Ellen Lee

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"Ellen ti voglio bene lo sai, dai fatti abbracciare dal tuo papà", "lasciami" urlai, già sapevo che urlare non serviva a niente, eravamo a casa solo io e lui. Uno schiaffo, un altro schiaffo e un altro ancora. "Se proverai di nuovo ad urlare giuro che la prossima volta non sarò così magnanimo". Stava per andarsene in camera quando lo sentii mormorare "sei solo una puttana". Esplosi d'ira, nemmeno mi accorsi di aver preso un coltello e di averglielo puntato contro. "Cosa credi di fare" disse, esatto cosa credevo di fare ma in quel momento non fui lucida e lo colpí ripetutamente finché non vidi una pozza di sangue bagnarmi i vestiti.

"Ellen, svegliati", la voce di Kylie mi portò alla realtà, stavo sognando, era solo un sogno sospirai.

Aimè mio padre mi picchiava veramente, per lui ero come uno scarafaggio intrappolato nel lavandino, inutile e senza speranza. Nonostante ciò gli volevo bene , lo faceva per proteggermi, per farmi capire che il mondo non era tutto rosa e fiori. Non avrei mai lontanamente pensato di ucciderlo anche se una parte del mio cuore provava odio e l'altra amore paterno.

"Stai bene?" risentí la voce di Kylie rimbombarmi nelle orecchie, mi stavo infastidendo, "si si sto bene" dissi con tono nonchalance, feci per alzarmene dal divano e continuare a trovate una pista per la chiave. Fare un pisolino mi aveva rallentato la ricerca ma ero troppo assonnata.

Erano passati due giorno da quando la prof ci aveva rinchiuso dentro, naturalmente c'era un limite di tempo, se entro 4 giorni nessuno sarebbe riuscito a trovare la chiave la classe sarebbe stata espulsa automaticamente.
"Dean sei proprio senza cervello, hai per caso pregato il preside per farti entrare in questa scuola?" sentii urlare Lucas.
"Ma non mi stupisce sai, il suo punteggio è stato di 75" aggiunse Natal ridacchiando. Vidi Dean non esercitare nessun segno di arrabbiamento, era il solito apatico.
Decisi di intromettermi, "ragazzi non è il momento di discutere, dobbiamo metterci a lavoro per trovare la chiave".

Vidi Lucas esitare, "Io mi arrendo, trovatela voi questa maledetta chiave e ricordatevi di scegliermi sennò la pagherete" emise una risatina.
"Allora spero di trovarla io così sarò sicuro al 100% di non sceglierti" replicò Dean. La stanza cadde in silenzio, tutti sapevano che era meglio non mettersi contro Lucas, era forte, muscolo e testardo.

Subito dopo Lucas aveva dato un pugno, due pugni, tre pugni a Dean, Miguel e Jones cercarono di fermarlo mentre gli altri gridarono a Lucas di smetterla. Proprio in quel momento la voce della prof rimbombò il salone ma di lei nessuna traccia. "LUCAS WALKER, NON SI ACCETTANO ATTI DI VIOLENZA, 30 PUNTI IN MENO PER OGNI PUGNO DATO A DEAN MARTIN, CON QUESTO ARRIVI A 70", e dopo ciò la voce dell'insegnante sparí.
Vidi la mascella di Lucas serrarsi, Dean l'aveva fatto apposta per fargli perdere punti?. Non mi stupirei, quel ragazzo è strano.
Vidi Kylie medicare le ferite di Dean, quella ragazza non la sopportavo. Appena se ne andò andai dal mio compagno di classe e mi sedetti accanto a lui, "lo hai fatto apposta vero, non sopporti proprio Lucas" dissi con serietà. Fece per prendere un mela per poi replicare "alcune persone non meritano certe cose, sono solo uno spreco per l'umanità, solo degli scarafaggi, inutili e senza speranza", mi si raggelò il sangue, è proprio come mi sentivo io. Vidi negli occhi di Dean qualcosa di oscuro, volevo allontarami ma mi afferrò il polso, "è come ti senti tu, vero Ellen?",
"cosa, cosa vuoi dire" mormorai.
"Puoi fidarti di me, ti senti sola vero, ti senti come quel scarafaggio", non sapevo che dire, stavo per replicare quando mi si avvicinò all'orecchio e con tono calmo disse "so dove è la chiave". Non sapevo se credergli o no ma in quella voce, in quello sguardo sapevo che questo ragazzo non era chi credeva di essere. Stava nascondendo la sua vera identità. Ma non volevo cedere quindi dissi abbastanza spaventata, "perché..lo stai dicendo a me, non so nemmeno se crederti o no". "Ellen, come ti ho già detto puoi fidarti di me, al terzo giorno ti dirò dove si trova la chiave e sarai te a vincere ma in cambio tu devi fare qualcosa per me", volevo a tutti costi quella chiave e dimostrare di essere la più intelligente e ingamba, Kylie mi aveva già rubato il posto di rappresentante di classe, avevamo solo un punto di differenza, ero io la più intelligente.

Decisi di assecondarlo, "cosa devo fare?", vidi un sorrisino stampato sulla sua faccia, "dovrai aiutarmi, io ti aiuterò con le sfide ma tu in cambio dovrai fare tutto quello che ti chiederò, se proverai ad ingannarmi non la passerai liscia", mi ci volle un po' per rielaborate il tutto, l'unica cosa che riuscì a dire, "non sei veramente entrato con 75 vero".
La sua risposta mi agghiacciò, "Ci sono cose che è meglio non sapere" fece una piccola pausa per poi proseguire, "non indagare su di me mia cara Ellen".

Dopo ciò si alzò e andò a prendere una bottiglia d'acqua nel mini frigo che ci aveva riservato la prof in caso la sfida sarebbe durata giorni.
Era il terzo giorno, tutti erano esausti e arrabbiati, Natel aveva perso 10 punti per aver spinto Jones contro il muro, le ragazze non sopportavano più di essere rinchiuse e nonostante ciò i rappresentati non sapevano che fare.
"Questa confusione non è il migliore dei modi per fare lavoro di squadra" sbottò William con tono calmo, di rimando non tutti erano d'accordo "allora sapientone trova la chiave invece di sparare stronzate" intervenne Lucas, "fortunato te che ho un minimo di buon senso per non picchiarti perché so che perderei punti inutilmente", replicò William. Lucas stava per sferrargli un pugno quando Kylie si intromise "basta ragazzi, così saremo espulsi e non arriveremmo all'ultima sfida", "intanto otto di noi verranno espulsi lo stesso" disse Emma. Tra tutta quella confusione vidi Dean portami nel posto più lontano della sala dove nessuno ci avrebbe visti e dove le telecamere non c'erano.
"Allora Lee sei pronta per scoprire dove si nasconde la chiave", non risposi per troppa ansia. Lo vidi alzare il quadro dinanzi a noi. Ma io sotto il quadro avevo già controllato. "Ti ho visto in questi giorni controllare sotto il quadro ma non ti sei accorta che una parte non è fatta di muro", controllo ed era effettivamente vero, una piccola parte a lato del quadro non era fatta di muro ma cartone, come avevo fatto ad non accorgemene. Proprio in quel punto si trovata la chiave.
"Non pensare che è finita qua, lo sai che dovrai salvare solo otto di noi e io ti dirò i nomi di chi salverai", mi disse Dean sorridendo, di questo non me ne importava granché, non consideravo nessuno come amica o amico.
Andai verso la porta e aprii il lucchetto con fretta e furia, mentre aprivo i miei compagni mi chiesero spiegazioni.
"Cazzo hai trovato la chiave" sbottò Natel con rabbia, vidi i loro volti increduli. Appena aperta la porta alcuni compagni mi si avvicinarono e mi supplicarono di salvarli, era una scena patetica ma io sapevo già chi salvare.

Poco dopo la prof fece il suo ingresso e si congratulò con me.
"Brava Ellen, hai dimostrato la tua intelligenza in questa sfida. Ora perfavore puoi scegliere otto dei tuoi compagni che ti accompagneranno nella prossima sfida". In lontananza vidi un ghigno nel volto di Dean.

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