8. Cuore in gola

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Laura iniziò ad avvicinarsi un po' troppo ad Andrea e lui si accorse di quanto Irene fosse irritata da quei suoi comportamenti. Si stava forse ingelosendo?

« Allora? Che mi racconti? »

Gli disse Laura, passando le dita fra i suoi capelli e guardandolo con sguardo ammiccante

« Io non- non lo so »

« Ma come? Sei un cantante, avrai tante cose da raccontare »

« Sì beh certo, però non saprei da dove iniziare » rise nervosamente spostandosi un pochino più in là, in modo tale che Laura non potesse toccarlo più di tanto.

Irene non ci vide più, e così, stanca di quella situazione, si alzò e se ne andò in bagno. Si chiuse dentro e scoppiò in un pianto isterico. Era gelosa e ormai era evidente, si stava innamorando di lui e questa cosa non le piaceva affatto. Non doveva, non poteva innamorarsi. Insomma, era famoso e poi lo conosceva appena! Dove pensare di essere? In una fiaba della Disney dove vissero tutti felici e contenti?

Andrea, nonostante fosse un po' brillo, fu l'unico a rendersi conto di quanto Irene fosse a disagio, a quel punto decise di alzarsi e di andare a controllare come stesse.

« Ehi che fai? Scappi? » lo richiamò Laura ridacchiando

« V-vado un attimo in bagno, torno subito »

Andò dietro la porta e bussò.

« Irene sono io, puoi aprire la porta? »

Irene non rispose, stava singhiozzando e non voleva che Andrea la vedesse in quelle condizioni, si sentì così patetica.

« Irene se non apri la porta la butto giù, per favore apri, mi sto preoccupando »

Irene allora decise di aprire. Andrea la vide, era così bella, però stava piangendo, aveva gli occhi rossi. Gli si strinse il cuore.

« Ehi, ehi è tutto okay, vieni qui »

La strinse forte, si sentì in colpa per aver permesso ai suoi amici di venire e si sentì stupido per aver bevuto, seppur poco.

« Mi dispiace tanto »

Le scostò un capello dal viso, glielo prese fra le sue mani e si avvicinò con l'intentò di baciarla, ma lei lo respinse.

« Non mi va »

« Ma io pensavo che- »

« Pensavi male Andrea, non sono come pensi tu »

« Io non ho mai pensato di te in quel senso Irene »

« Sei ubriaco Andrea, non sai quello che dici, basta, me ne vado. »

« Irene ma cosa dici? Aspetta! »

Andrea fece per fermarla, ma lei uscì fuori dal bagno, prese la sua borsa e la sua giacca e si diresse di corsa verso l'uscita. Non aveva una meta, non poteva manco tornare in albergo, avrebbe vagato per strada tutta la notte.

Una lite post hangover, te ne sei andata via da me. E come mi lasci ora, solo con il cuore in gola, senza dire una parola
-Cuore in gola

« Dov'è andata quella? » chiese Laura

La guardarono tutti e nessuno le rispose.

Andrea corse giù per le scale, uscì dal cancello e la vide camminare, non era molto lontano, quindi cercò di raggiungerla.

« IRENEEE, IRENE ASPETTA, IRENE »

Iniziò a correre e a chiamarla urlando per strada come un matto. I passanti lo guardarono pensando che fosse uno di quei soliti ubriaconi che vagavano in giro di notte dopo essere stati chiusi ore ed ore in un bar a bere litri di birra.

Irene si voltò e lo vide correre come un disperato.

Questo è tutto matto, pensò.

Si fermò e decise di aspettarlo. Andrea arrivò vicino a lei col fiatone e il cuore che batteva a mille.

« Irene mi dispiace, non è come pensi tu, io- io non stavo cercando di baciarti perché sono ubriaco, non ho bevuto molto, so quello che faccio. E se stai pensando a Laura, beh, a me lei non piace, neanche un po', lo sai no? » si fermò e fece un lungo respiro per riprendere tutto il fiato che aveva perso poco prima.

Irene lo guardò come per dire Okay e quindi? Continua pure.

« A me.. a me piaci tu »

Irene perse un battito.

« Pensavo si fosse capito, sono un coglione, okay? Magari per te non è lo stesso, ma pazienza me ne farò una ragione, però voglio che tu lo sappia »

« Io non- non so che dire »

Irene iniziò a tremare, un po' per il freddo e un po' per l'agitazione

« Ehi, stai tremando? Vieni qui »

Ti ho dato la mia giacca tremavi del freddo, ti ho stretta forte e ho detto tu meriti il meglio -Disegno

Andrea le mise la sua giacca sulle spalle e la strinse forte. Diventava così minuscola nelle sue braccia, ancora più piccola di quanto già non lo sembrasse.

La guardò negli occhi e questa volta sembrarono sorridergli, forse anche dentro di lei c'era qualcosa, forse anche lei provava qualcosa per lui.

Questa volta si avvicinò, ma non fece nulla, aspetto che fu Irene ad avvicinarsi di più, non voleva commettere un altro passo falso.

Solo quando si ritrovarono faccia a faccia a pochissimi centimetri di distanza Andrea prese il suo viso fra le mani e la baciò. Posò dolcemente le labbra sulle sue. Irene non poteva crederci, lui l'aveva baciata, aveva baciato lei, lo stava baciando, si stavano baciando. Era tutto così surreale. Sentì un miriade di farfalle muoversi nel suo stomaco, si sentì in pace dopo tanto, ma tanto tempo. Fu un bacio lento, delicato, dolce, sapeva di felicità.

Quando si staccarono Andrea la guardò e lei sorrise, a quel punto sorrise anche lui e la ribaciò d'istinto.

« Non è vero quello che ti ho detto poco fa »

« Cosa? In che senso? »

« Nel senso che... mi piaci anche tu, l'ho capito stasera quando ti ho visto con Laura »

« È lei che mi si appiccicava, io ho cercato di evitarla! »

« Lo so, l'ho visto, ma mi sono sentita stupida »

« Per cosa? Perché ti piace un coglione come me? Beh sì, non hai tutti i torti »

« Che scemo » rise « No, è perché tu sei... sei famoso, ed io beh, io no »

« E quindi? Devo per forza frequentarmi con una persona famosa? Magari per te sembrerà strano, ma per me non lo è affatto »

« Probabile, ma non funzionerebbe in ogni caso »

« E questo chi te l'ha detto? »

Irene non seppe cosa rispondere.

Andrea la tirò a sè e passarono diversi minuti lì, abbracciati, in mezzo al nulla, per strada. Sopra di loro vi era solo un cielo scuro, pieno di stelle.

« Ehi, si sta facendo tardi, ti va di rientrare? »

« Sì dai, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto »

Irene sarebbe rimasta ore ed ore così, ma non poteva, faceva freddo e per giunta gli altri si sarebbero domandati che fine avessero fatto, così decisero di rincasare. Andrea le prese la mano, incrociò le sue dita con quelle di Irene e s'incamminarono verso casa.

Se ti incrocio in strada, incrocio le dita, io di sicurezza c'ho solo l'uscita
-Testa tra le nuvole pt. 2

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Spazio autrice: Heilaaa come state? Finalmente il momento tanto atteso è arrivato ovvero quello del bacio, ma non è finita qui, ne vedremo ancora delle belle! Se vi sta piacendo lasciatemi una stellina al capitolo o commentate, a me fa sempre piacere! Grazie ❤

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