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Pov Max

Mike se ne andò arrabbiato con noi senza dire nulla e si portò Will con lui, io cercai di fermarlo ma non ne voleva sapere accompagnata da poi tutta quella gente che pian piano diminuì rimanendo solo noi quattro lì da soli.
"Io me ne vado"
Mormorai con un tono delle corde vocali da cui ne usciva un un suono non preciso senza decidere l'emozione precisa ma proprio quando mi allontanai di poco si mosse di un passo in avanti dietro di me anche il mio fidanzato quindi decisi di ignorarlo completamente.
"Ciao Max"
Salutarono Jane e Dustin insieme dirigendosi nella direzione opposta sia alla loro che alla mia mentre Lucas si velocizzò per avvicinarsi di più al mio stesso passo.
"Max cosa ti succede?"
Chiese come se avessi qualcosa ma precisamente dove voleva arrivare?
"Cosa? A me?"
Provai a fare finta di niente perché in effetti oltre alla mia preoccupazione per il mio migliore amico non avevo nulla di ché.
"Si Max non fare la finta scema"
Mi stavo innervosendo per poco perché poi sia per Will e Mike si metteva anche lui in mezzo a darmi più ansia.
"Lucas non è niente"
Non ne voleva proprio sapere infatti si fermò anche prendendomi per il polso a no chance.
"Cosa!? Cosa c'è!"
Risposi con l'irritazione aumentata e peggiorata nel giro di pochi secondi.
"Ma perché sei così all'improvviso più scorbutica o antipatica? Prima di trovare ai ragazzi per di lì era così felice e vivace invece ora ti ritrovo contro di me infuriata! Prima di farti conoscere Will eri diversa ed ora che lo conosci più di me o anche Dustin sei più menefreghista come se non ti importasse di niente ma solo di Byers"
Sputò fuori amaramente senza prendere fiato adesso stanco col fiatone.
"Io e te abbiamo chiuso, ti pianto in asso"
Me ne andai senza rivolgergli niente di più per poi rimanerlo lì sospeso infondo Sinclair non era il mio tipo da quel che si era mostrato negli ultimi tempi, non aveva mai tempo per me era solo concentrato sulle partite e quel stupido team di basket insignificante di cui poi hanno dato anche la caccia a Eddie incolpandolo della scomparsa della fidanzata Chrissy del capogruppo Jason Carver e lui come un coglione per pararsi il culo aveva messo in mezzo il nostro migliore amico Dustin che voleva solamente aiutare Munson ma poi è arrivato naturalmente Harrington o come lo chiama Robin Buckley Steve Bei capelli Harrington. Decisi di incamminarmi verso casa Byers per vedere come stava e dopo un quarto d'ora arrivai davanti all'entrata e bussai due volte.
"Oh ciao Max cosa ci fai qui? È tardi"
Intravidi Joyce aprire la porta bassa come sempre su quasi la mia stessa altezza ma poco più alta di qualche centimetro.
"C'è Will in casa?"
Domandai alla donna davanti a i miei occhi cercando di nascondere la preoccupazione e l'angoscia che si covava dentro di me e si espandeva sempre di più.
"Si.. certo ma sta dormendo"
Mi comunicò semplicemente allora senza scelta feci la cosa più ovvia la salutai e me ne ritornai indietro stavolta dirigendomi verso casa Wheeler, se lui era a casa sua significa che Mike possibilmente lo ha accompagnato prima che la mamma tornasse da lavoro e se sia andato proprio al ritorno della signora Byers. Dopo una buona mezz'ora dato che la casa Wheeler era molto più distante da questa bussai come prima alla porta ma tre volte, mi aprì una donna bionda con misto di ciocche castane e i capelli mossi vestita con abiti normali e totalmente casalinghi truccata leggermente in viso.
"Salve.. emh.. signora Wheeler c'è suo figlio in casa?"
Riferii un po' dubbiosa nei confronti della madre di Micheal.
"No.. non è ancora tornato"
Mi disse inarcando le sopracciglia guardandomi dal capo in alto fino alla punta dei piedi osservando dettaglio per dettaglio.
"Ah certo ok grazie di tutto.. Suo figlio sta dormendo da uno dei nostri amici ero qui per venirlo a dirglielo perché ha preso sonno e non ha avuto più opportunità di avvisarla"
Schiarii leggermente la voce inventandomi una scusa momentanea che possa essere anche vera in fondo, ho sentito che la madre di Wheeler si chiamava Karen ma non ero ancora pronta a chiamarla così per la poca confidenza.
"Prego.. Grazie ciao"
Ricambiai il saluto e dopodiché Karen mi sbatté la porta bruscamente in faccia per poi sentire la sua voce stridula comunicare ala figlia maggiore molto probabilmente che era solo una ragazzina delle tante facendo riferimento a me, ora era tutto chiaro.. se il corvino non fosse davvero in casa molto probabilmente sarà da William anche perché lui se n'era andato via portandosi anche il moro quindi Joyce ha mentito o non ne era a conoscenza o lo sapeva ma la riteneva una cosa non importante da dire, le opzioni sono tre. In quel momento però sinceramente non ero in vena di farmi mille pensieri in testa quindi me ne ritornai semplicemente a casa mentre durante il tragitto provavo a liberarmi la mente.
"Sono a casa"
Assicurai mia madre dormiente sul divano anche se non mi potesse sentire facendo un piccolo verso e la roba ancora più schifosa è che attorno a lei c'erano almeno una decina di bottiglie di vetro di un colore verdastro scuro su tre tavolini messi in fila uno dopo l'altro, tornai in camera sbattendo la porta per darci una svegliata cosa che non funziona facilmente poi mi coricai sul letto e mi addormentai e a quanto pare la mattina non ci mise molto a venire e per la mancanza di sonno decisi di fare qualche hobby o perditempo per la noia, ero rimasta almeno per una mezz'oretta di tempo con gli occhi chiusi oscurati da un nero espanso ed infinito ma non presi sonno quindi rimasi anche con le palpebre aperte per fare stancare gli occhi ad osservare il soffitto ma il risultato fu lo stesso di quello precedente, mi alzai lentamente affaticata e cosa molto strana da me e mi avvicinai alla scrivania prendendo un coltellino svizzero abbastanza piccolo iniziando a infilzare il legno tenero da cui era formato quella specie di tavolo rimpicciolito con dei cassetti o un cassettone, calcavo e ricalcavo fino a dare una forma a quelle lettere all'inizio essere state solo linee casuali con tanto lavoro impiegato con un rumore orribile in sottofondo riuscii a scrivere solo il mio nome Max o meglio soprannome e notai da quando avevo dato inizio a quel lavoretto passò un'ora infatti presi sonno per anche le forze sprecate in questo e mi andai di nuovo a posizionare sul mio letto ancora con i vestiti volgendo due braccia al cuscino formando un abbraccio.

you can be my boyfriend. l|BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora