𝐭𝐡𝐫𝐞𝐞 ━━ 𝐫𝐞𝐭𝐮𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐭𝐡𝐞 𝐡𝐨𝐦𝐞𝐥𝐚𝐧𝐝.

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Il portellone dell'aereo si aprì mostrando a Tony sua moglie che teneva per mano la figlia. Entrambe avevano gli occhi lucidi nel rivederlo, dopo tre mesi d'inferno dalla sua sparizione. Nell'ultimo periodo Elizabeth aveva pensato al peggio ma per fortuna Rhodey era riuscito a recuperare Tony nel deserto; era stato trovato ferito e di conseguenza avevano provato a curarlo sopra l'elicottero, trasportandolo successivamente verso l'aereo che l'avrebbe portato dritto alla sua famiglia.
Tony si alzò dalla sedia a rotelle con l'aiuto di Rhodey, era ancora dolorante e questo si poteva intuire dal suo modo di scendere dall'aereo.
Elizabeth non appena scontrò gli occhi con quelli di lui le comparse un sorriso.
Era finalmente sollevata al pensiero di averlo di nuovo con loro.
Non era passato giorno in cui il pensiero non le andava sulle possibili condizioni di Tony; stava per uscire fuori di testa e i pensieri peggiori l'avevano inondata. Per tutto quel tempo aveva finto che andasse tutto bene per cercare di non trasmettere il suo reale stato d'animo alla figlia che aveva ancora la speranza di rivedere prima o poi il padre ma Haylee non era stupida, era riuscita ad intuire che qualcosa non andasse. L'assenza di Tony si faceva sentire con l'andar dei giorni che poi si erano trasformate in settimane e infine mesi. Chiunque avrebbe pensato che ormai c'era poco da fare, Tony non se la sarebbe cavata a lungo ma Haylee non voleva credere a quella teoria, non poteva accettare l'assenza definitiva del padre nella sua vita.
La piccola Stark mollò la presa dalla mano di Elizabeth; fino a quel momento non si era mossa dal suo fianco, ma da quando aveva rivisto Tony non desiderava altro che riaverlo tra le sue braccia. Avanzò verso di lui fino ad arrivare al suo fianco, strinse le braccia attorno al corpo di Tony e sprofondò finalmente su di lui mentre le lacrime cominciarono a solcarle il viso.
Tony passò delicatamente una mano tra i suoi capelli morbidi prima di stringere il braccio sano attorno a lei per prenderla in braccio.
-Ciao piccola mia- la salutò.
Haylee si allontanò di poco da Tony per tornare a guardarlo a pochi centimetri da lui;  i suoi occhi color ghiaccio erano ancora colmi di lacrime nonostante avesse provato a trattenerle per tutto quel tempo ma in quella circostanza era davvero impossibile.
Portò una mano sul viso di Tony e poggiò la testa su quella sua, godendosi al meglio finalmente quel contatto che le era mancato ogni giorno.
-Mi sei mancata tanto- disse l'uomo lasciandole un bacio sulla guancia. Lui, come la figlia, non aveva fatto altro che pensare sia a lei che la moglie. Era desideroso di rivederle e tornare alla sua vita con loro e, adesso che le aveva avanti, non riusciva ancora a credere di essere finalmente fuggito da quel bunker.
-Ti avevo detto di fare attenzione-.
La voce di Elizabeth fece comparire un lieve sorriso a Stark che successivamente ridacchiò commosso. -Temevo di non potervi più rivedere- confessò cercando ancora una volta di trattenere le lacrime.
L'aveva pensato, l'aveva pensato sul serio.
All'inizio era più che certo che la sua vita sarebbe terminata lì; da una parte non voleva accettarlo, non poteva sopportare il solo pensiero di lasciare la moglie e la figlia, Haylee aveva ancora tutta una vita davanti e lui non ne avrebbe fatto parte.
Voleva vederla crescere, non aveva potuto farlo con Jonathan e sperava di poterlo fare con lei.
-Io sapevo che saresti tornato da noi- disse Haylee restando ancora accoccolata sulla testa di Tony.
-Ah si?- domandò guardandola e lei annuì.
-Continuava a ripeterlo- confermò Elizabeth sorridendo dolcemente ad entrambi. -Forza andiamo in macchina-.
Tony annuì rimettendo a terra Haylee per poi porgerle la mano. -Mi aiuti?-.
-Certo papà- disse lei afferrando saldamente la mano di lui per proseguire con passo lento in direzione della macchina che li attendeva con al fianco Happy.
-Come farei senza di te? Sarei perso- commentò Tony ridacchiando per poi entrare in macchina accompagnato da Haylee e Elizabeth.
Hogan si mise alla guida lanciando un rapido sguardo al miliardario dallo specchietto.
-Dove andiamo signore?-.
-Andiamo in ospedale, Happy- rispose prontamente Elizabeth venendo subito interrotta dal marito.
-No-.
La donna si voltò verso di lui a causa di quell'inaspettato rifiuto. Poteva anche essere stato visitato sopra l'elicottero ma una maggiore visita era necessaria, dovevano accertarsi che lui stesse bene. Aveva passato mesi in quel posto e in più erano venuti a conoscenza dell'incidente avvenuto in Afganistan; aveva pur sempre delle spine a pochi centimetri di distanza dal cuore.
-Tony, devi farti visitare e anche con urgenza.-
-Tesoro, sono rimasto prigioniero per tre mesi. Ci sono tre cose che voglio: Stare con la mia famiglia, un bel doppio Cheeseburger e l'altra è convocare subito una conferenza stampa- rispose il miliardario deciso di quelle parole.
-Non esiste, Tony- il tono di Elizabeth era ancora più fermo di quello che lui stava utilizzando. -E poi a che serve convocare una conferenza stampa?-.
-Vedrai.- rispose subito il marito. -Hogan, va pure. Il Cheeseburger è la prima cosa, giusto?- domandò lanciando un piccolo sorrisetto ad Haylee ma la piccola restò seria.
-Ma se devi andare in ospedale...- disse lei guardando prima Tony e poi Elizabeth.
-No amore, sto bene- le sorrise il miliardario spostando successivamente anche lui la sua attenzione sulla moglie. -Ho tutto quello di cui ho bisogno-.
Elizabeth sospirò. -Mi farai morire un giorno-.
-Cheeseburger arriviamo!- esclamò subito dopo Tony mentre la macchina iniziò a sfrecciare in direzione del Burger King.















𝐄𝐋𝐄𝐌𝐄𝐍𝐓𝐒, 𝘵𝘩𝘦 𝘭𝘰𝘴𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘵𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora