Premessa (perché ve la meritate): Chiedo umilmente scusa per l'eccessiva lunghezza, per il ritardo nella pubblicazione e per eventuali delusioni in aspettative ma sto capitolo mi ha mandata in crisi perché lo avevo scritto in maniera diversa ma mi faceva abbastanza schifo, quindi eccoci qua. Come avete chiesto ci sono accenni poco casti (smut). Buona lettura cuori ❤️
Credo che correrò il rischio
Le parole di Simone risuonarono nel fienile e nelle orecchie di Manuel, provocando una scossa che si propagò nel corpo del maggiore.
Simone porse a Manuel il panno e il ghiaccio affinché lo aiutasse a sistemare la fasciatura e quest'ultimo si avvicinò per recuperare nuovamente l'occorrente, facendo attenzione a non sfiorare Simone. Dal suo lato, Simone portò la mano dolorante all'altezza del petto e iniziò a massaggiarla nel tentativo di alleviare il dolore con scarsi risultati mentre percepiva lo sguardo dell'altro su di sé; sguardo che Manuel aveva totalmente indirizzato alle dita affusolate e piene di anelli di Simone.
Trascorsero attimi di silenzio, nei quali i due si guardarono di sottecchi e sorrisero; fu Manuel a rompere il silenzio.
"Se mi dai la mano, vedo come fare a fasciartela" gli sussurrò con un tono di voce che mal celava la tensione che si percepiva nell'aria.
"Giusto" sussurrò a sua volta Simone tendendo leggermente il braccio con la mano dolorante verso l'altro. Mano che il maggiore sfiorò, provocando brividi in entrambi i corpi.
Manuel osservò la mano di Simone che si era arrossata nel punto dove aveva sbattuto contro la trave e andò a posizionare il ghiaccio.
"Ci vorrebbe della pomata per la botta ma nun ce sta in casa" commentò Manuel serio.
"Il ghiaccio aiuta e la mano mi fa già meno male" lo rassicurò Simone accennando un sorriso mentre cercava di nascondere il dolore alla mano.
Manuel si accorse della smorfia di dolore dell'altro e il suo cuore si strinse: non riusciva più a vedere Simone soffrire per un dolore fisico o psicologico perché lo riportava all'incidente.
"Te fa parecchio male?" pigolò preoccupato Manuel avvicinandosi all'altro alternando massaggi alla mano a momenti nei quali posava il ghiaccio su quest'ultima.
"Un po'" annuì Simone incapace di aggiungere altro per la troppa vicinanza.
A Manuel scappò inavvertitamente una risata e Simone volle capirne il motivo.
"Mi spieghi cosa ridi?" domandò Simone cercando di mantenere il controllo nonostante la risata di Manuel gli facesse perdere battiti su battiti.
"No, nulla" rispose Manuel trattenendo una risata.
"Ora me lo dici" controbatté Simone con tono vagamente permaloso mentre dava una leggera spinta al petto di Manuel.
"E va bene" cedette il maggiore alzando le braccia in segno di resa.
"Mi fa ridere il fatto che hai sempre fatto vanto che sei cresciuto in mezzo alle mischie e poi prendi na botta alla mano e me pari un cucciolo de cane bastonato" spiegò Manuel scoppiando a ridere.
Simone rimase interdetto dall'affermazione di Manuel ma finalmente dopo giorni e giorni sentì nuovamente la complicità tra lui e il maggiore tornare prepotente e ne fu felice.
"Ma vaffanculo Manu, io sto male e tu perculi" sbottò Simone mentre sul suo viso stava comparendo un sorriso insieme alle sue solite fossette.
Fece per andarsene fingendosi offeso ma la mano di Manuel lo afferrò e voltandosi, i loro occhi si incrociarono.
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In bilico
FanfictionE se il confine tra amore e amicizia fosse un filo sottile sopra il quale Simone e Manuel, con il tempo, hanno imparato a camminare? Perché finalmente nel loro rapporto c'è equilibrio e sono andati avanti ma nessuno dei due è un funambolo esperto e...