Heavenly World

485 8 0
                                    


*Isola di Gold, Mare Settentrionale*

Il sole picchiava alla finestra, lasciando che un raggio mi svegliasse col suo tepore.
Era un nuovo giorno, e feci presto a svegliarmi: ancora distesa stropicciai gli occhi con le nocche della mano sinistra, mi grattai la testa quasi ad accarezzarmi e ~Yawn~ uno sbadiglio riecheggiò nella stanza.
La candela era già spenta.
Saltai giù dal mio vecchio e cigolante letto in legno, con non poca fatica, facendomi largo nel disordine della stanza provando a non inciampare fra vestiti e vecchie cartacce.
Disordine.
Disordine? Questo poteva voler dire una sola cosa: lui era già in piedi!
Spalancai gli occhi, cercando di non darla vinta alla sonnolenza, corsi verso la finestra e volsi uno sguardo dapprima al cielo, sereno e senza una nuvola all'orizzonte, più in giù la città aveva cominciato a vivere, da parecchie ore probabilmente.

Questo voleva dire che ero l'unica rimasta a poltrire mentre gli altri erano già operativi!
Accidenti, dovevo proprio sbrigarmi!
Mi precipitai, quindi, al piano di sotto raccattando i primi vestiti che trovai e scattai in bagno.
Mi soffermai davanti allo specchio permettendo all' acqua fresca di riportarmi al mondo: ero certa che anche quel giorno le mie lentiggini avrebbero colpo! Del resto, chi potrebbe mai resistere ad una dolce e innocente bambina di dodici anni con un visino così angelico?
Nessuno ovviamente!
Mi schiaffeggiai le guance con i palmi delle mani, quasi a dare il colpo di grazia ai residui di sonno.
I miei occhi verde smeraldo erano finalmente vivi e pronti a stupirsi delle gioie che il mondo aveva da offrirmi: sono piuttosto rari da queste parti, al contrario dei capelli biondi. Eh sì, perché la quasi totalità degli isolani ha i capelli di varie tonalità di biondo, da cui il nome dell'isola "Gold".
Non avendo ancora finito di prepararmi, presi i vestiti trovati prima di tutta fretta: una t-shirt bianca con la stampa "best",una gonna rosa fino alle ginocchia; legai i capelli in una crocchia non troppo composta e poi via con le prime ciabattine a caso!

Filai giù per altre due rampe di scale arrivando al pianterreno dove trovai mamma Manda intenta a preparare un pasto caldo per pranzo.
Per tutte le lische di mare...Era decisamente tardissimo!
"Ah, ben svegliata! Fa presto, sei in ritardo come al solito!" mi disse. Un modo alternativo per augurarmi il buongiorno, insomma...
"Hai ragione, corro corro!!!"
"Ari-Ari, non dirmi che avete passato un'altra notte a leggere vecchi libri impolverati?" Si portò mani ai fianchi con tono di dolce rimprovero "E pensare che tuo fratello è già sveglio da un pezzo! Non cincischiare se vuoi che questa volta non finisca in parità!"
Girai gli occhi al cielo e sbuffai, perché proprio non mi va di sorbirmi l'ennesima ramanzina sul mio essere una dormigliona -e fifona- e quindi scappai via facendo un cenno con la mano.
Rinunciai alla colazione: non potevo davvero perdere altro tempo prezioso!

Aperta la porta, aperto un mondo: il mio villaggio, Roubi, quella mattina era frenetico ed anche più del solito, e mi fu facile disperdermi in un enorme via vai creato dalla folla.
Quello era il giorno del gran mercato: infatti per una volta a settimana i commercianti e gli affaristi di tutti i villaggi dell'isola si recavano qui a Roubi, oltre la grande montagna, per vendere nel nostro grande porto approfittando dell'affluenza di forestieri; c'era chi vendeva solamente e chi ne approfittava per rifornirsi di merce, c'era chi di passaggio o chi era in cerca solo di un posto dove sostare, c'era chi inseguiva la fortuna in modi non proprio leciti.

Sì, perché un quarto dell'isola era diviso da una grande montagna che separava il piccolo quarto dalla grande metà. Nella mia zona la gente viveva di semplicità così come nelle altre due città di punta; ma era lì i da noi che si svolgevano le principali attività commerciali e di scambio: frutta, carni, suppellettili, oggettistica di ogni tipo, armi, ostelli e chi più ne ha più ne metta!
Nella grande metà -al contrario- vi era la capitale Smera, separata da Roubi, Lapis e Perla perché lì il tenore di vita e le classi sociali erano completamente differenti da quelle che ero abituata a vedere sin da piccola. Non ci ero mai stata, ma mi è stato riferito che non era strano vedere gente ricca proveniente da ogni mare del mondo venire a Gold Island per creare gioielli con pietre preziosissime fornite e lavorate in miniera direttamente da noi del piccolo quarto.
Insomma, si sapeva: "al piccolo quarto la feccia, alla grande metà oro e vita a volontà".
Mi fu spiegato che per accedere all'altra parte vi erano due modi: per il primo era necessario circumnavigare l'isola, per il secondo boh.
Letteralmente boh, perché meno di dieci persone erano a conoscenza di un modo per passare oltre le miniere della montagna.

Ariadna! {Trafalgar Law}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora