"Nonna, ma non avevi detto che avremmo offerto ai ragazzi una buona cena?"
"Esattamente, Ari-Ari, è quello che stiamo facendo!"
"Allora perché continuo ad impiattare solo zuppa di pesce?"
Mi guardò truce attraverso le sue bizzarre lenti a forma di cuore, sorridendo come una spiritata prima di giustificarsi con un semplice: "Infatti la mia zuppa è buona e non mi pare di aver aggiunto altro alla mia frase, o sbaglio?"
Di rimando troncai le lamentele con una risatina ebete che mi salvò da morte certa se avessi anche solo osato controbattere ulteriormente (nessuno vorrebbe mai restarci secco per colpa di un mestolo!); attesi che anche l'ultima scodella fosse pronta e mi avviai in salone a passo svelto.
"Tutto questo è ridicolo..." Sospirai mortificata davanti ai ragazzi.
Ridicolo era dir poco visto che avremmo dovuto ospitare garbatamente tredici persone; ma a quanto pareva l'accoglienza era stata talmente familiare e senza convenevoli da trasformare il nostro soggiorno in un centro sfollati: avevamo un tavolo da sei, non una panca da banchetto e non avevamo abbastanza sedie e spazio per tutti!
"Dai su...Non è poi così male..." Cercò di sdrammatizzare Penguin.
"Ma ti sembra normale invitare un sacco di gente in una casa così piccola sapendo di potergli offrire solo minestrina di pesce? Non è il massimo far sedere i propri ospiti per terra, Pen..." Dissi io con una pulsante vena di esaurimento, indicando il resto dei pirati Heart sparpagliati alla meno peggio.
Nonna Dana-Dana non aveva una casa albero poi così grande, ma da quando aveva accolto me ed Akki avevamo trovato il modo di farcela andar bene; del resto per tre persone ed un topo era più che perfetta!
La sanza inglobava anche la sala da pranzo: alla sinistra della porta d'ingresso vi era un morbido divano giallo ocra a tre posti, con la poltroncina a pois di nonna posta di lato ed illuminata dalla storica lampada ad altezza uomo in ferro (ab)battuto; alla destra della porta, invece, c'era il tavolo da pranzo con le sedie abbinate dello al suo legno scuro. Padroneggiava, al centro della sala, un gigantesco e rotondo tappeto di pelucchio viola che spianava la strada per la piccola e claustrofobica cucina.
"Ari, non ti preoccupare, stiamo benissimo!" Tentò Bepo.
"Ma parla per te, solo tu occupi due posti! Mi fai soffocare!" Annaspò Uni, detto Riccio di Mare riemergendo dai meandri del sofà appiattito dall'orso. Si sedette in terra, affiancandosi a Shachi che sembrava aver trovato un posto non soggetto alla legge della compressione.
"Mi dispiace..." Sapevo che l'avrebbe detto, quel mink era fin troppo sensibile!
La ciurma di Law, dovetti ammetterlo, era composta da individui alquanto strani. Però erano spassosi, i loro teatrini mi divertivano un sacco! Pareva non avessero nulla a che fare con un soggetto taciturno e riflessivo come il loro capitano il quale si riconfermava il solitario che ricordavo.
Servii l'ultima scodella di zuppa a Clione aka Spugna e mi fermai al centro della stanza per capire dove sistemarmi: nonna per forza di cose occupava il suo solito posto a capo tavola con cinque degli Heart che erano riusciti ad accaparrarsi le sedie per primi; a Shachi ed il suo compare dalle lunghe trecce castane era toccato lo sgabellino, ma quantomeno potevano fare affidamento sul tavolo come gli altri sei. Pen e Riccio erano seduti sul tappeto, Bepo ed altri due avevano monopolizzato il divano ed uno strambo tizio castano con una maschera bianca aveva trovato la pace all'angolino, ai piedi della lampada.
Prima che la mia minestra si freddasse convenni che il bracciolo del sofà sarebbe stato più che decente al contrario del pavimento che si era trasformato in un bancone da bar visti tutti i boccali messi lì a sopperire l'assenza di un tavolino. Pregai le forze cosmiche che Bepo e la sua stazza non mi buttassero giù, perché non ero poi così certa di riuscire a tenermi in equilibrio.
Presi il cucchiaio in acciaio e portai alla bocca un sorso della calda specialità di nonna Dana-Dana, per assaporarla con gusto, perché per quanto potesse sembrare misera e sciatta da preparare agli ospiti era una vera e propria delizia per il palato!
"Quindi, esattamente -um-" mandai giù un pezzetto di pane "Esattamente che ci fate vestiti tutti allo stesso modo?" Domandai generica guardando un po' tutti con aria curiosa.
Effettivamente io di pirati ne avevo visti un bel po', per via del Gran Mercato, ma non ero mai incappata in qualcosa di diverso da canotte sudicie, cappelli napoleonici abbinati a lunghi cappotti o fusciacche colorate e pellicce varie.
Fu Clione a rispondere: "Mah, in realtà sono quei tre scemi ad aver avuto l'idea!" Indicando e riferendosi al vice e ai miei due vecchi compari di risate.
"Ti ricordo che anche tu eri d'accordo!" Ribatté pignolo Shachi col cuchiaio fra le mani.
"Si, ma nessuno era più entusiasta di Bepo!" Esclamò Uni.
"Oh si, moriva dalla voglia di indossare questa tuta!" si aggiunse Penguin.
"E quindi perché la indossate se non vi piace?" Borbottò nonna sorseggiando del vino, ottoma domanda!
D'improvviso tutti quanti si illuminarono come lampadine ad una festa, esordendo in coro: "Perché navighiamo su un sottomarino e ci fa sembrare dei duri!" Per una frazione di secondo mi inquietai preda dei brividi perché mi sembrò di rivederli in posa proprio come quando mi si erano presentati ore addietro... Bah!
"Ma ve lo ricordate quando neanche il nostro captain è riuscito a resistere alla sua richiesta?" Rise di gusto Shachi punzecchiando Bepo, seguito a ruota da tutti gli altri.
Mi feci più indietro, sciogliendo le gambe dal loro intreccio per poterle divaricare e far largo sul bracciolo per posarci su la ciotola che continuava a scaldarmi le mani; badai bene a non scottarmi le cosce, visto che indossavo degli shorts, e soffiai per far dispetto al fumo prodotto dalla pietanza ed evitare di ustionarmi. Sentendo l'affermazione dell'orca scappò un risolino anche a me e mi venne automatico scrutare alla mia destra con la coda dell'occhio quando il mio ginocchio si scontrò piano con quello di Law: occupava la poltrona a pois e con aria composta mangiava senza proferir parola, evitando di partecipare al dialogo.
Sembrava dimostrare una certa educazione dal momento che non indossava il cappello; possibile che un capitano pirata potesse essere uno dalle buone maniere al contrario dei suoi sottoposti?
I nostri sguardi, in quel momento, non poterono fare a meno d'incontrarsi: "Law, pensavo fossi immune al fascino degli animali carini!" Ridacchiai io, con una velata aria di sfida, nascondendomi dietro al cucchiaio.
Lui sbuffò seccato e probabilmente seccato dall'imbarazzo in cui lo avevano gettato, continuando a godersi la minestra ignorando le mie parole.
"Quindi, Ari, come va con la ferita?" Domandò poi Penguin.
"Mh, è guarita del tutto, sto benone, grazie!" Quasi soffocai all'ennesimo morso alla mollica del pane, presa dal discorso. Pelo, che intanto si abbuffava con tutto il formaggio possibile ed immaginabile, scattò e si drizzò subito per potermi avvicinare il bicchiere. Purtroppo per lui, non era così forzuto e pertanto tesi un braccio in avanti ed attvai il mio potere permettendo all'evanescenza azzurra di sollevare il boccale che avevo riempito d'acqua "apparecchiando" e portarlo a me. I più rimasero straniti ma affascinati dalla scena, ma non si posero poi così tante domande.
Effettivamente nel mio ultimo giorno a Pleasure Town scoprii che anche Law possedeva una qualche abilità; ma chissà quale!?
Ma poi una domanda tuonò per la sala, squarciando la gioiosa atmosfera con un silenzio tombale: "Ebbene, ragazzini, come mai vi trovate sull'isola Gold?" disse nonna Dana-Dana assottigliando lo sguardo sotto le lenti nella direzione di Law.
Non sembrò esser colto di sorpresa come i propri compagni, piuttosto continuò a sorseggiare del vino dal suo boccale. Furono giusto pochi secondi, ma mi fermai ad osservarlo attentamente mentre accavallava le gambe e poggiava gli avambracci sui braccioli della poltrona: lanciò un mezzo sguardo di sfida a nonna, o così mi parve di capire, poichè ritirò un po' le palpebre accompagnando quel gesto con un ghigno: "Passavamo da queste parti, tutto qui."
Aveva gli occhi piccoli Law, ma di un grigio talmente glaciale da far paura all'inverno stesso.
Ebbi come l'istinto di doverlo, o meglio, volerlo toccare: non essendo granché espressivo e restio al dialogo, volevo sapere cosa provava, come si sentiva, che energia emanava. Mi morsi il labbro, dovetti soffocare quel desiderio di conoscenza.
"Molto bene!" Concluse la bionda, alzando il boccale per un brindisi al quale risposero tutti prontamente.
In quell'affermazione ci fu qualcosa che non colsi appieno, che ci fosse sotto qualcosa di più?
Solitamente nonna Dana-Dana non usava quel tono e quell'espressione per sapere qualcosa da qualcuno, più che altro ci rideva su o se ne fregava.
Non che poi fosse un avvenimento di rilevanza, ma qualcosa accendeva in me una spia lampeggiante.
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Ariadna! {Trafalgar Law}
FanfictionUn incontro non del tutto casuale permetterà ad Ari ed i pirati Heart di incrociare le proprie strade, dando origine a tutto ciò che di più avventuroso, sentimentale, erotico e magico si possa immaginare sul viaggio di Law e che non ci è mai stato r...