Ras Tafari

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29 novembre 2014, 11:16 del pomeriggio
"La scuola va bene, non faccio mai tardi,
Torno a casa per pranzi cene e capodanni
I miei genitori non sono peggio degli altri
La mia camera é seminata di filtri
Ma non mi lamento
Mi cade la mista sul pavimento
Bestemmio e mia nonna mi richiama
'Smettila, non è da beneducata'
Ma sai che me ne importa della chiesa
Ho solo una fissa
E credimi non la vorresti sapere
Non dico preghiere
Ma prego perché la polizia
Non venga sotto casa mia
Mi fumo spinelli
Quelli tanto carini e belli
Per voi mutanti stravolti
Da colloqui e parenti sepolti
Voi che siete schifati dalla mia gente
Quelli che spesso non pensano a niente
O fingono perché ormai sono immuni
Odiamo voi e i luoghi comuni
Lo vuoi sapere nonna cosa mi piace fare?
Mi piace proprio tanto girare
Ma non come pensi te
Cara nonna potrei farmici anche un the
Dai capiscimi
Mi fumo le canne, ora puniscimi
Tanto non mollo,
Ormai ci sono dentro
E giuro che è la cosa più bella
Quando mi sento in sintonia
La musica, la melodia
Non è la stessa
É come una nuova brezza
Emozioni e sensazioni
Brividi e calori
Sono sempre fuori
Ma capisco più di tutti voi dottori
Dicevo della sintonia
Vecchia mia
Non sai neanche cosa sia
Sentirsi una cosa sola
Sarà la fattanza
Ma guarda la tua stanza
Ti sembra normale?
Non hai mai nemmeno provato a fumare
Me lo hai sempre detto di non giudicare
Prima di assaggiare
Che magari scopri che non è male
Sai avevi ragione
Ho cambiato religione
Assaggio tutto ciò che trovo
Se non mi piace ci riprovo
Ma allora fumati un pochino
Di spino
Facciamoci un viaggetto
E all'arrivo mi dirai
Trovamene un etto
Ora cerca di capire
La legge é relativa
La cosa importante é l'iniziativa
Nessuno lo saprà
Nemmeno papà
Dai nonna fumiamoci sta canna"

Da piccolina ero Riccioli d'oro. Avevo i capelli corti ma boccolosi, biondi e finissimi.
Sembravo Ciccio bello, paffuta e cicciotta. Crescendo io, i capelli crescevano con me.
Fino a quando conobbi all'asilo, Aurora, la mia attuale migliore amica.
Bene, Aurora é nella categoria degli Intelleggibili, quelle persone alle quali non riesco a leggere nella mente. Mentre con altre mie amiche la loro mente é uno specchio, la sua é una camera buia, non vedo nulla dentro e se cerco di entrarci sparisco anche io, senza capire se sto sbagliando o meno, mi dissolvo nella sua mente, per poi uscirne subito. Ma non é vuota lei, ho solo avuto bisogno di tempo per conoscerla e quindi la sua mente la capisco paragonando ciò che abbiamo passato assieme a ciò che potrebbe pensare. Ha gli occhi enormi, marroni, ma quando mi guarda contro luce diventano verdi. É una nanetta, le do i baci sulla fronte infatti ogni tanto, come fanno i papà o i fidanzati di solito. Lei é l'opposto di me, una truzza allucinante, é rimasta ai tempi delle medie quasi, i tempi di emis killa e del new era girato. Io con i dread e lei con le vans leopardate. Ma assieme siamo perfette, ci completiamo quasi. Tolto il fatto che io sono una depressa cronica con tendenze a lagnarsi continuamente, mentre lei é una psicopatica che tiene tutto dentro, a parte gli istinti omicidi verso gli altri. Inoltre io sono totalmente disinibita difronte al razzismo.
Aprendo una parentesi sui problemi dell'Italia verso gli immigrati; salto come una molla quando sento gente che mi dice che dovrebbero tornarsene al loro Paese, che l'Italia ha già troppi casini tra debiti e spese per riuscire ad occuparsi anche di loro. Ma questo lo posso anche capire, prima si salvano i fratelli italiani e se avanza ben venga aiutare anche gli altri, al limite lo accetto. Ma se mi dicono che gli stranieri sono degli assassini, truffatori, spacciatori, criminali mi viene da piangere, come può essere il mondo così retrogrado? Io, killer fobica, nei miei momenti di psicosi penso che gli italiani siano potenziali assassini, maggiormente rispetto ad un nero. E se c'è un posto vicino ad un uomo di colore, o uno bianco, io decido di sedermi vicino al primo. Li trovo simpaticissimi, soprattutto se sono in vena, mi vedono e sorridendo mi dicono 'Rastafari' e il più delle volte vengono da me e mi allungano la mano per battergli il cinque. Oppure mi dicono 'Rasta Bob Marley', che in se, per come sono io lo vedo come una generalizzazione, le due cose non sono sinonimi; ma rimane il fatto che sono simpatici e socievoli. Perché mi sorridono sempre, mentre le uniche volte che un bianco mi ha detto qualcosa é stata una cosa bruttissima. Un giorno ai coscritti del mio Paese uno mi ha tirato forte un dread e con sguardo minaccioso mi ha detto 'Rasta'. All'aeroporto di Catania un potenziale cocainomane mi ha guardata male e mi ha detto 'Bomboclat'. L'episodio più agghiacciante é stato sotto natale. Stavo andando a casa di Corrado e un fascistone che tira di naso sicuro passa in bici, sfoggiando un total black molto balilla, e mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio, molto lentamente 'rasta puzzi'. Mi é venuta la pelle d'oca, perché era calmo e lento, con il sarcasmo nella voce di 'guerrieri giochiamo a far la guerra?!'. Continuo a camminare finché non ripassa e mi dice 'rasta lavati' ma senza più sussurrarlo. Ripassa la terza volta e facendomi male tirandomi i capelli mi dice 'oh complimenti comunque'. Sono corsa al citofono e sono entrata. Avrei voluto menarlo e urlargli che era un fascista di merda. Dunque, odio maggiormente gli italiani e il mio scetticismo verso gli stranieri é perché sono persone e diffido in quanto tali, che siano bianche, gialle o nere. Inoltre quando si stava male qui, siamo andati in ogni dove pure noi no? In America i napole-americani tutt'ora si fanno una vita la, da bravi italiani che hanno trovato l'oro. Perché non dare questa possibilità a gente che scappa da condizioni catastrofiche?
Tornando ad Aurora. All'asilo aveva un perfetto taglio a padella, che io invidiavo da morire. Così, mentre ero a Torino dai miei nonni, siamo andati a tagliarci i capelli da Rita, la parrucchiera di fiducia dei miei parenti. Le spiegai che volevo un taglio dritto, un carré capí lei. Per fortuna che non ero riuscita a spiegarmi, altrimenti invece di un caschetto biondo, mi sarei ritrovata una padella bionda, che é veramente triste. Quando tornai all'asilo avevo i capelli ancora in piega e li mostrai ad Aurora orgogliosa. La cosa più esaltante era che anche se dimenavo la testa tornavano a posto. Mi ricordo perfino che mentre giocavo con le mie amichette a fare un puzzle, di colpo misi la testa tra le gambe e l'agitai per poi tirarmi su come se niente fosse. E i capelli erano secondo me impeccabili ugualmente.
Purtroppo i miei genitori hanno ritenuto che non fosse il taglio per me e non potei più farmelo.
Alle elementari avevo i capelli lunghi fino alle spalle e ogni tanto la mia super mami mi faceva dei bellissimi codini con elastici con simpatici animaletti bruttini. Poi il boom dei pidocchi coinvolse tutte le bambine con più di un pelo in testa. Quindi per tipo quattro anni ho portato i capelli corti e non posso lamentarmi perché c'è a chi é andata peggio. Tipo a Lara, la mia migliore amica ai tempi, fornita di orecchie a sventola poteva vantare un trandy taglio da maschietto triste, un centimetro. Ho vissuto quegli anni con una tristezza angosciante, anche perché per sembrare più femminile mi riempivo di anelli e mettevo dei vestitini. Inoltre mi tingevo regolarmente i capelli di colori accesi tipo fuxia, viola, lilla, azzurro. Fuxia e viola i più ricorrenti. Alle medie, iniziai a coltivare i miei capelli e appena furono lunghi a sufficienza incominciai a farmi la coda alta, fermando con mollette di ogni tipo tutti i ciuffi che uscivano. Poi arrivó la fase del cosiddetto 'poncetto', una molletta a ragnetto che fermava un ciuffo sopra la testa, la banana anche detta. Dopo c'è stata la fase dei capelli piastrati, che al mattino ti svegliavi un'ora prima solo per avere il tempo per rendere ogni ciocca liscia. All'inizio della terza media optai per un colore soft, sotto fuxia e sopra biondo ancora più chiaro del mio originale. Mente verso metà anno passai al sotto nero e sopra biondo. Per poi in prima superiore avere un anno quasi tranquillo, nel quale feci una sola tinta, in verità le meches. Per poi da un anno e piu portare una sfavillante capigliatura rastafariana.
"Conservate la vostra cultura,
Non abbiate paura dell'avvoltoio,
Fatevi crescere i riccioli"
Come dice Bob

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