Sei passi

2 0 0
                                    

1 marzo 2015,
"Prendi quello che ti resta e scappa se la situa si è fatta
sempre più tesa e l'aria è rarefatta
se la tua testa non si adatta e sulla tua pelle non si tratta
segna una rotta sulla mappa e poi
metti in tasca i pochi euro che c'hai
arraffa quello che puoi, salutata tutti bye bye, che farai?
Sei sveglio e lo sai che se stai fermo ciò che cerchi non lo troverai
cosa aspetti? Vai!
Ora spengi line, metti una traccia soft
e pensa bene a ciò che vuoi io ci sono boss
sii più egoista, man e credi in te
trovi skills per lottare per resistere
a questa inerzia che ci porta via
accompagnata da un pò di malinconia
tutti schiavi di questa follia...
perdiamo il senso dell'insieme, il consiglio è breve:
" Fai quello che ti serve per star bene! "
Dimmi adesso che farai, vai o resta?
Ma, fammi capire che ti passa per la testa.
Qua ogni giorno è una battaglia
Ed è normale se si sbaglia
Che farai, vai o resta?
Ma, metti a fuoco solo quel che ti interessa.
La puoi ripartire da zero va
se ti fa sentire vivo e vero fra'!
Prima di scappare aspetta
lo sai che non sei solo se vuoi muoverti più in fretta
resta a contatto con il suolo
i tuoi piedi vanno a vuoto se non toccano per terra
per metà è volontà, il resto é gravità, merda!
Se vuoi se ne discute ci si becca
la mente è un paracadute funziona solo quando è aperta
quando tutto precipita e ti serve una conferma
c'è sempre una rivincita nel caso che tu perda.
Di noi del resto puoi fidarti
adesso ascoltami e se vuoi credimi più tardi,
se puoi richiamami, spero tu non sia in viaggio,
se non mi trovi son fuori lascia un messaggio.
Però riprenditi man
è tutto apposto perchè
se tutto è apposto tra noi
decidi quello che vuoi...
vai o resta? Resta o vai?
Vai o resta? Resta o vai?
-Che farai?!
(FRANK SICILIANO feat. MISTA)"

'Vai o resta
Ma fammi capire che ti passa per la testa'

Ho salvato sull'iPad il testo di questa canzone, perché é perfetta e l'adoro.
Perché?

-9:30 del mattino
Apro gli occhi, mi stiracchio e guardo l'ora.
Icona di whatsapp, vai, un'altra volta il gruppo di classe che scassa la minchia. Lo apro per togliere la notifica. Aspettando di trovarmi 158 messaggi non letti, lancio il braccio destro verso il telefono. Abbasso la cappelliera e invece di leggere 'Discipulae', trovo una foto profilo che mi lascia senza fiato, affiancata da un nome che mi ipnotizza e un messaggio che poteva anche essere vuoto, data la mia felicità al solo vedere la sua faccia. Una sua notifica.
Andrea.
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Andrea, si si, lui. Mi aveva scritto alle 8:30, già da un'ora avevo un suo messaggio che aspettava il mio risveglio, per darmi il buongiorno, per rendermi la persona più felice del mondo.
Prendo il telefono e con le lacrime agli occhi lo stringo al petto. Alzo e abbasso la cappelliera per vedere il suo messaggio e non sparisce. É vero, mi ha scritto davvero. Ora che so che mi ha scritto però, metto da parte questo mio entusiasmo, perché mi rimane la parte più difficile: rispondergli e affrontare una conversazione.
Mi prendo del tempo per me. Infondo mi ha scritto solo 'ciao', sono sicura che ora che é andato avanti con la sua vita vuole farmelo sapere e capire come sono messa io dopo quattro mesi. Si si, sono sicura che si é fidanzato e vuole sbattermelo in faccia. Oppure vuole che risaniamo i rapporti per essere due che almeno si salutano se si vedono. Sicuro é, che di tornare con me, proprio non ne avrà intenzione. E devo essere attenta a far si che alla mia mente non sfiori nemmeno quest'idea, se no un'altra volta ci rimango secca. Appesa ad un filo di speranza, che bem, anche sta volta si spezzerà.
Quindi, mi sembra più che lecito prendermi del tempo per pensare.
Infondo potrebbe trattarsi anche solo di pochi messaggi e devo godermeli a pieno.
Due ore basteranno? E se poi gli rispondo e lui ha già perso la voglia di sentirmi e non mi risponde più? No no, due ore son troppe.
Una e mezza potrebbe andare, ma poi sembra che lo faccia apposta.
Facciamo così, per mezz'ora fingo di dormire, senza entrare su nessun social, passata la mezz'ora gli rispondo come se mi fossi appena svegliata.
Sisi, mezz'ora é perfetto.
Intanto prendo il telefono, attraverso il corridoio correndo e arrivo in camera dei miei. Non mi interessa se é infantile, i miei sono i primi a gioire se si parla di me e Andrea. Salto sul letto e con un sorriso a dieci milioni di denti faccio l'annuncio
«mi ha scritto Andrea»
«ma davvero?» mia mamma era sorpresa, ma contenta
«oh vedi che il picio ti vuole ancora!» mio padre finalmente poteva tornare a dare sfogo al suo amore per Andrea «hai fatto, hai fatto finché non é ti ha scritto lui eh!»
«eh va beh, non potevo scrivergli però adesso gli rispondo. Ah sono così contenta» mi sono lasciata cadere sul letto, sdraiandomi sui piedi dei miei.
«ah, Sugli torna» papà sbuffa con aria superiore, ha scritto in fronte "te l'avevo detto io"
«no no no. Ecco, non iniziare che me la gufi e che. Poi non torna, per il momento mi ha scritto e va già bene.»
«E cosa ti ha scritto?»
«cosa vuoi che mi abbia scritto? 'Ciao'»
«molte parole, ma tu cosa gli hai detto?»
«ancora nulla, non gli ho ancora risposto però gli dirò 'ciao', 'ehi', 'ohi', che ne so, un saluto»
«digli 'prendi la vespa e vieni qui che mi manchi'»
«certo papi, magari gli dico anche di sbrigarsi, dai tempo al tempo, vedremo»
Mi alzo e torno in camera mia, saltellante e felice.
Ieri, sono andata a mangiare fuori con i nonni e i miei. Sulla strada ho scritto una semplice cosa, che mi é parsa invana, l'ultimo scritto direttamente dalla mia anima:
"Sto andando a pranzo,
Andrea vienimi a prendere"
E lui oggi é arrivato. Beh, non proprio, sta cercando le chiavi di casa per partire, diciamo..
Bene, mezz'ora é andata.
Apro whatsapp, primo passo.
Apro la sua chat, secondo passo.
Schiaccio sullo spazio per digitare, terzo passo.
Digito la mia risposta, quarto passo.
Invio, quinto passo.
Non mi rimane che attendere: sesto passo.

L'arte della confusioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora