Capitolo 7 - L'amore non ha limiti.

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Pov terza persona
Junho si prende del tempo per riflettere meglio sulla conversazione avuta con Minho e decide di liberare per davvero Jisung, deve solo capire come fare.

Junho si reca nello studio di suo padre e gli chiede di liberare Jisung, dopotutto hanno preso Minho.

Junho: Padre, liberiamo quel ragazzino, ormai abbiamo preso Minho e non ci serve più quel moccioso.

"Devo continuare con la mia parte, pensa Junho."

Kim: Hai ragione Jun, quel moccioso può solo portarci problemi. Pensaci tu a liberarlo, non m'importa molto se esce da qui vivo o morto.

Junho: Certo padre, vado subito. Ah volevo chiederti, cos'hai intenzione di fare ora con Minho? Se il signor Lee viene a saperlo l'accordo salta e con esso anche i tuoi piani...

Kim: Non faremo nulla di che a Minho, semplicemente lo ripaghiamo di quello che ti ha fatto. Nessuno può toccare la mia famiglia.

Junho: Oh, ma se lo scoprisse Lee? Cosa facciamo?

Kim: Ti preoccupi troppo Jun, Minho non dirà chi lo ha ridotto in quel modo, lo addestrerò io in persona se serve.

A quel punto Kim scoppia in una risata alquanto agghiacciante e Junho esce dalla stanza per liberare Jisung.

Junho arriva davanti la porta della cella e nel frattempo gli si accende una lampadina in testa. Vuole liberare anche Minho ma quello che ha in mente è pericoloso, potrebbero vederlo e rischiare di essere ucciso dallo stesso padre. Junho ci riflette ancora di più e decide di farsi aiutare da Jisung.

Junho: Jisung, svegliati.

Jisung: M-ma che? Oh no... ti prego basta, ho detto che non so dov'è Minho, lasciatemi in pace!

Jisung inizia a piangere e a dimenarsi, Junho si dispiace nel vederlo così e cerca di calmarlo.

Junho: Jisung, ascolta. Nessuno ti farà del male, ti sto per liberare... Mi devi solo dare una mano, è per Minho.

Jisung: D-Davvero? MINHO? COSA GLI È SUCCESSO?

Junho: È stato preso da mio padre ma lui è innocente... Ho parlato con Minho e ho deciso di liberare te sotto sua richiesta ma ora devo liberare anche lui altrimenti mio padre rischia davvero di ucciderlo.

Jisung: Morire? NO. Farò tutto quello che mi dici, ti prego salvalo!

Junho libera Jisung e insieme discutono del piano per far uscire anche Minho.

È sera e mentre le guardie si addormentano una ad una, Junho se ne approfitta e va nella cella di Minho, lo libera e gli lascia una chiave che apre la porta d'emergenza che si trova sul retro della casa, dove lo aspetta anche Jisung. Junho nel frattempo fa un giro per controllare che le guardie stiano dormendo per davvero.

Dà il via libera a Minho e quest'ultimo si avvia verso l'uscita d'emergenza. Il piano procede bene e Minho arriva sano e salvo davanti l'uscita, trova Jisung e si abbracciano. Decidono di parlare quando saranno al sicuro ed escono da quell'inferno.

Minho invia un messaggio a Junho ma quest'ultimo non risponde. Minho si preoccupa e mentre sta per digitare il numero per chiamarlo, gli arriva un messaggio che gli dice di correre il più lontano possibile da lì. Jisung e Minho iniziano a correre senza fermarsi mai.

Riescono ad arrivare alla stazione dei bus e ne prendono subito uno per il centro di Seoul.
Nel frattempo Minho è sempre più preoccupato per Junho ma non osa chiamarlo. Più tardi, arrivati a casa di Jisung, Minho gli chiede di parlare di ciò che è successo in questi ultimi giorni. Jisung accetta e prima di parlare, prepara qualcosa da mangiare per entrambi e si siedono sul divano.

Pov Minho

Minho: Jisung, volevo come prima cosa scusarmi con te di ciò che ti è successo... È tutta colpa mia.

Jisung: Non dirlo nemmeno per scherzo Minho, non è colpa tua! Mi hanno rapito quegli psicopatici che volevano farti del male! Non te lo meriti. Io ho sofferto, sono stato picchiato violentemente e non volevo che accadesse la stessa cosa a te, sono contento che tu sia sano e salvo.

Minho: No Jisung, non doveva succederti nulla. Tu in questa storia non c'entri, sei stato preso per colpa mia e perché ti ho lasciato avvicinare a me. È solo colpa mia, sono condannato a non avere amici... Mi dispiace davvero tanto, ti va di raccontarmi quel che ti è successo?

Jisung accetta e mi racconta tutta la storia. Io rimango in silenzio ad ascoltare e rabbrividisco quando mi racconta i dettagli di quando è stato picchiato. Inizio a sentirmi male e Jisung se ne accorge. Smette di parlare e mi chiede se sto bene, io annuisco, non oso parlare anche perché la mia voce potrebbe essere instabile, ho le lacrime agli occhi nell'ascoltare la sua storia. Gli dico di continuare e dopo un po' la storia finisce. Rimaniamo entrambi in silenzio finché non mi alzo dal divano, prendo per mano Jisung e lo abbraccio più forte che posso. Lui all'inizio rimane immobile, poi si scioglie e ricambia il mio abbraccio. Il suo tocco delicato mi fa venire i brividi alla schiena e le lacrime iniziano a rigarmi il viso. Jisung se ne accorge e cerca di farmi calmare.

Jisung: Hey, no. Hyung ti prego, non devi piangere!

Minho: Mi dispiace Jisung, non doveva succederti nulla del genere! Non me lo perdonerò mai!

"Dico tra i singhiozzi"

Jisung mi prende per mano e mi accarezza finché non smetto di piangere. Continuo a chiedergli scusa e lui continua ad accarezzarmi cercando di zittirmi. Mi ritrovo con la testa sul suo petto, alzo lo sguardo e decido di fare la cosa più stupida del mondo, ossia baciarlo.

Jisung ricambia subito il mio bacio. All'inizio le nostre labbra si sfiorano soltanto, con tanta delicatezza, poi il bacio inizia a farsi più intenso e pieno di emozioni che non avevo mai provato prima. Mi ritrovo a volere di più e cerco di portare Jisung verso il mio corpo per stringerlo, ho paura che possa scomparire da un momento all'altro.

Il bacio continua ad essere intenso e passionale e il mio cuore sta facendo i salti nel mio petto, sento quelle che chiamano "le farfalle nello stomaco" e Dio se amo questa sensazione. Jisung, con quelle sue labbra tanto perfette e quel suo tocco delicato, mi fanno perdere la testa. Dopo un po' ci stacchiamo per riprendere fiato e ci guardiamo negli occhi. Jisung mi sorride e vedo che i suoi occhi risplendono. Mi accarezza e mi chiede di rimanere a dormire da lui per la notte.

Accetto senza problemi e ci dirigiamo in bagno per fare una doccia e andare a dormire. Dopo tutto quello che è successo, tornare alla normalità non sarà facile, soprattutto per Jisung che ne ha passate tante ma lui è molto forte, vedo come riesce a tenere testa a tutto e la violenza che ha subito, lo ha reso molto più sensibile di prima, anche se non lo da a vedere.

Dopo esserci lavati, ci dirigiamo nella sua camera e ci stendiamo sul suo letto a una piazza e mezza. Lui si stende con la testa sul mio petto questa volta, e mi accarezza il corpo con movimenti lenti e delicati. Gli chiedo se vuole sfogarsi ancora su quello che ha subito e lui accetta. Trascorriamo tutta la notte a parlare e a piangere finché non ci addormentiamo con le lacrime agli occhi e i nostri corpi che sembrano diventati un tutt'uno, tra braccia e gambe incrociate come a non volerci separare l'uno dall'altro.

In così poco tempo è nato in me l'amore per Jisung, forse è troppo presto, forse non è amore ma questa attrazione che provo per lui, non è un gioco. Jisung è la persona più testarda che io conosca ma è anche la persona che fa battere il mio cuore, con quel suo sorriso così bello, quegli occhi che diventano mezze lune quando sorride, il suo buon profumo, i suoi capelli sempre disordinati... Han Jisung ha rapito il mio cuore e io sono più che felice che sia suo.

Poco tempo fa non avrei mai pensato o immaginato che qualcuno potesse entrare nella mia vita e stravolgerla in questa maniera. Jisung non si è arreso quando lo cacciavo via, ha insistito per diventare mio amico, ha insistito per entrare a far parte della mia vita, come se lui avesse bisogno di me. Se solo sapesse che quello ad averne bisogno sono proprio io...

Farò in modo di proteggere Jisung da ogni cosa brutta, non voglio in alcun modo che gli accada ancora qualcosa di brutto. Lo proteggerò a costo della mia vita. Domani parlerò con lui, voglio dirgli quanto è importante per me e che vorrei portarlo fuori, ad un appuntamento. Spero che accetti.

Due cuori uniti - MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora