Panic! at the disco

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- allora, come ti sembrano questi ragazzi? - chiese Calum urlando all'orecchio di Ramona, sovrastando la musica.

- mi sembrano apposto. Il ragazzo girato é australiano come te -

- ah si? E come si chiama? -

- uhm, credo Michael. Ha dei capelli fantastici -

- ok-okay. I suoi capelli sono per caso tinti di un colore bizzarro e non naturale? È molto alto? Ha la pelle molto chiara e gli occhi verdi? -

- si, è proprio come lo hai descritto - disse scioccata Ramona, continuando ad annuire con la testa.

- ah, allora non lo conosco. Si, senti, resta qui che io vado a farmi un giro -

Nonostante la ragazza si fosse attaccata al suo braccio pregandolo di non lasciarla di nuovo sola, uscì da una porta sul retro. Si chinò in avanti poggiando le mani sulle sue gambe piegate. Cercò di prendere più fiato possibile, il suo petto saliva su e giù velocissimo. Riusciva a intravederlo grazie alla maglietta larga sul collo. Ma perché era così ansioso?

Al mondo, c'era solo una persona che Calum Hood non voleva più incontrare nel suo cammino, ed essa aveva un nome e un cognome: Michael Clifford. 15 lettere per un ragazzo alto 1.85, abbastanza magro e con la faccia da gattino. Già, la faccia da gattino. Ma l'apparenza inganna, e Calum lo sapeva bene. Quando aveva circa 15 anni il nostro buon Calum non aveva nemmeno un grammo dei muscoli che adesso si ritrova, non era così alto e aveva un carattere piuttosto introverso. Michael Clifford perciò aveva deciso che Calum era la preda perfetta. E lo diventò facilmente. Calum rimase digiuno a più di 30 ricreazioni, tornò a casa con lo stomaco pieno di lividi per almeno 5 volte e saltò più di 20 lezioni rimanendo a casa per la paura.
Okay, forse sto esagerando.
In ogni caso, Michael Clifford era il bullo cattivo della scuola, e il fato aveva deciso che in quel preciso momento doveva trovarsi dietro Calum.

- hey, scusa se ti disturbo, non è che avresti un accendino? - disse mentre chiudeva la porta sul retro con una sigaretta in bocca.

Calum si girò appena per guardarlo.

- ah, sei t-tu Hood? - disse incerto, per poi mostrarsi sicuro sfoderando un sorrisetto - wow, come sei cresciuto. Incredibile -

- cosa ci fai fuori dall'Australia Clifford? -

- una passeggiata. Non sembri sorpreso di vedermi, per caso mi hai visto e non mi hai salutato? -

- si dà il caso che i tuoi amici stessero parlando con la mia ragazza, e adesso se non ti dispiace vado a riprenderla -

- chi, Ramona? Una bella ragazza, bel colpo Hood. Un peccato lasciarla lì sola -

Con passo spedito sorpassò Michael, entrando di fretta nella sala.

- Ramona dobbiamo andare -

- ma come, già andiamo via?! Volevo presentarti questi ragazzi -

- si okay, magari sarà per la prossima volta -

- no, non ho intenzione di andare. Ragazzi, lui è Calum - disse rivolgendosi ai suoi nuovi amici.

Calum alzò seccato la mano in segno di saluto.

- ciao, io sono Dominique - disse una ragazza dai capelli color cioccolato - lei è Chanel - disse indicando una ragazza che sorseggiava un drink sul bancone.

- io sono Will, e lui è il mio amico Michael - disse abbracciando Clifford, che nel frattempo era rientrato.

- si, ci siamo già conosciuti fuori. È un peccato lasciarvi, ci si vede in giro - disse con il suo sorriso più finto, trascinando via Ramona.

- ti chiamo dopo - sussurrò Ramona, girandosi verso Dominique, che alzò il pollice in segno di assenso.

- Mi spieghi cosa ti prende? - disse Ramona infuriata mentre camminavano verso l'albergo.

- non ti salta in mente che c'è un motivo per cui sono scappato da lì?
Si dà il caso che io conoscessi Michael, il quale mi ha bullizzato per un anno intero e con cui non voglio avere a che fare. Sei contenta adesso? -

Ramona sfociò in un'espressione di pietà.
- oh Calumino, non sapevo, potrai perdonarmi? - disse cercando poi di baciarlo.

- no. Non ti voglio baciare adesso.
Dai, smettila, scema - disse scoppiando a ridere davanti le labbra a papera di Ramona.

- okay, mi hai perdonato. Adesso andiamo in hotel. Ti strapazzo di coccole -

_____

Okay, lo so che non aggiorno da più di un mese. Sarò sincera: nonostante io tenga tantissimo a questa storia, non c'era nulla che mi spingesse a scrivere un nuovo capitolo.
Ho sempre voglia di dare il meglio di me, e non volevo scrivere qualcosa di troppo indecente.
È uscito questo, e non mi piace granché ma ho deciso di lasciarlo perché è davvero troppo tempo che non scrivo niente. Trovare pochi voti e nessun commento di certo non mi stupirà, vi ho abbandonato.
Ma voi pregate per me, perché io ritrovi la giusta via della creatività.

E buon anno nuovo (spero non abbiate mangiato troppo questo Natale)

Sinceramente,
Silvia.

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