Perfetti l'uno per l'altro

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Davide, il famoso Davide. Era un ragazzo alto, fisico asciutto sul quale indossava un completo color prugna e una camicia bianca. I capelli erano biondi e tirati all'indietro mentre gli occhi erano verdi. Al polso portava un Rolex e all'orecchio aveva un brillantino. 

I ragazzi guardavano Simone interagire con quel ragazzo con una certa curiosità, tutti ad eccezione di Manuel.  Manuel ricordava qualcosa di Davide ma non aveva mai voluto indagare troppo perché l'idea di Simone con un'altra persona faceva troppo male. Sapeva che era più grande di loro, che era già laureato ma non sapeva in cosa e che era stato fidanzato con Simone per circa 6 mesi. Manuel non conosceva neanche il motivo per il quale quei due si fossero lasciati ma neppure era interessato a saperlo: l'importante era che non stessero insieme anche perché a pelle Davide non stava per nulla simpatico a Manuel. 

Manuel era perso nei suoi pensieri e furono le parole di Chicca a riportarlo alla realtà.

"Come mai se so lasciati?" chiese Chicca curiosa.

"Davide è di famiglia parecchio ricca e i suoi non volevano che stesse con Simone perché non lo reputano al loro stesso livello" spiegò Laura con disappunto.

"Belli stronzi in quella famiglia" intervenne Matteo.

"La famiglia di chi è stronza?" chiese Simone che era arrivato al tavolo degli amici seguito da Davide.
Nessuno si era accorto che quei due dal bancone del bar si erano spostati verso il loro tavolo e sperarono che i due non avessero sentito il dialogo.

Gli amici rimasero pietrificati, e fu Giulio a salvare la situazione.

"I miei, lo sai come è fatto mio padre: severo, all'antica, ancora non ha ben accettato il fatto che non abbia seguito la sua stessa carriera..." rispose Giulio vago.

"Però mi sembrava che tra di voi le cose andassero meglio..." si interessò Simone con aria preoccupata.

"Sisi però ogni tanto mio padre ha una delle sue uscite" spiegò Giulio con un sorriso per poi lanciare uno sguardo d'intesa agli altri amici.

Simone annuì e poi con un sorriso sulle labbra guardò i suoi amici e disse:

"Ragazzi e ragazze, lui è Davide. Ci siamo frequentati per un periodo quando stavo a Milano e ora sta qua per lavoro"

"Ciao a tutti ragazzi e dolci donzelle" salutò Davide con un sorriso in volto.

Tutti ricambiarono il saluto mentre a Manuel scappò un "Nun sapevo che stavamo en  Bridgerton" sarcastico.

"Non ti preoccupare amico che non stiamo in Bridgerton, solo che un po' di educazione non fa male sai?" rispose Davide con un tono saccente.

"Me scusi signor barone, nun semo tutti eleganti e raffinati come lei qua" ribatté Manuel con ancora più sarcasmo.

Simone decise di porre fine a quel teatrino chiedendo a Davide se volesse sedersi con loro. Davide, a quella proposta, prese una sedia e si posizionò in mezzo tra Simone e Manuel. Tale gesto non sfuggì a nessuno dei presenti, tanto meno a Manuel che per non fare scenate davanti a tutti decise di accendersi una sigaretta.

"Comunque barone, nun me chiamà amico perché nun lo semo... so a malapena chi sei" ribadì Manuel mentre buttava fuori del fumo.

"Come ha già detto Simone sono Davide, ho 27 anni e sono laureato a pieni voti alla Bocconi di Milano. Sono nato e cresciuto a Milano con due genitori che non mi hanno mai fatto mancare niente né al livello materiale che di educazione" spiegò in maniera saccente per poi aggiungere "E tu invece, a parte prendersela con chi ha più possibilità di vita di te, che fai?" rivolgendosi a Manuel.

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