12. Il giro del mondo

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Passarono settimane, le giornate erano monotone e non vi era neanche un briciolo di luce nella vita di Irene.

"Il mondo è spento e cerco un filo di luce, ma mi son perso anche dentro me stesso" -Il giro del mondo

Un giorno si alzò e vide un raggio di sole che entrava dalla finestra e filtrava la tenda di color rosa che vi era appesa. Quel raggio di sole le fece tornare il ricordo dell'ultima mattina passata a casa di Andrea, si sentì sprofondare. Si rese conto che non poteva continuare a stare così, a stare male per lui, a cercare di studiare vanamente per via dei suoi pensieri costanti che facevano sempre capolino nella sua mente. Doveva trovare una soluzione.

Le venne in mente Francesco, non lo sentiva da tanto, magari rivederlo le avrebbe fatto bene e avrebbe potuto sfogarsi con lui. Quando andavano a seguire le lezioni all'università lui era sempre stato gentile con lei, la ascoltava e le dava consigli. Magari avrebbe potuto parlarne con lui ed avere un'opinione in più.

Decise di chiamarlo, sperando in una sua risposta.

« Pronto? »

« Francesco? »

« Irene! Da quanto tempo? Come stai? »

« Potrebbe andare meglio, tu? »

« Bene bene dai, come mai? Che mi racconti? »

« In realtà volevo chiederti di rivederci uno di questi giorni per fare due chiacchiere, che ne pensi? »

« Ma veramente anche adesso se ci sei, mi stavo annoiando »

« Davvero? »

« Ma certo! Dai ti passo a prendere »

« Che bello! Allora corro a prepararmi, a dopo! »

Francesco era sempre stato così disponibile con lei, le voleva proprio bene e, nonostante non si sentissero spesso, il sentimento di affetto che vi era fra loro era reciproco.

Appena si videro si abbracciarono forte, poi andarono a sedersi in un bar per prendersi un caffè e fare due chiacchiere.

« Allora, che mi devi raccontare? Sono tutt'orrecchi! »

« Non saprei da dove cominciare »

« Dal principio! C'entra qualche ragazzo? »

« Beh sì »

« Lo sapevo! » ridacchiò Francesco

« Ti ricordi Cin cin? »

« La canzone di Alfa, certo, ma cosa c'entra ora? »

« Ecco vedi.. io e lui.. »

« No aspetta COSA? Stai scherzando vero? »

« Purtroppo no »

« Purtroppo?? Per fortuna oserei dire! »

« Beh non proprio » rise « Lasciami spiegare »

Irene gli raccontò di quando andò a Genova, di come si incontrarono la prima volta e di cosa successe fra di loro. Francesco non se lo sarebbe mai aspettato, rimase a bocca aperta.

« E quindi ora non so come fare, non so cosa fare, non so se chiamarlo, se scrivergli, avevo persino pensato di trasferirmi da lui ma- »

« Ma certo! Ecco questa sì che è una buona idea! »

« Cosa? »

« Andare da lui, trasferirti, risolverebbe tutto no? »

« Beh io questo non lo so... »

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