【𝐓𝐖𝐎 | 𝐈𝐑𝐎𝐍 𝐌𝐀𝐍】

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[ 𝐀 𝐂 𝐓 T W O ]
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IRON MAN
2010

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Tony Stark si trovava davanti agli anagrammi del suo laboratorio a controllare i livelli del palladio nel suo corpo e la tossicità del sangue che durante quei giorni stava peggiorando notevolmente

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Tony Stark si trovava davanti agli anagrammi del suo laboratorio a controllare i livelli del palladio nel suo corpo e la tossicità del sangue che durante quei giorni stava peggiorando notevolmente.
-Pare che l'uso continuato dell'armatura Iron Man stia accelerando le sue condizioni- disse Jarvis mostrando sullo schermo dell'anagramma il torace infettato di quest'ultimo. -Un altro nucleo è stato esaurito- lo informò successivamente costringendo Stark ad eliminare dal suo petto l'Arc con all'interno la piastrina di palladio bruciata.
Il fumo usciva in maniera indistinta lungo il dispositivo. -Accidenti, si consumano in fretta- notò il miliardario.
-Ho eseguito simulazioni su ogni elemento conosciuto e nessuno è un effettuabile rimpiazzo per il nucleo di palladio- spiegò Jarvis nel frattempo che Tony estraeva un'altra piastrina nuova per sostituirla con quella vecchia. -È a corto sia di tempo che di opzioni-.
Dei sospiri pesanti fuoriuscirono dalla bocca di Stark quando si sollevò la maglietta per osservare il suo petto ricoperto da delle leggere venature.
-Sfortunatamente il congegno che la sta tenendo in vita la sta anche uccidendo- rincarò la dose l'intelligenza artificiale ricordandogli l'enorme danno che si stava creando nel suo corpo.
-Comunque sta arrivando la signora Stark. Le consiglio di informarl...-.
-Muto- interruppe subito Tony a Jarvis non appena gli sentì pronunciare il nome della moglie.
Elizabeth, solo dopo pochi secondi, entrò all'interno del laboratorio digitando il solito codice al di là del vetro.
-Tony, cos'hai?- domandò subito la donna avanzando all'interno della stanza.
-Cos'ho?- chiese, apparentemente ignaro, Tony continuando a fare finta di nulla bevendo la tisana che gli aveva suggerito di prepararsi Jarvis.
-Smettila di fingere- disse con un sospiro Elizabeth fermandosi difronte a lui.
Era in soprappensiero ma allo stesso tempo era evidente che fosse stufa di quella situazione.
-È un periodo che sei strano. Hai sempre fatto cose strane soprattutto negli ultimi sei mesi ma adesso non riesco proprio a comprenderti-.
-Sto lavorando, tesoro. Ho parecchio lavoro...-. Elizabeth trattenne un sospiro. -Ti conosco Tony... Potresti parlarmi per cinque secondi e dirmi cosa ti sta succedendo?-.
Tony restò alcuni secondi in silenzio finché si sollevò dalla sedia per avvicinarsi a lei e poggiarle le mani sulle spalle. -Voglio solo riuscire a svolgere al meglio il mio lavoro da Iron Man... tutto qui. Ho parecchi pensieri per la testa a causa dell'enorme responsabilità che ho indossando l'armatura-.
Elizabeth restò in silenzio con gli occhi fissi su quelli di lui; si era accorta di come in quell'ultimo periodo Tony fosse cambiato e si sentiva impotente sul come convincerlo ad aprirsi con lei visto che la sua risposta era sempre: "sto bene".
-Comunque... sei davvero bellissima oggi- rivelò Tony passando lo sguardo lungo il corpo della moglie -Sono nuovi i jeans?-.
-No, li ho da un pò- rispose Elizabeth e Tony a quelle parole si allontanò in direzione dei vari anagrammi mugugnando un "ah..".
-Tony cosa hai fatto?- chiese subito la donna percependo che quel complimento fosse solo una copertura.
-Niente di ché, tranquilla-.
Quell'affermazione fece drizzare le orecchie ad Elizabeth; quando Tony rispondeva in quel modo significava che aveva fatto qualche guaio e che lei non sarebbe stata per niente tranquilla.
-Tony, te lo ripeto per la seconda volta: Cosa hai fatto?-.
Il tono di voce di Elizabeth era fermo e determinato nel sapere cosa avesse da nascondere Tony.
-Nulla...- continuò ad affermare il miliardario trovandosi costretto a fermarsi difronte a lei che gli aveva impedito di proseguire il cammino.
-Ho solo venduto la nostra intera collezione di arte moderna ai boy scout d'America-.
Elizabeth sgranò gli occhi. -Che cosa?-.
-Sta tranquilla tesoro è un organizzazione meritevole...non ho controllato di persona ma dovrebbe essere apposto- provò a pacarla a modo suo Tony girando successivamente le spalle per continuare il suo cammino lungo gli anagrammi -E poi non ho dato tutto, ho tenuto quelli che ti piacevano-.
-Io non ci posso credere Tony- dichiarò la donna facendo un respiro profondo.  -Davvero non ci posso credere!-.
-Mi dispiace ma non pensavo che ti incazzassi-.
-Avevo il diritto di saperlo, no?- continuò a parlare Elizabeth iniziando a seguirlo.
-Hai ragione... scusami-.
-A quanto pare non dobbiamo parlare solo di tutto quello che stai facendo per la Expo ma anche della tua noncuranza nei miei confronti-.
Era palese che Elizabeth fosse delusa dall'atteggiamento di Tony e lui per questo si sentì subito in colpa. Era vero, non aveva pensato subito alle conseguenze nel vendere quei quadri, aveva reagito e basta con l'obiettivo di fare del bene.
-Amore, stai scherzando? Per me non c'è niente di più importante di te e Gwen. Siete la mia prima preoccupazione insieme all'Expo e all'essere Iron Man-.
-La expo sembra la rappresentazione del tuo ego impazzito- commentò Elizabeth.
-Avanti teso..- Tony non proseguì nel parlare appena notò un quadro poggiato al muro che rappresentava lui con l'armatura.
-Wow..- esclamò afferrandolo per ammirarlo meglio -guarda,è arte moderna- continuò riprendendo a camminare. -Va appeso!-.
Elizabeth lo guardò seria. -Continuo a domandarmi se stai scherzando-.
-Intendo appenderlo subito! È stupendo!- proseguì Tony lasciando ancora più incredula Elizabeth che passò successivamente al suo fianco. -La stark è in un totale scompiglio!-.
-Ma cosa? Le azioni stanno volando! Sei mal informata...ma facciamo marcia indietro- disse accelerando il passo per andare verso la penisola -torniamo all'argomento di prima-.
Tony poggiò il quadro sulla penisola, proprio al fianco di uno dei quadri di Elizabeth.
-No!- affermò subito la donna raggiungendolo a grandi passi. -Allora non hai capito nulla del mio discorso! Tu non toglierai il Barnett Newman dalla parete per metterci quello. Sembra uno di quei quadri strani in camera di tua figlia. Quei disegni con i personaggi giapponesi-.
-Non lo sto togliendo, lo sto solo rimpiazzando con questo.- Tony salì sulla penisola per staccare dal muro il Barnett Newman per cambiarlo con il suo quadro. -Vedi, io e nostra figlia abbiamo dei gusti molto simili- continuò a parlare mentre raddrizzava il quadro. -Sono certo che me ne chiederà uno uguale di quel personaggio che le piace tanto. Com'è che si chiama? Goku? Ah no, quello è il tipo con i capelli a porcospino.- disse per poi scendere con un salto dalla penisola.
-Naruto, si chiama Naruto- gli ricordò Elizabeth. -Comunque, quello che voglio dire, è che abbiamo già assegnato contratti per l'energia eloica-.
-Non parlare di aria. Sai che mi smuove l'intestino-.
-Te lo faccio girare io l'intestino...-.
-Elizabeth non m'interessa più l'ordine del giorno degli ecologisti! È noioso,mi annoia,mi rompe le scatole- disse smettendo successivamente di parlare per guardare un attimo la moglie. -Potresti farlo tu...-.
-Io?- domandò ancora più incredula Elizabeth e Tony annuì accennando un sorriso.
-Tu devi amministrare. Devi dirigere la società-.
Elizabeth lo guardò e si avvicinò più a lui percependo un'odore strano provenire dalla sua bocca. -Tony hai bevuto?-.
Un'espressione perplessa comparì sul viso di Stark. -Clorofilla- le rispose porgendosi in avanti per lasciarle un leggero bacio sulle labbra.
-Tutto ciò che è mio è tuo. Io ti conferisco la nomina di presidente amministratore delegato delle Stark Industries con effetto immediato-.
-Cosa?- chiese Elizabeth incredula.
-Ci ho pensato molto...- iniziò il suo discorso Tony mentre uno dei robot gli avvicinò un vassoio con dello champagne e due bicchieri. Stark cominciò a versare il contenuto all'interno dei due calici. -Avevo bisogno di un degno successore e chi non meglio di te? Sei la persona perfetta per questo ruolo. Lo sei sempre stata- disse infine porgendo uno dei due bicchieri a Elizabeth. -Congratulazioni-.
La donna fece un sospiro ancora sopraffatta da quella proposta. —Non so cosa dire...—.
-Non dire nulla, no?- propose Tony afferrando il suo calice per farlo scontrare con quello di lei.
Elizabeth gli sorrise e portò alle labbra il bicchiere bevendo un sorso dello champagne e lo stesso fece Tony dopo pochi secondi.
-Tesoro, ho un dubbio atroce che devi togliermi- disse il miliardario dopo aver buttato giù quel sorso.
-Dimmi-.
-Ma Pikachu...è amico di Naruto?- domandò Tony ripensato a tutta la serie di cartoni che si guardava la figlia; ne guardava talmente tanti da diventare quasi impossibile riconoscere la storia di un personaggio con un altro.
-No, Pikachu fa parte dei Pokémon-.
-E questi sono spuntati adesso?- chiese facendo poi un sospiro profondo -Non li capirò mai-.




𝐄𝐋𝐄𝐌𝐄𝐍𝐓𝐒, 𝘵𝘩𝘦 𝘭𝘰𝘴𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘵𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora