbianca davanti alla frecciata delle parole dell'uomo e risponde con desolazione mista ad irritazione

«E come avrei dovuto fare, eh? E soprattutto, perché hai creduto alla mia storia così facilmente?»

«Il sapere che il nemico non possiede è l'equivalente di avere un esercito due volte più numeroso»

Nora lo guarda negli occhi e l'irritazione lentamente prende il posto della desolazione non appena comprende il senso delle sue parole.

«E vorresti ottenere da me informazioni sul mio mondo per questo? Allora mi pento di averti fatto vedere quell'esperimento per bambini»

«Perché me lo hai mostrato allora?»

I suoi occhi topazio diventano colmi di stupore di fronte a quelle parole tanto semplici quanto arroganti.

«Sei serio?! Hai minacciato di ucciderlo! Volevo proteggerlo»

Il Mondo della Farfalla - Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora