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Will's Pov

Mentii spudoratamente a Mike ma n'era valsa la pena proprio perché volevo andare a casa della mia migliore amica Max a trovarla, da oggi non si era fatta sentire ed era molto strano siccome veniva almeno una volta in tutta la giornata a trovarmi e il corvino sicuro sarebbe venuto con noi per rimanere attaccato a me probabilmente, mi incamminai fuori da casa Wheeler andando verso quella Mayfield anche distante perché avevano almeno due isolati di lontananza che dividevano entrambi le abitazioni, durante la passeggiata vidi molto più lontani da me i due bulli che non volevo mai vedere in tutta la vita come sempre, Charlie e Troy ma ormai non avevo voglia di continuare a tenergli puntati gli occhi addosso quindi mi affrettai e decisi di velocizzare il passo però questa cosa non fu una delle migliori infatti il castano mi vide e iniziò a corrermi talvolta incontro allora andai ancora più veloce per scarparo fino ad arrivare a casa della rossa ma non riuscii a seminarlo anzi era dietro di me ma almeno più lontano, arrivato davanti alla porta bussai continuamente e ad aprirmi era stata appunta la ragazza che mi aveva salvato, appena entrato chiusi la porta dietro di me.
"Max! Chiudi in fretta c'è Troy!"
Esclamai con aria stanca respirando pensantemente.
"Will ma n-"
La fermai immediatamente come se fosse la fine del mondo.
"Muoviti sennò ti entra in casa, vuoi Walsh in casa!?"
Lei fece cenno di no con la testa fino a chiudere definitivamente la porta per non farlo entrare, aveva la serratura facile quella porta ma io preferivo sempre bussare per non dare fastidio.
"Bene.. uhm andiamo in camera tua?"
Chiesi cambiando discorso sentendo anche i passi sempre più lontani di prima rispetto a minuti precedenti.
"Si ma Will per iniziare devi raccontarmi prima cosa è successo e perche quello stronzo ti correva dietro"
Accennai un si ed entrammo nella sua stanza, io mi sedetti sulla sedia della sua scrivania mentre lei invece si sdraiò sul suo letto.
"Sai puzza di alcool.."
Esposi prima di andare alle spiegazioni principali e lei dilatò le pupille seguite dall'iride azzurrino mischiato dal verdino chiaro verso il tetto.
"Si.. mia madre si è iniziata ad alcolizzare da qualche mese ormai, soprattutto la notte, è raro che la trovi sobria ma poi non fa che lamentarsi che ha bisogno di amore e che non sono abbastanza affettuosa nei suoi confronti ma non ci sto facendo più caso da settimane perché dice sempre le stesse cose"
Annuii aprendo bocca dopo della ragazza.
"Anche mio padre era così, andava nei bar a bere o nei club o come li chiamano gli adulti e poi tornava notte tardi e se la prendeva con mio fratello, anche con me ma solo quando Jonathan non era presente infatti molte volte lo beccava nostra madre e ci litigava per via degli abusi di cui ci procurava a pochi anni"
Conclusi con anche un -capisco- e poi cambiammo argomento nuovamente.
"Parlando di altro.. cosa voleva da te quello?"
Riferendosi a Troy decisi di commentare anche io al riguardo suo alla sua domanda e poi riguardo lui parlai solo io.
"È poco da spiegare, stavo tornando da casa di Mike perché ormai era tardi però poi nel mezzo del primo isolato lo vidi e quindi feci la prima cosa più stupida che mi venne in mente e iniziai a correre come un dannato uscito da prigione senza confine però poi mi avvistò e iniziò a seguirmi anche lui correndo poi per fortuna l'ho scampato e sono arrivato da te.. tutto qui"
Maxine accettò parola per parola senza interrompermi e questo mi faceva ancora più paura proprio perché non mi aveva nemmeno chiesto cosa ci facevo a casa di Mike o come stavo avendo anche il braccio gessato.
"Max ma è successo qualcosa cioè, rispetto a tutti gli altri giorni mi sembri un po' più giù di morale.."
La diretta interessata si alzò di poco a peso per sistemarsi sul letto seduta composta intrecciando entrambi le mani rivolgendomi uno sguardo complesso.
"In effetti se devo essere sincera nel giro di questi cinque giorni mi sembra che sia cambiato tutto così velocemente da quando è arrivato Mike nel gruppo, sarà il destino ma comunque per me sono sempre e solamente stronzate. Stanno succedendo fin troppe cose che sto ancora provando a realizzare cosa stiamo facendo, cosa state facendo e cosa faccio"
Mi preoccupai di botta ed istintivamente appoggiai il braccio bruscamente sulla scrivania guardandola serio come altrettanto lei su di me d'altronde.
"Max tu puo-"
"No Will no, lo so che posso fidarmi di te ma sono troppo incasinata e ho bisogno di tempo per riflettere"
Mi sputò in faccia un no secco iniziando ad alzarsi anche dal letto aiutandomi a levarmi anche io da quella sedia.
"Will ti prego, verrò io quando me la sentirò però ora puoi andare?.."
Annuii nonostante sia arrabbiato anche nei suoi confronti per avermi rinfacciato in un certo senso dell'egoista, una volta uscito dall'abitazione mi incamminai verso il marciapiede a testa bassa con gli occhi puntati su ogni granello minuscolo che componeva quella stradina ogni volta in cui ci passavamo, una volta rialzato il capo vidi dei palazzi intorno a me, alcuni con finestre rotte come se fossero abbandonati e lì capii che ero finito, mi ero perso durante la strada quindi andai ad esplorare quel posto che si potrebbe anche definire abbandonato definitivamente stavolta e anche vuoto ma non era come pensavo infatti sentii provenire un rumore di una portiera di un auto che fece abbastanza fracasso e come stupido idiota mi avvicinai alla provenienza ma non trovai nulla.
"Ehi! C'è qualcuno?"
Gridai in cerca di qualche altra voce ma ero tutti silenzioso, l'unica cosa che poteva sentire era il vento che inondava tutto il cielo più anche gli oggetti arrugginiti che li faceva muovere ogni tanto o addirittura cadere da alcune montagnette su cui erano.
"Nessuno eh?"
Sussurrai tra me e me, mi decisi a muoversi dopo solo qualche secondo per trovare di nuovo l'uscita però di nuovo qualcosa mi fermò ovvero sempre il suono soffocato della portiera ma si sentì aggiunto anche un altro rumore più leggere di qualcosa che avessero staccato, non aveva molti aggettivi con cui essere descritto ma di certo potevo sapere che era soffocato e ciò mi portava a pensare anche che fosse stato un qualcosa di piccolo e pesante senza motivo. Da fifone com'ero me ne sarei sicuramente scappato subito ma adesso invece no, non voglio scappare davanti al mistero e anzi lo voglio affrontare e vedere cos'è.
"Ho detto c'è qualcuno qui con me!?"
Esclamai nuovamente ma sempre nessun altro segnale o robe simili quindi mi avvicinai a una delle poche macchine di lì lentamente a passo silenzioso e la cosa che intravidi mi scandalizzò e non so se definirlo il mio peggior trauma mai vissuto, era un uomo con mezza faccia sciolta come se gli avessero versato dell'acido proprio ora che continuava a chiedere aiuto avvicinandosi sempre di più a me, inoltre indossava anche una maglietta arrivata ma ricoperto quasi tutta da una camicia a quadroni aperta blu e dall'aria assomigliava anche molto a mio padre biologico quindi ora non so se mi fa più paura di più il fatto che abbia una vasta somiglianza con lui o che abbia mezzo volto bruciato o meglio quasi fin quando ormai stremato per i passi fatti ma caddi e poi all'improvviso tutto nero, l'unica cosa che riuscii ad intravedere come anche ultima fu solo quella figura che se ne andò e diventò man mano sempre più piccola. Mi svegliai in un bagno di sudore, sudavo freddo e prima che riuscii a capire che ero davvero vivo vidi intorno a me una sala con le mura bianche con attaccati alle pareti alcuni disegni con me da quel che si poteva percepire e altri con altre persone tra cui la mia famiglia e anche dei tavoli di metallo che portavano sieri siringe e cose di quel genere, solo dopo riuscii a intuire che ero finito in ospedale e di fianco a me c'era Max che teneva qualche strano oggetto in mano che continuava a fissare finché non notò la mia presenza e si buttò tra le mie braccia ma io sembravo diverso, lei sembrava diversa, avevamo un'aria totalmente distaccata da quella che ricordavo, io oltre ad avere ovviamente una veste bianca con punti minuscoli sparsi azzurro chiaro avevo i capelli leggermente diversi e non con il solito taglio a scodella ma bensì un taglio classico con i capelli tirati leggermente alla mia destra mentre la ragazza davanti ai miei occhi possedeva come sempre il suo manto di capelli rossi ma sciolti e non raccolti nella solita coda e come vestiti beh aveva dei vestiti casuali e normali come sempre ma con un pizzico di eleganza, sembravamo più grandi.. o forse eravamo proprio quello? Avevamo il solito modo di vestire infantile però l'aspetto che mostrava soprattutto la ragazza davanti ad i miei occhi era tutt'altro che da bambina.
"Ma che cosa è successo?"
Le uniche parole che cercai di dire anche se un po' impedito erano state solo quelle mentre la rossa mi guardò con dispiacere e disperata, e subito avvistai la porta della stanza aprirsi e uscire da lì una donna adulta molto più grande di noi due che portava i suoi capelli biondo miele raggruppanti in una cipolla con poi la divisa da infermiera.
"Qualcuno mi spiega che cosa è appena successo qui!?"
L'infermiera si scambiò dei piccoli sguardi con la mia migliore amica fino a non arrivare a conclusioni affrettate dandogli parola a Mayfield per spiegarmi l'accaduto in modo tale che non mi accada nulla riguardo al mio comportamento che si alteri o almeno così crede lei.
"Ci può rimanere.. da soli?"
La donna biondina cennò un si e se ne andò chiudendo la porta dietro di lei.
"È un po' difficile da spiegare ecco.."
Gli tappai con la mano alle labbra spostandomi di poco dal cuscino del letto e facendogli chiudere bocca.
"Va dritta al punto"
Gli proposi senza aggiungere altre parole per poi sentirla di nuovo spostandomi la mano.
"Sei andato in come per sei mesi"
Sgranai gli occhi per lo stupore e questa cosa mi stava aiutando ad iniziare a riflettere su ciò che è accaduto e tutto.
"Ma Mike?"
Inarcò talvolta lei le sopracciglia creando un mezzo sorriso.
"Il fidanzato di Undi? Uhm sta a fuori la porta con la sua ragazza"
Non sapevo più se essere triste o felice quindi la mia espressione non ebbe una smorfia che si poteva descrivere.
"Ma noi non eravamo fidanzati..?"
Borbottai con voce poco tremolante ma anche deciso e freddo.
"No!! Non lo siete mai stati cioè.. Non vi eravate lasciati..?"
"Max noi siamo fidanzati!!"
Gli rinfacciai ancora più preoccupato.
"Ma può entrare?"
Lei accennò come la donna di prima un si con la testa per poi alzarsi e andare verso la porta e prima di aprirla mi rivolse uno sguardo come se mi volesse dire qualcosa, qualcosa che io non riesco a capire.
"Mike?"
Vidi entrare la figura del corvino timidamente credendo di non aver il permesso di stare lì.
"Will?"
Mi sollevai velocemente dal letto avvicinandomi al ragazzo avvolgendolo tra le mie braccia ed altrettanto lui tingendo un braccio sul mio fianco e l'altro ancora disponibile sulla schiena.
"Mi sei mancato lo sai?"
Mi comunicò Micheal provocandomi un leggero solletico sulla spalla dove era poggiato con la bocca, fortunatamente non avevo nessun filo attaccato o incorporato a me quindi trovai facile muovermi in quel momento.
"Tu di più"
Rise non aggiungendo più altro. C'è stato parecchio silenzio per dieci buoni minuti interi finché non presi di nuovo parola io.
"Mike"
Lo chiamai e lui mormorò qualche semplice verso per far sì che continuassi.
"Noi stiamo ancora insieme?"
Per un'attimo mi venne una grande groppa alla gola che ingoiai difficilmente mentre il ragazzo ancora appoggiato sulla mia spalla alzò il capo e mi guardò, quel suo sguardo che diceva più di mille parole che non riuscivo mai a decifrare stavolta mi voleva dire una cosa che non era come tutte le volte forse... qualcosa di giusto o ingiusto? Sbagliato? Non mi ama? Mi ama? Uff che confusione.
"Will.."
Mi continuava a guardare senza distogliermi la vista di dosso.
"Si?.."
Risposi al richiamo a cui ebbi una replica solo più dopo, finalmente -oserei dire- distanziò i gli occhi dai miei spostandoli sul letto dell'ospedale.
"Mike! Cosa c'è?"
Mi iniziai a preoccupare per la mancanza di parole tra me e lui su quel discorso.
"Will noi stiamo insieme da anni! ma che ti viene in mente!"
mi scapparono dal viso poche lacrime per poi abbracciarlo stringendolo forte a me senza lasciare mai la presa.
"Andiamo dagli altri"
Mi propose lui ed io annuii con un sorriso soleggiato stampato in volto, appena uscito trovai molte persone che mi aspettavano ma non me l'aspettavo.
"Will! Finalmente!"
Mi strinse forte a lei mia madre seguita da mio fratello, in quel poco tempo -o almeno per me- sono cambiate un mucchio di cose ma sono felice così e questo è quello che mi importa davvero.

you can be my boyfriend. l|BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora