Tu guarda i fiori

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Non mi era mai capitato di stare così prima d'ora: la mia testa iniziò a riempirsi di sensazioni mai provate, come un fiume in piena che non smette di scorrere e impossibile da catturare in fotografia.
"Ari! Ma che ti prende?" mi domandò Gari fermandosi.
"V...Vorrei saperlo anche io!" risposi disorientata e con voce esitante.
Si avvicinò a me con fare apprensivo dopo aver capito che qualcosa non quadrava e restò in piedi a qualche passo aspettando delucidazioni.
"Ho come brividi che mi fanno sentire appesantita e di colpo mi sembra di stare di buon umore come mai prima d'ora. Mi sembra tutto confuso, non ci sono voci ma è come se la mia testa fosse talmente piena da non riuscire a pensare ad altro, il caos è troppo e non riesco più a sopportarlo!"
Le ginocchia quasi non mi sorreggevano più, tremavo, con questi sbalzi repentini mi sembrava di trovarmi in balia di un'onda che mi investiva di continuo e poi mi cullava e poi ricominciava da capo.
"Non sarà mica che quella pesca di prima t'è rimasta sullo stomaco?" chiese lui; non credevo che la frutta potesse fare questo effetto.
"Gari,ma io non sto bene!" piagnucolai.
Al che mi afferrò per un braccio con fare deciso tirandomi, facendo da guida. Il suo passo era pesante, come quello di un bambino imbronciato la cui madre non ha soddisfatto i suoi capricci.

Mentre camminavamo continuavano a persistere le stesse sensazioni che recavano disagio.
Durò finché non raggiungemmo un posto lontano da alberi-casa, un piccolo parco verde con fiori ed aiuole messe a perimetro di una piazzetta larga circa una decina di metri dove eravamo soliti giocare con alcuni amici.
"Forza dai, falla!" mi sgridò con fare prepotente mentre mi spingeva verso un cumulo di terra coltivato a garofani rosa intenso.
Ci cascai come un sacco di patate e, per sbaglio, inevitabilmente ne pestai qualcuno: "E cosa ti fa pensare che la farei qui in mezzo?" dissi io a denti aguzzi.
"Non perdiamo altro tempo, il fallimento di prima non ci voleva. Quindi taglia corto e falla, così ti passerà il mal di stomaco! Stupida di una Ari-Ari!"
"Ma sei scemo o cosa? Ti ho detto che non è la pancia!"
Però un attimo! D'improvviso aveva smesso: la pesantezza, la leggerezza, non c'era più niente, solo noi due ed il profumo dei fiori. E me ne rendevo conto solo frangente.
"Gari, è passato!" gioii ancora in ginocchio "Non c'è più! Sto meglio adesso!"
Mi venne da sorridere a non dovermi sorbire più quel contrastante e angoscioso stato d'animo.
"Macché, non dirmi che siamo venuti qui per nulla?" mise le mani conserte al petto; giurerei d'aver visto una venuzza gonfiargli la tempia.
"Guarda che mi ci hai trascinata tu, cretino!"
"Mi ci hai costretto, stavi per fartela sotto!"
"E quando mai ho detto che mi scappava!?"
Si stizzizii: "Sbaglio o non ero io quello ad aver detto di star male?!"

Ecco, eravamo alle solite: senza volerlo, o forse si, avevamo finito a battibeccare per qualcosa di relativamente inutile.
Ci capitava spesso, un giorno addirittura perché era convinto di avere più lentiggini di me; ma dico io, chi è quello che accende lite con la propria sorella per delle macchie in viso?
Sicuramente non io, perché vinco a mani basse con 59 lentiggini a 56.
Eh sì, perché contarle era davvero inevitabile arrivati a quel punto!

Ma voleva vendetta, continuò: "Se solo non avessi morso quella pesca marcia non staremmo qui a perdere tempo ma saremmo tornati al mercato ad aiutare papá che sicuramente ci starà aspettando!"
Come se la colpa fosse la mia ora! Mi fece arrabbiare: "Guarda che sei stato tu a voler mettere su uno dei tuoi fallimentari piani!"
"Il mio piano ha funzionato perfettamente!" disse con tono di difesa gesticolando agitato "Se non avessi saltato la colazione non sarebbe successo!"
"Cretino! Avevi più fame tu di me!"
"Ma non sono stato tanto idiota da masticare del marciume!"
"Piantala! Non era marcio, sapeva solo di schifo!!!"
"Scema! Scema! Scema!" parte in cantilena facendomi le pernacchie.
A volte mi domandavo com'è che facesse da dodici anni a passare ad averne cinque e atteggiarsi a questa maniera.
Ma questi insulti mi facevano stizzire.
Sarà che di fondo anche io ero ancora una bambina tendendo a comportarmi come tale;
sarà lo stomaco vuoto o la voglia di non dargliela vinta;
sarà il sole, ormai alto, che continuava a pungermi la pelle.
Mi si accende come un fuoco, mi sentivo carica come se avessi dimenticato i morsi della fame: "SMETTILA DI CHIAMARMI COSÌ!!!"
Gari sgranò gli occhi: "Ari...Ari-Ari!!! AHH!"
Incredulo e scioccato, come se avesse visto un fantasma, impallidì mentre si lasciava cadere di sedere per terra tirandosi indietro a piccoli colpi: "Per tutte le lische di mare, ahh!"
Pareva davvero terrorizzato, non capivo, avrà forse realizzato che non mi era andato giù il suo atteggiamento?
Faccio qualche passo per tirarmi fuori dai garofani ma, mio fratello, ancora sconcertato mi urla di non muovermi.
Cosa caspita gli era preso? Non aveva mai paura di fare a botte, anche perché era più lui a menare me la gran parte delle volte.
Si portò le mani in testa quasi a reggersela per poi sfregarle sui capelli biondi rasati e divenne preda di lacrime e moccolo: "WAH! MIA SORELLA È UN MOOSTROO!"
Ancora, sentii amplificarsi la carica di prima, mi sembrava di avere tanta di quella energia da rompere una roccia!
Basta insultarmi, non reggevo più il gioco! "TI HO DETTO DI SMETTERLA, GARI!"

Alzò un braccio e stese l'indice indicandomi continuando a guardarmi con la stessa espressione attonita di poco prima "G...Gu... Gua...Guardaa!"
Realizzai, quindi, di non essere io la causa del suo spavento, già mi pareva strano.
Che fossero i pirati di prima?
Che fosse mamma Manda infuriata perché papà le aveva detto che eravamo spariti?
Che fosse un cinghiale arrivato qui dai piedi della montagna?
Non so, era meglio girami e guardare io stessa prima di fare una brutta fine.
Dapprima volsi lo sguardo in lontananza, ma nulla.
Quindi che stava accadendo? Sarà  stato un serpente?
Guardo più vicino a me, fra le sterpaglie ed i fiori.
E non l'avessi mai fatto... Ora vedevo il motivo del reagire a quel modo di mio fratello: i garofani, così come le foglie, perdettero il loro colore; gli steli ed i fili d'erba intorno a me si erano afflosciati creando grigiume di natura morta come se gli avessero portato via la vita.
"Sei tu! Sei tu a farlo Ari!"

Mi lasciai sfuggire un urlo con faccia da fumetto: come potevo riuscirci?!
Nel panico più totale riferii al mio gemello di non riuscire a stoppare qualsiasi cosa fosse quella.
"Ma che... Succede?!" Continuai a chiedere con voce vacillante.
Passarono alcuni secondi di interminabile silenzio pieno d'ansia, finché fu proprio Gari a rompere il ghiaccio insinuando un dubbio: "Non dirmi che... Quello che hai mangiato..."
"COS-AHH?!" me la piansi a lacrimoni stretti di pieno petto.
Fattosi coraggio, ma sempre a distanza attaccò un discorso: "Ti ricordi di quando una notte abbiamo letto un libro su alcuni frutti particolari? Quelli che davano i super poteri alle persone!"
"Fratello, ma sei scemo?" piango "Ma gli pareva questo il momento di cambiare discorso?" Che stesse tentando di calmarmi in qualche maniera ricordandomi di un libro di fantascienza?
"NO! Sono reali! Anche nonna Dana-Dana ce ne aveva parlato: al mondo esistono persone con abilità speciali, alcune ottenute col sudore, altre ottenute con frutti rarissimi!"
Gari aveva sempre fantasticato di divenire un supereroe in grado di volare alto nel cielo e di compiere gesta al pari del guerriero del mare Sora, famosissimo nel North Blue.
Eravamo solo dodicenni del resto...
Si rialzò in piedi, strinse i pugni e prese a guardarmi incendiato di serietà.
Quando mi guardva a quel modo voleva dire solo una cosa: non c'erano giochi di mezzo!
"QUELLA PESCA MARCIA ERA UN FRUTTO DEL DIAVOLO, ARIADNA!" e se mi chiamava col nome completo doveva proprio essere così.
'Frutto del diavolo'... Solo in quell'istante me ne rammentavo a dovere!
Effettivamente la strana pesca somigliava a qualcuno di quegli strani frutti con riccioli illustrati fra le pagine di quel libro. "Gariii!" lacrimai ancora a pieni polmoni.
Impettito e selvaggio si avvicinò al suo cesto posato lì quando eravamo arrivati, prese un pescetto e me lo tirò dritto in faccia.
Ma che diamine?!

Strano ma vero, funzionò e mi ripresi da tutto quel caos.
La natura cessò di morire.
Questo spiegava l'ondata di energie che avevo percepito nel bel mezzo del mercato, oltre che quanto accaduto poco prima.
Ma Gari non aveva ancora finito: "Adesso tutto ha senso, e se è vero che quello era un frutto del diavolo, allora l'abbiamo fatta grossa!" asserì sedendosi in terra con le gambe incrociate e le mani conserte; con aria da saputello poi continuò: "Se quegli energumeni dovessero capire che siamo stati noi, ci darebbero la caccia e per noi sarebbe la fine!"
Intervenni io: "Quindi cosa suggerisci di fare ~ sigh-sigh~ dirlo a Manda e papà?
"Ma no scema! Ti è dato di volta al cervello!? Dobbiamo mantenere il segreto!" risponse muovendo avanti e indietro la testa.
"Ma..."
"Niente ma Ari-Ari! Riflettici: più gente lo sa più saranno e saremo in pericolo!"
Beh, effettivamente non faceva una piega.
E riprese: "Dobbiamo far finta di niente."
"E come facciamo col mercato adesso?" mi interrogo.
"Dammi il tuo pesce, ti copro io, tanto non l'avresti mai venduto tutto a differenza mia!" si vanta.
"E se mi succede di nuovo come la risolvo!? Mi tiro in faccia un altro pesce puzzolente?"
Dentro di me ci ridevo su, perché per quanto stupido fosse, aveva funzionato poc'anzi.
"Tornatene in casa, dì a Manda che non stai bene, chiuditi in stanza e prendi questi." Si diresse in un'aiuola alla sua destra e colse dei garofani con fare grossolano (del reso vendeva pesce, non bouquet per spose!) e me li porse.
"Se te la fifi, tu guarda i fiori."



~Fine capitolo 3~

Ed ecco un altro capitolo!
Siamo vicini al "grande disastro"! Cosa pensate accadrà nel prossimo?
Lo sto scrivendo proprio ora ✨
Cercherò di pubblicare, finché riesco, con più frequenza possibile, in modo da recuperare in fretta l'inizio che, immagino, vi sembra noioso senza Traf e senza il corpo principale di questa love story.
Prima o poi arriverà, e rimescoleremo le carte della versione 2013.
Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate, mi aiuta a capire se la storia vi piace oppure no, e mi fa piacere comunque 🥰

Ariadna! {Trafalgar Law}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora