Dove sei? || Alfa

14. Testa tra le nuvole pt. 0

Andrea stava passando l'ennesima nottata in bianco, a fissare il buio nella sua stanza diventare sempre più fitto, minuto dopo minuto.

Di notte un fantasma mi chiede "non dormi?" e balla nel buio dentro alla mia stanza - Stupefacente

Delle volte aveva bisogno di uscire a farsi due passi di sera tardi, prendere una boccata d'aria fresca, ascoltare un po' di musica. Aveva bisogno di liberare i suoi pensieri, di pensare ad altro, anche se spesso e volentieri non ci riusciva proprio.

Partì in riproduzione casuale Testa tra le nuvole pt. 0, pensò immediatamente a quando la canticchiarono insieme mesi prima, seduti su una panchina del porto di Genova.

Genova stasera sembra formentera, Genova perché non sono lì con te

Non faceva altro che pensare a lei, alla voglia che aveva di rivederla, ai suoi occhi che non riusciva a dimenticare, al suo sorriso.

Inizio a scrollare le foto che aveva con lei sul suo telefono, non ne erano tantissime, quando si erano visti avevano passato così tanto tempo a parlare che non pensarono a scattarsi molte foto, avevano preferito collezionare dei momenti che sarebbero rimasti solo nella loro mente.

E le tue foto stupide sul cellulare, ho la memoria piena e non le ho cancellate, e vorrei avere un posto da chiamare casa, la testa tra le nuvole quanto mi pesa
- Testa tra le nuvole pt. 0

Continuò a camminare, vide una coppia su una panchina e ripensò al loro primo appuntamento. Che nostalgia. Vide coppie che si tenevano per mano, persone che ridevano, ragazzini che si divertivano, lui invece non ci riusciva proprio. Come facevano? Come ci riuscivano loro? E come ci riusciva lui prima? E perché ora non ci riusciva più? Era tutto così spento senza di lei.

Preso dalla rabbia entrò in un bar, si comprò una birra e iniziò a bere.

Esco e bevo tanto per dimenticare, ho la memoria corta e non ti so scordare, ancora non mi passa, ancora tutto resta" -Testa tra le nuvole pt. 0

Continuò a camminare con quella canzone nelle orecchie, una canzone sua che scrisse anni prima, ma che in quel preciso istante sembrava calzare a pennello con la situazione e con ciò che stava provando. All'improvviso iniziò a piovere.

C'era il cielo nero, arriva il temporale, io che vorrei tornare a tutto come prima, quando scrivevo per te quelle mie canzoni, riascoltarle è un pugno nello stomaco -Testa tra le nuvole pt. 0

Ad un certo punto vide una ragazza.

Aveva i capelli mori lunghi mossi, proprio come Irene. Sembrava, ma non poteva essere lei, probabilmente la pensava così tanto che ora se la stava anche immaginando, si sentì ridicolo.

Fuori scambio agli sconosciuti, in giro il tuo viso, ma nessuna potrà mai avere quel tuo sorriso, no mai -Testa tra le nuvole pt. 1

Avvicinandosi si rese conto che no, non era frutto della sua immaginazione, era davvero lei. Si fermò rimanendo immobile e il suo battito iniziò ad aumentare rapidamente. Stava forse sognando? Magari si era addormentato nella sua stanza, non era mai uscito di casa e quello era soltanto un sogno, un bellissimo sogno, pensò.

Lei si girò e i loro sguardi finalmente s'incrociarono.

Lei rimase di stucco proprio quanto lui. Quante probabilità c'erano che lui si trovasse proprio in quel posto nello stesso istante in cui lei stava passando per quella via? Forse una su mille, eppure il destino le stava giocando un bello scherzo.

Fece dei passi per andargli incontro e si fermarono l'uno di fronte all'altro, a pochi metri di distanza. Entrambi avevano voglia di correre l'uno nelle braccia dell'altro, ma non ne avevano il coraggio.

Qualche secondo dopo Andrea realizzò che non era un sogno, ma bensì la realtà. Prese coraggio e si fece avanti chiedendole "che ci fai qui?"

« Tu che ci fai qui? »

« Io? Io ci abito qui, piuttosto tu che ci fai qui? »

Irene si era promessa di non piangere semmai lo avesse rivisto, ma non riuscì a trattenere le lacrime che le rigarono il volto. Era un mix di felicità e delusione. Non se lo era immaginato proprio così il loro rincontro, però era felice, felice di rivederlo dopo mesi e mesi.

« Perché non vai da Angelica? Vedo che con lei stai bene no? Ti stavi divertendo poco fa, o mi sbaglio? »

« Non hai risposto alla mia domanda »

« Vuoi sapere perché sono qui? Perché sono una stupida, perché pensavo che tornare in questo posto mi avrebbe fatto bene, che rivedere te avrebbe sistemato le cose e invece a quanto pare non è così »

« Perché non me lo hai detto prima che saresti venuta? »

« Oh ci ho provato, ma si vede che eri troppo impegnato per degnarmi di una risposta, come al solito! »

« Io- a me.. non lo so, mi dispiace »

« Va bene così Andrea, non voglio sapere più niente, anzi sì, voglio sapere solo una cosa. Che cosa sono stata per te? Che cosa siamo stati noi? Sempre se per te siamo mai stati qualcosa »

Andrea pensò che avrebbe dovuto dirle cosa provava, non avrebbe voluto farlo in quel momento, però doveva farlo, non sarebbe dovuto scappare di nuovo, non poteva rovinare tutto più di quanto lo avesse già fatto.

« Io... ho pensato molto a noi in questi mesi e... penso di amarti. Sì, io ti amo Irene, ormai ne sono sicuro, non avrei voluto dirtelo così, ma eccoci qua »

Si avvicinò a lei e afferrò la sua mano, mentre con l'altra le accarezzò il viso.

"Tu quindi afferrami la mano che mi sento inutile" - Testa tra le nuvole pt. 1

A quel punto lui la baciò. Lei rimase pietrificata, poi lentamente si lasciò andare e ricambiò il bacio. Fu un bacio tenero, dolce, ma inaspettato. Ad Irene sembrò di volare e di toccare il cielo con un dito. Quanto gli erano mancati lui, il suo profumo, le sue labbra, le sue braccia, le sue mani calde.

Irene sentì il suo cuore battere di nuovo, dopo mesi che si era spento, dopo mesi che pensava che non sarebbe mai riuscito a riaccendersi.

-----

Spazio autrice: Spero che questo capitolo valga tutti i giorni che vi ho fatto penare ahahaha come state? Spero bene! Al prossimo capitolo ❤