L'occhio di Ghiaccio

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9 anni fa

"Dai Sarah concentrati" mi disse la signora accanto a me, come da solito noi bambini dovevamo fare un test per vedere se la nostra intelligenza era migliorata o meno.
È buffo, ero intrappolata in un laboratorio con tanti altri bambini della mia stessa età.
Avevo solo nove anni quindi non capivo bene la situazione ma sapevo solo di essere sfruttata e di certo non potevo ribellarmi.
Ero solita a giocare da sola, non riuscivo a fare amicizia con gli altri.

"Sarah è il tuo turno vieni con me" mi disse una voce gentile accanto a me. Era la mia dottoressa

"Oh cielo ti sei sporcata di nuovo il grembiule bianco, quante volte ti devo dire di stare attenta quando mangi" sibilò lei sempre con il suo tono calmo.
Ero in imbarazzo quindi mi scusai timidamente.

Ero arrivata dentro la "stanza speciale" così la chiamavamo. In questa stanza di solito mi facevano test di intelligenza e mi prelevavano il sangue per sapere se stavo bene fisicamente.
Finito tutto ciò mi recai nel salone dove tutti i bambini giocavano. Mi sedetti nel punto dove ero seduta prima quando una voce si fece largo tra le mie orecchie, mi volsi e vidi la faccia di un bambino.

"Sei Sarah vero?" disse lui

"ehm si, tu saresti"? Dissi sperando di non sembrare impacciata.

"Dean Martin".

1 anno dopo

"Aiuto, aiutatemi" gridai, ero intrappolata nella mia stanza con Dean.

"Mi dispiace Sarah ma nessuno può sentirti"

"Perché mi fai questo, perché a me" cercai di dire senza far trasparire le lacrime.

"Ti senti sola, ti vedo quando non ti relazioni con gli altri, i fantasmi del passato ti perseguitano".

Qualcosa di questo bambino mi spaventava, come faceva a sapere delle mie problematicità avute in passato, i ricordi riaffiorarono nella mia mente, i miei genitori che mi hanno abbandonato, mia madre che era solita picchiarmi se non la ubbidivo, mio padre che tradii mia madre.

La voce di Dean mi portò alla realtà.

"Odi il colore dei tuoi occhi vero?".
Era una domanda strana ma era vero, odiavo il colore marrone dei miei occhi, l'avevo sempre odiato, li definivo senza particolarità e non ero l'unica.
Gli altri bambini del laboratorio tendevano a prendermi in giro per il colore dei miei occhi come se la maggior parte non c'è l'avessero anche loro. Ma io ai loro occhi ero una bambina strana quindi ogni cosa era buona per prendermi in giro.

"si" sibilai a denti stretti

"Allora non ti dispiace se porto qualche modifica" un ghigno apparve sul suo viso.
Non sapevo cosa intendesse finché lo vidi afferrare un bastone sottile affilato fatto di acciaio. In quel momento capii le sue intenzioni.
Cercai di scappare ma era inutile, con mia sorpresa aveva bloccato la porta della mia stanza.
Un attimo dopo mi saltò addosso e mi pugnalò all'occhio con quel maledetto bastone.

Urlai come un ossessa, dentro di me c'era dolore, rabbia e tante altre emozioni che non avevo mai sentito prima.
Non sapevo nemmeno io come avessi fatto, mi scorllai di dosso Dean e con l'occhio insanguinato presi il bastone ormai caduto per terra e lo puntai verso di lui.
Lo vidi impaurito.

"Cosa mi hai fatto, cosa mi hai fatto" Urlai in preda ad una furia incontrollabile.

Con il bastone che avevo in mano cercai di trafiggergli il petto, lo volevo morto con tutto il mio cuore.
Ora i ruoli erano invertiti, stavo sopra di lui ed ero pronta per colpirlo ripetute volte. Ero diventata pazza ai suoi occhi, lo sentii pregare di lasciarlo andare e che aveva fatto tutto ciò solo per farmi scordare il passato e i fantasmi che mi perseguitano.

Naturalmente non gli diedi retta, sapevo che stava mentendo, Dean era solito a mentire sempre, nascondeva un lato oscuro come me.
Ero pronta a colpirlo quando però la mia vista si offusco e persi i sensi.

"Ei ragazzi scusate il disturbo, volevo solo informarvi che i risultati dei test saranno visibili domani nell'aula magna" disse la ragazza dinanzi a me e Kylie.

C'era qualcosa che non quadrava, c'è lo poteva dire benissimo l'insegnante,con la coda dell'occhio vidi Kylie confusa.

"Ehm tu saresti" replicò Kylie

"oh scusate non mi sono presentata, mi chiamo Sarah Connel rappresentate della sezione A, so che voi siete della C e vi volevo solo avvertire dei risultati dei test, spero di non essere sembrata troppo strana" disse ridendo

"oh ehm tranquilla" replicò la mia compagna, Kylie mi vide ancora stordito quindi ringraziò la ragazza e in fretta e furia mi portò lontano dal corridoio.

Mentre ci incamminammo avrei giurato di aver visto lo sguardo di Sarah addosso. E non era sguardo gradevole.

"Allora mi vuoi dire cosa hai, poi quella ragazza era fin troppo strana, hai visto il suo occhio?"

Il suo occhio, il suo maledetto occhio, i ricordi del laboratorio mi riaffiorarono in mente ma cercai di cacciarli via e la mia attenzione finalmente si concentro su Kylie.

"Scusa Kylie, mi era venuto un attacco di panico improvviso, mi dispiace se ti ho fatto preoccupare" risposi apatico.

Kylie mi sembrò titubante ma non ne feci caso perché stavo per andarmene.

Era mattina ed era giunto il momento di vedere i quadri.
Raggiunsi l'aula magna e vidi i miei risultati. Alla prova di scienze avevo fatto 99/100, a quella di geografia 98/100, chimica 96/100, fisica 99/100 e infine matematica 100/100.
Solo ora mi accorsi di aver fatto una grande cazzata, non dovevo prendere tutti questi punteggi massimi, come avevo accennato più volte non dovevo dare troppo nell'occhio ma dopo quello avvenuto ieri mi sono rassegnato, incontrare Sarah è stato uno shock.
I miei compagni erano sorpresi, sopratutto Lucas.
Riguardante loro solo io, Ellen, Kylie, Lucas, William e Jones avevamo passato la seconda sfida.
Vidi sguardi delusi da parte di Ambar, Emma e Miguel ma poco mi importava, meno persone c'erano più sarebbe stato facile vincere la grande somma. Però un dubbio mi tormentò, come avevano fatto a vincere Jones e Lucas, non erano poi così bravi.
Forse era stata Kylie ad aiutarli, si, doveva essere per forza così, ma allora perché Emma, Miguel e Ambar non sono riusciti a superarlo, per di più Ambar era la migliore amica di Kylie.
O forse non era stata Kylie ad aiutarli ma Ellen.

"Mi dici che cazzo fai?" mi infuria con Ellen, l'avevo afferrata il braccio e portata lontana dai miei compagni.

"Scusa, Jones e Lucas mi avevano implorato di aiutarli e all'inzio avevo risposto di no ma loro continuavano e quindi..", mormorò.

"Lo sai che meno persone ci sono e più la grande somma sarà facile da vincere" replicai furibondo.

"Lo so ma eri tu stesso a dirmi che loro sarebbero stati perfetti per il tuo piano"

Non ci vidii piú, diedi un pugno sul labbro ad Ellen.

"Devi fare quello che ti dico io. La prossima volta non sarò così magnanimo" dissi a bassa voce per poi andarmene.

Il giorno dopo in classe la prof ci annunciò che l'ultima sfida si sarebbe tenuta tra un paio di giorni.
Con mia sorpresa solo due classi oltre a noi riuscirono a superate la seconda sfida. Allora l'opzione era la due, erano riusciti ad entrare solo grazie alla ricchezza dei genitori. Che cosa patetica.

"Nella terza sfida vi scontrerete con la sezione A e D" ci disse l'insegnante.

Un brivido mi colse all'improvviso, avrei rivisto Sarah.

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