In seguito Stark, Elizabeth, Haylee e Nathalie Rushman, l'affascinante assistente, si recarono a Monaco per assistere al Gran Premio di Formula 1 di Monte Carlo. Il trio venne ospitato in un prestigioso hotel della zona con vari personaggi famosi, tra cui Justin Hammer, proprietario delle Hammer Industries, compagnia produttrice di armi e rivale delle Stark Industries.
Stark decise però di partecipare personalmente alla corsa di Formula 1, alla guida di una vettura sponsorizzata dalla sua stessa compagnia. All'improvviso, nel bel mezzo della corsa, Ivan Vanko, vestito da steward, irruppe nel circuito, iniziando a colpire le auto da corsa con delle potenti fruste elettriche, alimentate da un Reattore Arc che costruito da lui stesso, simile a quello di Iron Man.
La gara venne sospesa mentre Tony Stark combatteva contro Vanko, anche se privo della sua armatura. Improvvisamente Happy e Elizabeth entrarono nel circuito in macchina per consegnare il nuovo Mark V, sotto forma di valigia a Tony per poter finalmente combattere ad armi pari con il nemico.
Ivan Vanko venne reso inoffensivo e venne arrestato. Nella prigione Vanko face capire a Stark quanto lo odiasse per poi rivelargli che Stark farà una morte orribile.
Colpito dal suo gesto, Justin Hammer decise di far evadere Vanko per proporgli di lavorare a delle armature simili a quelle di Iron Man, con l'obiettivo di superare la tecnologia Stark e convincere l'America della superiorità delle Hammer Industries. Con la notizia di quanto accaduto a Monaco in molti iniziarono a pensare che Iron Man non potesse essere sempre in grado di proteggere la gente dalle minacce nemiche mentre il governo approfittava di questa situazione per convincere Tony a cedere le sue attrezzature ai militari.Rhodey aveva appena digitato il codice per poter aprire la porta ed entrare all'interno del laboratorio di Tony.
-Tony, devi venire subito al piano di sopra e prendere in mano la situazione- disse l'uomo restando con la mano poggiata alla maniglia della porta.
Stark era rimasto in silenzio, seduto all'interno della macchina d'epoca con difronte gli anagrammi.
-Ascolta... sono stato al telefono tutto il giorno con la Guardia Nazionale per convincerla a non far sfilare carri armati sulla Pacific Coast, buttare giù la tua porta d'ingresso e sequestrarti tutto. Ti porteranno via le armature, lo capisci? Basta con i giochetti. Hai detto che nessuno avrebbe avuto questa tecnologia nei prossimi 20 anni... beh, guarda un pò, è arrivato qualcuno che proprio ieri l'aveva- disse avanzando maggiormente all'interno del laboratorio per raggiungere Tony ancora messo di spalle. -Non è più una condizione ipotetica-.
Tony fece un sospiro profondo nel frattempo che Rhodey poggiava una mano sulla sua spalla per farlo finalmente girare verso di lui. -Mi stai ascoltando?-.
Gli occhi di Stark erano lucidi e sofferenti; immediatamente la preoccupazione prese il sopravvento in Rhodey che cercò nonostante tutto di mantenere una certa tranquillità. -Ti senti bene?-.
Tony gli rivolse un leggero sorriso forzato. -Andiamo- disse pronto ad uscire dalla macchina; una volta in piedi le sue gambe cedettero e Rhodey si fiondò per afferrarlo.
-Hey, hey...Tony. Stai bene?-.
-Si, devo arrivare alla scrivania- rispose il miliardario aggrappandosi al migliore amico. -La vedi quella scatola di sigari?-.
-Si..- annuì Rhodey senza mollare la presa dal corpo di Tony mentre andava verso la direzione della scrivania in cui era poggiata quella famosa scatola di sigari.
-È Palladio- rivelò il miliardario a fatica spingendo infine il suo corpo sulla sedia per sedersi e togliersi l'Arc dal suo petto.
Rhodey nel frattempo si affrettò ad aprire la scatola di sigari in legno trovando così al suo interno le piastrine di palladio a cui si riferiva Tony.
-È normale che emetta fumo?- domandò a un tratto il migliore amico di Iron Man non appena quest'ultimo eliminò la piastrina all'interno dell'Arc; era bruciata e emanava un'odore fin troppo tossico.
-Se vuoi saperlo,è un danno ai neutroni. Dovuto alla parete del reattore- provò a spiegare Tony e Rhodey prese tra le mani l'Arc togliendo definitivamente al suo interno il palladio consumato per sostituirne con uno nuovo.
-Accidenti.. avevi questo nel tuo corpo?- domandò incredulo Rhodey notando più a fondo le condizioni di quella piastrina che sembravano essere ancora più gravi.
Tony restò in silenzio; l'unica cosa che fece fu voltarsi da tutt'altra parte, non trovando neanche il coraggio di guardare in faccia il suo migliore amico.
-E il cruciverba che hai sul collo?- continuò a chiedere Rhodes lanciando un'occhiata verso quella direzione notando varie venette su quello.
-Escoriazioni. Non so come nasconderò queste ad Elizabeth- rispose Tony riportando lo sguardo su Rhodey per afferrare il reattore ancora tra le sue mani. -Grazie- disse rimettendosi l'arc sul petto per poi tirare un sospiro di sollievo.
-Che cosa guardi?- domandò subito dopo il migliore amico bevendo successivamente un sorso dalla borraccia poggiata sulla scrivania.
-Sto guardando te- confessò Rhodey facendo calare per un paio di secondi il silenzio all'interno del laboratorio -stai nascondendo tutto questo ad Elizabeth?-.
Tony fece un altro respiro profondo ma stavolta di diversa natura. -Non so come dirglielo...- disse con tono distrutto -Rimando sempre di giorno in giorno cercando il momento adatto ma la verità è che non riuscirò mai a guardarla negli occhi e dirle che sto per morire...ha già perso troppo...-.
-Tony...tu devi dirglielo. È tua moglie-.
-Vorrei ma non è così facile- rivelò immaginando una possibile reazione di Elizabeth e questo non fece altro che creargli maggiore angoscia.
-Pensi che prima o poi lei non noti queste?- domandò Rhodey portando una mano sul viso di Tony per girarglielo e osservare meglio le escoriazioni sul suo collo. -quando le noterà cosa le dirai?-.
-Non lo so! Spero di dirglielo prima che lei lo scopra!- esclamò portandosi una mano tra i capelli facendo un sospiro per calmarsi.
Rhodey non lo stava aiutando affatto nonostante sapesse quanta ragione aveva.
-Tony se continuerai a tenerti dentro tutto questo arriverai al punto di pentirtene... devi sbrigarti. Non continuare a fare la sceneggiata del pistolero solitario. Non serve... non sei costretto a farlo da solo-.
Tony sollevò lo sguardo udendo quelle parole. -Vorrei che tu avessi ragione,dico davvero,ma devi fidarti di me. Al contrario di quello che la gente pensa so bene quello che faccio-.
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𝐄𝐋𝐄𝐌𝐄𝐍𝐓𝐒, 𝘵𝘩𝘦 𝘭𝘰𝘴𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘵𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯.
Fantasia𝑬𝑳𝑬𝑴𝑬𝑵𝑻𝑺 𝘢𝘷𝘦𝘯𝘨𝘦𝘳𝘴/𝘴𝘩𝘢𝘥𝘰𝘸𝘩𝘶𝘯𝘵𝘦𝘳𝘴 𝐛𝐨𝐨𝐤 │ 𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒊 avranno la capacità di manipolare uno dei quattro elementi naturali. © 2020 ∣ caramelyoongs marvel x avengers shadowhunters 【i...