11. Non ricordo il nome

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Passarono settimane in cui si sentivano davvero poco, Andrea era andato avanti con la sua vita da cantante e il suo tour, pensava a lei certamente, le mancava, ma non poteva lasciar perdere il lavoro, specialmente durante quel periodo. Arrivò a pensare che forse lei meritasse di meglio, magari non una persona impegnata come lui, bensì qualcuno che le avesse regalato tutto il suo tempo. Nonostante ciò, soli l'idea di Irene fra le braccia di qualcun'altro lo distruggeva.

Durante i concerti sperava che apparisse magicamente lì sotto il palco, la cercava tra la folla, sperava di rivederla come la prima volta, nelle prime file, che lo guardava, sorrideva e si emozionava con lui. Sarebbe voluto tornare indietro, ma conoscendosi, probabilmente avrebbe rifatto tutto allo stesso modo, quindi che senso avrebbe avuro?

Quella sera ebbe un concerto, quando arrivò il turno di "Dove sei?" non fece altro che pensare a lei.

Mi sono rimasti solo dei bei ricordi che io avevo con lei, ma tutto scorre Panta Rei, anche se a volte ora mi chiedo dove sei, non qui da me, non qui da me
-Dove sei?

Quasi gli uscirono delle lacrime, che però dovette trattenere.

Angelica, in qualche modo, riempiva le sue giornate, lo faceva ridere, distrarre, ma non ci riusciva allo stesso modo di Irene, era una buona compagnia certo, ma semplicemente non era Irene.

Sto in cerca di te, perché ti penso ogni volta, alla mia vita hai dato un senso di colpa, e non è chiodo schiaccia chiodo, tu sei un chiodo fisso -San Lorenzo

Cercò in ogni modo di colmare la mancanza di Irene, nonostante si sentivano di tanto in tanto, ma notava anche lui che il rapporto non era più quello di prima, che qualcosa si era come spezzato, raffreddato, spento.

Anche quando passava del tempo con Angelica, parlavano di tutto e di più, ma alla fin fine finivano sempre col parlare di lei, di Irene.

Se parlo di te mi aumenta il battito avrei dovuto godermi ogni attimo
-Testa tra le nuvole pt. 1

Irene invece stava lentamente iniziando a spegnersi. Sgranocchiava giusto qualcosina durante la giornata e dormiva poco, era priva di energie. Cercava di studiare con scarsi risultati, la sua soglia di attenzione terminava al momento in cui apriva il libro. Veniva spesso assorta da mille pensieri, la maggior parte negativi. Non faceva altro che ascoltare le canzoni di Andrea, quelle più tristi, di pensare a lui, pensare e ripensare a quei pochi ricordi che avevano assieme. Pensava che a lui ormai non importasse nulla di lei, che in realtà per lui fosse stata una cosa da niente, "solo una notte", un gioco, chissà, magari pensava che sarebbe stato divertente provarci con una fan, e lei stupida che ci era perfino cascata.

Si sentì così ingenua solo per aver pensato di poter creare qualcosa di serio con un rapper genovese, una persona famosa che avrebbe potuto avere chiunque. Davvero pensava che lui avesse scelto lei? Tra tutte le ragazze che avrebbe potuto avere, proprio lei?

Eppure nei suoi occhi c'era del vero e non poteva credere che non fosse così, che loro due non fossero stati nulla, che a lui non fosse mai importato di lei, che non ci fosse stato amore in quelle piccole, ma tanto dolce attenzioni che Andrea aveva riservato solo a lei.

Forse lui non l'amava? Forse non aveva mai provato nulla di così forte per lei? Forse era un amore a senso unico? Forse era stata solo una sua illusione? Lei però aveva bisogno sapere, aveva diritto ad una spiegazione.

Io passo dal sapere di te e del tuo futuro al non sapere niente di te e del tuo futuro, sai faccio notti in bianco anche se il cielo fuori è scuro, che ho bevuto tutto quanto e tu hai mandato tutto in fumo
-Non ricordo il nome

Andrea passava notti senza dormire, delle volte si sfogava scrivendo, usciva a farsi due passi e questo almeno lo aiutava a scrivere e a buttare tutto fuori. Altre volte semplicemente guardava fuori dalla finestra, fissava il soffitto della sua cameretta oppure il cielo stellato, chiedendosi se anche lei magari stesse facendo lo stesso.

Ma tu dimmi come stai quando la notte ti penso? Ma tu dimmi come fai quando non sai stare meglio? Sto in altitudine più delle cupole, più delle nuvole, sai che c'è? Che una canzone non mi potrà mai riportare da te -Parigi

Pensava che forse aveva fatto una cazzata, che non si sarebbe dovuto avvicinare a lei, che ora lei avrebbe pensato che lui si fosse approfittato di lei, che in realtà la aveva usata o qualcosa del genere, ma non era affatto così. Pensava che avrebbe dovuto dirglielo, che avrebbe dovuto cercarla più spesso e trovare un modo per far funzionare le cose invece che scappare, che avrebbe dovuto dirle che la amava, perché sì, la amava, ed ora ne era certo, anche se dentro di lui l'aveva sempre saputo, ma semplicemente non aveva ancora avuto il coraggio di ammetterlo.

Ho amato in modo sbagliato ma la persona giusta, o forse ho amato in modo giusto ma la persona sbagliata
-Testa tra le nuvole pt. 1

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Spazio autrice: Ennesimo capitolo triste, ma utile per il continuo della storia ahahahah, giuro che mi farò perdonare!

Ps: se mi volete bene andate a dare un'occhiata all'ultima storia di giuliaswritings, è una mia cara amica e scrive da dio! La storia è su Luigi Strangis. Lasciatele qualche stellina per motivarla a continuare altrimenti non mi fa leggere il continuo, vi prego!
Vi ringrazio in anticipo ❤

Dove sei? || AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora