Sabato 27 marzo 2010
Louis era in ritardo, come al solito. Anche se quello era un grande giorno, si era riaddormentato quando la sveglia aveva suonato quella mattina e quindi fu costretto a correre per le strade di Manchester, trascinandosi dietro sua mamma, per cercare di arrivare in tempo al palazzetto dove si sarebbero tenute le audizioni quel giorno. Era molto nervoso e questo non aiutò molto il suo senso di orientamento ma quando vide una marea di persone capì che era arrivato nel posto giusto.
Si avvicinò ai ragazzi dello staff per consegnare i moduli e prendere il numero che gli era stato assegnato. Lo fecero sistemare in una zona delimitata; avevano diviso le esibizioni in ordine alfabetico e il ragazzo si sarebbe esibito nel gruppo dalla S alla Z. Questo significò rimanere là fino a sera.Quello era il gran giorno, il giorno dei provini per entrare ad X Factor. Harry stava aspettando questo sabato da mesi ormai ed ora che era arrivato l'ansia era salita alle stelle. Era in piedi dalle 5 della mattina e nonostante le ripetute lamentele di sua sorella Gemma, iniziò a provare e riprovare il brano che aveva deciso di portare all'audizione, la paura di sbagliare una nota o anche solo una pausa fra le parole del testo era tantissima.
Alle 8 il riccio si trovava già in fila fuori dal palazzetto di Manchester con il numero appiccicato sulla maglietta aspettando il suo turno per esibirsi davanti ai giudici.Qualche ora più tardi fecero sedere Louis su uno sgabello davanti ad una telecamera e gli fecero una breve intervista; era abbastanza strano avere una telecamera puntata addosso ma prese coraggio e iniziò a parlare:
"Ciao mi chiamo Louis Tomlinson, ho 19 anni e vengo da Doncaster." disse.
Era la classica frase fatta che si dice a scuola quando ti viene chiesto di presentarti alla classe e Louis odiava tutte queste cose; era introverso quando doveva parlare di sé e quindi gli fu difficile riprendere la sua intervista..
"ehm... canto da quando sono piccolo, non so di preciso quando ho iniziato a sviluppare questa passione per la musica; ma ora sono certo che è quello che voglio fare per il resto della mia vita." disse infine, puntando gli occhi azzurri dritto verso la telecamera.Quando il sole iniziò a calare il suo gruppo entrò nel palazzetto, era arrivato il grande momento.
Harry non riuscì a smettere di tremare per tutto il tempo e qualche istante dopo si ritrovò al centro del palco.
"Qual è il tuo nome?"
"Harry Styles"Louis aveva la testa piena di pensieri ma qualcosa catturò la sua attenzione. Una voce calma e roca stava uscendo dagli schermi che si trovavano nell'enorme sala dove stava aspettando il suo turno, quella voce lo incuriosì e lo fece girare verso quegli schermi; ciò che vide gli provocò una strana sensazione, come una specie di dejavù ma penso che fosse impossibile che lui avesse già incontrato quel ragazzo, anche se non riusciva a togliere lo sguardo dai capelli ricci e dagli occhi verdi del ragazzo. Poco dopo in tutta la sala calò il silenzio e si sentì solo quel ragazzo cantare
'Isn't she lovely
Isn't she wonderful
Isn't she precious
Less than one minute old
I never thought through love we'd be
Making one as lovely as she
But isn't she lovely made from lovee'e fu così che Louis si sentì fregato. Rimase completamente ipnotizzato dalla sua voce e non riusciva a capire se si sentiva così per il fatto che quello sarebbe stato un avversario da battere o semplicemente perché quel ragazzo aveva scatenato il lui qualcosa di strano che nemmeno lui riusciva a comprendere.
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Pages written with no end - Larry Stylinson
Hayran Kurgu*Si guardarono negli occhi ed entrambi capirono che qualcosa era scattato, nessuno dei due sapeva di cosa si trattasse ma era magico, forte e indissolubile.*