Alba.
In una casa di neo sposi è un'alba diversa. Ora non più due entità distinte ma una coppia. Un solo essere. Un amore nato con il tempo e che ha finalmente trovato una degna comunione.
Aslaug era sdraiata sul petto del suo Orso e non aveva voglia di muoversi per nessun motivo al mondo. Tanto era ancora presto, dove dovevano andare? Chris le cinse la vita, bene anche lui era del suo stesso parere. Perché alzarsi?
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Casa dello Jarl
Hilde era completamente sdraiata su di lui, il suo Thoren, la teta sul petto una delle sue gambe su quelle di lui. Pellicce che ricoprivano entrambi e lei si muove leggermente stringendo con un braccio il costato del marito "Mmmm..." lei strofina la guancia sul petto di lui annusandolo.
Sa di essere molto istintiva e quasi animalesca quando ci si metteva ma amava l'odore che aveva in quel momento.
Sesso. Sudore e altro.
Un bacio sullo sterno e sollevo la testa per guardarlo, so che sei sveglio amore mio, me ne accorgo dal respiro che stai facendo. Così scivolo lentamente e con una mano afferro il membro che appena toccato sobbalza come se avesse vita propria. Sorrido "Hilde, smettila..." "Se no cosa mi fai. Serpente?" apri gli occhi e mi sento trapassata da quelle iridi blu mare "Farti gridare così tanto che anche il Valhalla ti sentirebbe..." sorrido ancora e lentamente mi lascio penetrare da lui. Sarà un bel risveglio.
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Mi sveglio avvolta nelle pellicce ma lui non era al mio fianco, un rumore attira la mia attenzione. Un rumore continuo e ritmico, imprecazioni in norvegese e sbuffi, così mi alzo avvolgendomi nella coperta e apro la porta sul retro, quella che da sul bosco ricoperto dalla neve.
Per la miseria! Oh mio Dea ti prego, ho una vampata di calore improvvisa. Può un uomo essere così bello? Sta nevischiando e lui taglia la legna dove il tetto della casa si allunga verso l'eterno. Oh miei Dei, sto per saltargli addosso senza ritegno! Devo restare calma. Sono una persona che ha una certa normalità, non posso farmi irretire da uno così... Dea mia, quel corpo... la fate facile voi a non uscire di testa! Ci sono pure andata a letto ed è stato tutto molto... naturale.
Lupo è entrato nella mia anima come nessuno è mai riuscito a are e adesso sarà un problema distaccarsi da lui. Perché quando arriverà la primavera, io tornerò alla mia isola. Alla mia solitudine. Al mio essere Ban-sidhe.
Ma per ora mi posso godere quella schiena magnifica che si muover seguendo le braccia e tutto il movimento del taglio della legna. I tatuaggi che lo ricoprono, quella lieve patina di sudore che fa luccicare il corpo, le cicatrici di battaglie precedenti. I capelli legati, il braccio che con un movimento leva il sudore dal viso e io che mi lecco le labbra come un'assetata nel deserto. Si ferma per poi voltarsi.
Il mio cuore fa una capriola e i suoi occhi di ghiaccio mi incendiano la pelle e il sangue. Devo andarmene da qui, non posso restare. Non posso.
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Deve essere impazzita ad uscire con questo freddo avvolta solo da una coperta di pelliccia. I lunghi capelli sciolti che come una nuvola di fiamme ricadono sulle esili spalle, gli occhi verdi che mi guardano ancora con curiosità, quel lieve rossore sulle guance che accentua le lentiggini.
Quelle lentiggini che ho leccato una ad una la scorsa notte, le ha un po' dappertutto sul corpo così come centimetro di pelle. Un corpo che ha il fuoco della passione dentro, un fuoco che nemmeno lei sa di avere. Lascio l'accetta e vado verso di lei, mi guarda ma poi abbassa gli occhi, eppure non hai tutte queste remore quando siamo a letto. Amo questo tuo essere... tu.
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Cuore di donna
General FictionTre donne. Tre cuori. Tre vite. E un solo Destino. Quante dure prove può sopportare una donna? Quanto dolore, gioie, sofferenze e amore può sopportare, dare e ricevere? Quanta forza può avere una donna? Donne uniche nel loro genere, rare e con tanta...