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Camminavamo l'uno accanto all'altra, con passo rapido. L'oscurità era calata sulla città e la vita notturna sembrava essere in fermento.

''Ti porto subito a casa'' ruppe il silenzio Vegas, afferrandomi delicatamente per la mano, prima di attraversare la strada con attenzione. Ma una risata mi gorgogliò in gola prima che potessi elaborare la sua assoluta dolcezza nei miei confronti.

''Quale casa?'' replicai con una punta di ironia.

Non sapevo più a cosa appartenessi: ero bloccata nel mezzo, con una scelta importante da compiere, cioè quella di scegliere a quale famiglia unirmi. Come avrei dovuto comportarmi? Lasciare zia Ploy mi sembrava un gesto alquanto meschino dopo tutto quello che aveva fatto per me, dopo aver rischiato la vita nel proteggermi e nel farmi vivere una vita normale, senza obbligarmi a nascondermi.

''Nostro padre vuole conoscerti'' mio fratello ignorò la mia battuta, per niente toccato dalla mia schiettezza. Doveva esserci abituato.

Ci fermammo dopo una decina di minuti, di fronte una magione enorme e decisamente costosa. Un portone verde smeraldo perfettamente serrato si ergeva in mezzo ad altri edifici che non reggevano il confronto. ''benvenuta nel clan minore, sorellina''

Due paia di occhi a me sconosciuti mi osservavano con curiosità. L'uomo seduto al piano bar si rigirava un bicchiere di rum tra le mani, ponderando bene le parole da utilizzare; il ragazzo seduto sul divanetto, invece, sembrava non vedere l'ora di farsi una chiacchierata con me. Doveva avere un anno in più di me, stando al racconto di Kim, prima che lasciassi la biblioteca.

Mio fratello prese subito la parola. ''Lei è Daphne, papà''

''Immagino sia stata Ploy a darti questo nome poco tradizionale..-'' cominciò colui che scoprii si chiamasse Kan. Chiamarlo papà, in quel momento, era fuori discussione. Notai quanto la sua voce fosse così simile a quella di Vegas, che non sembrava tollerare più di tanto quell'uomo.

''Forse voleva non avessi legame alcuno con questa famiglia, per questo motivo ho un nome straniero'' replicai. Prima o poi la mia franchezza mi avrebbe messo nei guai, lo sapevo.

Il ragazzo vestito di tutto punto si alzò in piedi e mi venne incontro, non aspettando di udire risposta da parte dei due uomini che sedevano al piano bar. ''Sono sicuro che andremo d'accordo, sorella'' mi picchiettò sulla spalla con la sua mano, e d'improvviso qualcosa, nel suo modo di fare, mi fece abbassare ogni barriera. Perché in fondo era mio fratello.

Sentivo il richiamo del sangue.

''Il punto, mia cara Daphne, è che appartieni a questa famiglia che tu lo voglia o meno. Sei una Theerapanyakul..-'' il capo famiglia terminò il suo drink, e lo posò sul ripiano di marmo. Io nel frattempo ero rimasta, tutta rigida, in un lato della stanza, dove le vetrate mi permettevano di vedere le luci della città in movimento.

''Perché volevi conoscermi, Kan?''

Vegas sbarrò gli occhi sorpreso, come se ciò che avessi detto avrebbe potuto nuocere anche lui. ''Non so come ti abbia cresciuta Ploy, ma gli onorifici sono importanti nel nostro clan. Voglio che tu lo ricordi-''

''Se sono qui, è per i miei fratelli. So bene cosa hai fatto alla mamma, ed io sono una che porta molto rancore''

三冠 - Le tre corone [KinnPorsche The Series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora