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La prima settimana di università volò molto velocemente.

Avevo cercato in tutti i modi di estorcere informazioni a Kim, ma quel ragazzo era davvero astuto e riusciva a raggirare qualsiasi domanda gli ponessi.

In compenso, però, mi ero guadagnata il suo numero di cellulare.

''Come pensi io possa scoprire se qualcuno nasconde qualcosa?'' Yok quella sera – come tutte le altre – era raggiante, e indossava uno dei suoi abiti preferiti color lilla. ''Considerando che la tua amica non ti ha raggiunta, devo supporre che stai indagando su qualcosa di cui lei non è a conoscenza'' replicò la mora, con ottimo intuito. Io annuii brevemente, prendendo un sorso di gin tonic che mi ero fatta preparare appositamente da lei.

Yok si grattò il mento pensierosa.

Di lei mi fidavo ciecamente, era quasi come una sorella maggiore per me.

''Dimmi di più, forse ti posso aiutare''

Ma il problema principale di non poterle dire molto era il mondo di cui facevo parte, e l'idea di metterla in pericolo solo per una curiosità personale era inaccettabile. Mi voltai guardinga, e incrociai un paio di occhi curiosi che a me parevano urlare innocenza. Il ragazzo in questione portava il suo mullet scuro alla perfezione, e indossava una camicia bianca e nera che risaltava il suo petto pallido.

''Ah, Daphne.. Devo assolutamente servire quel tavolo in fondo, sono dei clienti vip!'' esclamò improvvisamente Yok, balzando da dietro il bancone per accogliere con entusiasmo i suoi ospiti. Scolai frettolosa il mio gin tonic e rimasi ad osservare con attenzione le persone che Yok definiva ''clienti importanti''. Tra di loro vi era il ragazzo che aveva scambiato uno sguardo con me. Al tavolo era presente un altro ragazzo, dagli occhi caldi e la postura rilassata, che emanava proprio ricchezza: i suoi abiti, e l'orologio gigante che portava al polso suggerivano fosse parecchio dovizioso.

La terza persona al loro fianco era un giovane dall'aspetto fresco ma al contempo teso. Indossava degli occhiali da vista, e sembrava sentirsi molto a disagio. Un pesce fuor d'acqua, ecco.

Cosa ci faceva gente di alto livello, nell'umile locale di Yok?

Riportai la mia attenzione al bancone, dietro il quale vi era un altro ragazzo che preparava i drink e li portava ai tavoli richiesti. 

Considerata l'ora tarda, decisi che per quel giorno avrei smesso di scervellarmi dietro ai segreti celati di Kim. L'indomani, mi promisi, avrei cercato più a fondo, a partire dall'università da lui frequentata tempo addietro.


Maya mi attendeva in biblioteca, con la sua borsa sotto il braccio ed una crocchia di capelli mossi molto disordinata. Sembrava non dormisse da secoli.

Non le avevo chiesto cosa fosse successo in famiglia, perché non volevo sembrarle invadente: a quanto pare, però, era qualcosa di serio.

''buongiorno'' mi salutò dolcemente Maya, posando la tracolla sul tavolino e tirandone fuori un libro di solfeggio. Le lezioni mattutine erano state molto pesanti, ma alla fine il tempo era comunque passato, e dopo la pausa pranzo, ci eravamo date appuntamento per studiare insieme. ''Ah, accidenti!'' esclamai, dopo aver frugato velocemente nella borsa. ''Ho dimenticato il mio libro.. forse posso dare un'occhiata in giro e trovarne un altro..''

Mi si presentò così l'opportunità di cercare qualcosa, magari nei vecchi annuari, che mi permettesse di scoprire di più su quel misterioso ragazzo.

La mia amica non si fece problemi, anzi, mi incitò a prendermela con calma. Ne approfittai.

Girovagai per diversi scompartimenti, con lentezza e minuzia, per trovare i vecchi e i nuovi annuari scolastici con i nomi degli studenti. Ero sicura che il nome di Kim fosse presente tra quelli degli studenti che, una volta lasciata l'università, erano riusciti a fare carriera nell'ambito musicale.

Mi fermai all'ultimo corridoio, stanca e avvilita. Doveva essere quello per forza: non avrei accettato di andarmene a mani vuote.

Passai in rassegna ogni costina, carezzandone le copertine ruvide. Gli occhi mi bruciavano per l'intensità con cui fissavo e scrutavo ogni centimetro di quella biblioteca.

Poi alla fine lo vidi. Un librone blu con una citazione in inglese, e la presentazione del tomo che si prospettava come annuario scolastico.

Lo afferrai velocemente, e cercai un posto a sedere che mi tenesse lontana da occhi indiscreti. Mi prudevano le mani dall'impazienza!

Potevo essere vicina alla verità, o lontana mille miglia di più, ma per quanto il cuore mi stesse battendo forte, intuii che forse la prima era la possibilità più fattibile.

Spalancai il librone e voltai pagina per pagina alla ricerca di possibili ''menzioni onorevoli'' ma a quanto pare ogni studente in quella università era ordinario. Raggiunsi la parte dell'elenco che citava i nomi con la 'K' e con le dita cercai impaziente il nome del ragazzo che per giorni mi aveva tenuta col fiato sospeso.

La mia gola improvvisamente divenne secca e arida, deglutire mi era impossibile. Ai miei occhi era saltato un dettaglio alquanto significativo: accanto al nome di Kim - al completo era Kimhan – il suo così familiare cognome sembrava spiccare, quasi urlasse 'potere'. Perché il suo cognome era uguale al mio.

''Theerapanyakul'' recitava l'annuario, sotto alla sua foto. Le orecchie cominciarono a fischiarmi prepotentemente quando realizzai la realtà dei fatti. Se, da come aveva detto zia Ploy, due dei miei fratelli erano lì fuori da qualche parte senza sapere della mia esistenza, c'era la possibilità che Kim fosse uno di loro.

''Daphne''

Mi voltai di scatto quando udii la sua familiare voce grave. Non mi chiesi nemmeno perché avesse il tempismo perfetto ogni volta che si trattava di pedinarmi per i suoi scopi.

''Tu chi sei veramente?'' sbottai tremante, con l'annuario stretto al petto.

Kim sospirò, scostandosi una ciocca di capelli scuri dal viso sottile. Allungò poi le sue mani per afferrare il libro che custodivo tra le braccia, quasi gelosamente, e lo riposò delicatamente sul tavolino.

''Sono tuo cugino, Daphne.''

三冠 - Le tre corone [KinnPorsche The Series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora