Prologo

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Stavo correndo a più non posso inciampando a destra e manca, sentivo in lontananza la polizia rincorrermi.
Correvo correvo e correvo finché sentii un dolore allucinante alla gamba, mi accorsi che era il maledetto cane della polizia, mi ci volle un pò per realizzare che mi avevano preso. Uno degli agenti cominciò a farmi mille domande, "perché hai ucciso quella ragazza Ellen?", "mi sai dire della grande somma che il college voleva offrivi?" , "Ellen mi senti?".
Basta lasciatemi stare dissi, mi faceva male la testa, non riuscivo a respirare. Attacco di panico pensai.
Un altro agente venne verso di me, no mi sbagliavo non era un agente, era quello stronzo di Dean Martin.

"Ellen perché non dici alla polizia tutto quello che hai fatto" apparve un ghigno sulla sua faccia.

Mi portarono in questura, non fui interrogata dalla polizia ma bensì da Dean, la cosa mi puzzava fin troppo e non volevo stare insieme a lui nella stessa stanza.

"Ellen mi dispiace tanto, ma dovevo", la tipica frase che usava mio padre quando "per sbaglio" mi picchiava.

Mi venne un altro attacco di panico, cercai di articolare un ultima frase prima di svenire, "chi sei veramente", prima di cadere dalla sedia lo sentii mormorare, "sono il diavolo".

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