Milan

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- Calum - sussurrò nel buio - Calum, devo fare la pipì -

- E cosa vuoi da me Ramona? - rispose con il malumore di qualsiasi ragazzo svegliato alle tre del mattino dopo solo quindici minuti di sonno.

- puoi-puoi accedere la luce? Non vedo niente -

- sì, Ramona. Adesso vai - detto ciò, accese la luce alla ragazza e tornò a dormire.

Dopo cinque minuti uscì da quel maledetto bagno.

- Calum -

- dimmi -

- no nulla, volevo sapere se eri sveglio -

- perché? - chiese frustrato.

- volevo saperlo e basta -

Lasciò il povero Calum dormire, per questa volta.
Erano arrivati da Madrid tardi, ed erano parecchio stanchi.

Ma Ramona girava e rigirava tra le lenzuola senza vedere nemmeno all'orizzonte la possibilità di addormentarsi.
Allora passò la notte a pensare, e decise che il giorno dopo avrebbe parlato con sua madre, suo padre, la cugina, i ragazzi (i suoi amici), il gatto, la nonna, la vicina....magari lei no. Ramona era sicura che la signora Stump odiasse tutti i membri della sua famiglia, tranne sua nonna ovviamente.

Chiuse gli occhi forse per un'ora, e alle nove e mezza della mattina le venne una magnifica idea.

- Calum. Calum svegliati - disse con voce seducente, o almeno si sforzò di esserlo.

Vide il ragazzo aprire un occhio.

- è arrivato il momento di alzarsi, micetto - riusciva a malapena a trattenere le risate ma voleva essere molto convincente.

A Calum piaceva quello che vedeva. Vedere Ramona, con tanto di orecchie da micia, gattonare sopra le lenzuola bianche era una visione molto carina di mattina.
La voglia di alzare le chiappe dal letto era davvero poca perciò afferrò Ramona da un fianco e la fece stendere vicino a lui, ma lei iniziò a ridere e ridere e ridere.

- mi hai svegliato alle tre di notte, io direi che ho diritto ad un premio -

- cosa intendi per premio? - disse sconvolta, aveva paura.

- stavo scherzando Ramona - disse ridendo - dovresti vedere la tua faccia. Ma sei comunque bellissima - le schioccò un bacio sulla guancia e si alzò per andare al bagno.

Ramona rise silenziosamente e, tolte le orecchie da gatto, cominciò a vestirsi.

Quando Calum uscì dal bagno, presero la carta della camera e si incamminarono verso l'Expo.

Rimasero entusiasti, si sentivano bene tra la folla. Si sentivano bene perché ognuno parlava una lingua diversa, e per loro, che si sentono cittadini del Mondo, era il giusto posto dove stare.

Al rientro in albergo, dopo qualche bicchiere di vino, Calum iniziò a cantare, con il suo accento australiano, una strana canzoncina. Ramona non seppe decifrare le parole ma capì che era in italiano. Qualcosa su una madonnina, forse. Calum le disse che l'aveva sentita oggi da un signore italiano e parlava della madonnina sul Duomo di Milano che oggi avevano visitato.

- Calum, è stata una bella giorn- si interruppe alla visione di Calum a torso nudo che guardava il suo telefono, concentrato a leggere.

E lei fece finta di non capire perché si interruppe.

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Fa un po' schifo il capitolo ma volevo far visitare a questi due pazzi l'Expo (che parte oggi appunto)

Al prossimo capitolo chicas

Sis 🌺

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