Capitolo 1 - Incontri inaspettati.

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Bip, bip, bip... Il suono della sveglia fa aprire lentamente gli occhi di Minho che confuso, cerca di spegnere la sveglia. Si alza dal letto e con gesto automatico si dirige al bagno per fare una doccia, d'altronde cosa c'è di meglio di una doccia rinfrescante per affrontare il primo giorno di scuola? Esatto, niente. Partiamo col dire che la vita di Minho non è tutta rose e fiori, essere il figlio del capo della mafia Sud Coreana non è il massimo... Restrizioni, ecco la parola magica che creava a Minho problemi. Suo padre gli ha vietato tante cose, la prima di tutte e la più importante oserei dire, non può avere rapporti esterni alla famiglia. Secondo il Signor Lee, Minho doveva combattere, doveva addestrarsi per diventare forte ed essere il degno erede della dinastia Lee. Minho è il primo dei tre fratelli, il secondo è Felix e l'ultimo, il più piccolo di tutti è Lucas.

[Minho è nato per combattere e per nascondere le proprie emozioni agli altri, doveva essere spietato e in un certo senso lo è, fatica a capire parole semplici come amore, gioia, libertà perché per lui esiste solo dolore, tortura, morte, per Lee Minho la vita é come una prigione, rinchiuso in quel mondo dove l'unica cosa che conta è il potere... ]

Finita la doccia Minho si reca in cucina per la colazione e li trova suo fratello Felix.

Felix: Hey hyung! Buongiorno, oggi è il primo giorno di scuola, sei entusiasta?

Minho: Lix, sai come andrà, tutti ci staranno alla larga, siamo i figli del capo della mafia, devo ricordartelo? Se devo essere sincero è meglio così, non voglio avere nulla a che fare con quei mocciosi.

Lix: Oh andiamo hyung, so che muori dalla voglia di conoscere qualcuno e di essere libero, so che è difficile per te e so anche che lo fai per noi... Lucas ed io siamo grati del tuo sacrificio, ci stai facendo evitare di soffrire anche se non è giusto che sia tu a dover sopportare le pazzie di nostro padre...

Minho: Non devi temere, sai che voglio bene ad entrambi e non augurerei mai una vita come questa a voi due, siete troppo importanti per me.

I due fratelli iniziano a mangiare la colazione che nel frattempo gli era stata servita dai camerieri e finito tutto s'incamminano verso scuola. Arrivati lì tutti gli studenti si fermano a guardare, spaventati, i fratelli Lee e iniziano a spettegolare su di loro. «Grandioso, iniziamo proprio bene» pensò Minho. Lui e Felix si separano ed entrambi vanno nelle rispettive aule. Minho si siede in fondo e nessuno degli altri studenti osa sedersi vicino a lui. Il professore arriva in classe e annuncia agli studenti che è arrivato un nuovo alunno dalla Malesia.

X: Salve, mi chiamo Han Jisung e ho studiato 6 anni in Malesia, sono venuto qui in Corea per proseguire i miei studi.

Il professore ringrazia Jisung per la sua breve presentazione e gli indica di sedersi in fondo all'aula, di fianco a Minho.

Jisung: Hey, piacere mi chiamo J-

Minho: Si, ho sentito. Fatti un favore ragazzino, sta alla larga da me.

Jisung: Io... Volevo solo sapere come ti chiami?

Jisung lo guarda confuso e per un attimo Minho pensa di sentirsi in colpa, ovviamente le sue emozioni non possono essere capite ed è proprio quello che desidera lui. Se quel ragazzino vuole salvarsi la vita farebbe meglio a stare alla larga da lui.

Minho: Senti ragazzino, non mi ripeterò due volte, sta alla larga da me. Mi chiamo Lee Minho e penso tu sappia chi io sia.

Jisung lo guarda spaventato e senza dire una parola si gira verso l'insegnante e ignora Minho per il resto della lezione.

Due cuori uniti - MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora