Il lato oscuro di Londra

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Mi svegliai dal mio sonno pomeridiano, mi accorsi che gli altri stavano ancora dormendo quindi decisi di prendermi un pó di tempo per me.

Vidi l'orologio, erano le 7 di sera, presi la mia roba e mi catapultati al bar che si trovava a pochi distanti dall'albergo, non sapevo quando sarebbe venuto uno degli uomini di Dean a prenderci ma ricordo che ci aveva accennato che sarebbe venuto verso notte tarda quindi potei starmene tranquilla per un paio di orette.

Entrai dentro e ordinai uno sprizt e qualche roba da mangiare, patatine, olive, cubetti di prosciutto ecc.
Pensai a come sarebbe stata la terza sfida, avevo un pó di timore ma c'è l'avrei fatta. Non mi sarei mai fatta abbattere da quello stronzo.

Mi sedetti tranquilla quando mi accorsi che un signore aveva dimenticato il giornale sul tavolo. Allora esisteva gente che leggeva ancora i giornali pensai.

Mi alzai lo presi in mano e feci per chiamare il signore quando i miei occhi sgorgarono una notizia al quanto terrificante.

Verso le due di notte una donna fu uccisa brutalmente nel quartiere di Whitechapel, la povera vittima in questione fu ritrovata con il collo strangolato, il femore rotto, gambe e braccia cirpoerte di lividi.
L'assassino non si fa scrupoli ad uccidere giovani donne e la cosa più inquietante sono i messaggi che lascia dopo aver compiuto l'omicidio, perché la polizia non interviene! Sembra che il killer dopo l'uccisione scompaia come neve al sole. È ancora a piede libero, non uscite di notte potrebbe essere pericolo.

Non prometteva niente di buono, ripensai alle parole dell'uomo che ci aveva portati in albergo. E se la terza sfida c'entrava con questo killer?
Cercai di scacciare questi pensieri, il signore aveva sentito il mio richiamo e tornò indietro per riprendersi il giornale.

"Grazie" disse con una nota di gentilezza, il suo sguardo si posò sulla ferita che avevo nell'occhio destro, ero abituata che la gente guardasse sempre quel punto.

"Prego" gli risposi.

Vidi il signore allontanarsi, indossava un blazer abbastanza lungo, sembrava avesse su una trentina di anni, i suoi occhi erano blu come l'oceano e aveva un filo di barba, i capelli lunghi neri erano raccolti in una coda, che dire era un bell'uomo.

D'improvviso lo richiamai.

"Signore?", si girò di scatto
Mi avvicinai, sapevo parlare benissimo l'inglese quindi conversai in modo fluido.

"Signorina?"

"Sarah Connel" gli strinsi la mano

"Henry Whrigt, piacere mio".

"Volevo chiederle dove avesse preso il giornale", a questa domanda si mise a ridere. Mi vide confusa.

"scusami ma mi sembra strano che una giovane come te voglia prendere un giornale, sai ora si vede tutto su internet, spero non sia un modo per provarci" volevo tanto dirgli che un pazzo mi aveva sequestrato il  cellulare ma mi trattenei.
A quella risposta sobbalzai, bello lo era ma mi sembrava snobistico.

"Però si vede che nemmeno lei non è così tanto vecchio e allora perché prende il giornale" risposi prontamente

"sei molto impertinente ragazzina".
Mi stava dando fastidio

"ho 25 anni, non sono una ragazzina"

"va bene, va bene.. Segui questa strada e troverai di fronte a te un negozio dove vendono giornali" mi indicò la strada.

"grazie" dissi, feci per andarmene quando notai qualcosa di particolare spuntate dalla tasca del blazer, Henry sembrò accorgersene perché mi salutò in fretta e furia.

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