Capitolo 6 - Realizzazione.

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Pov Jisung
Dopo aver preso l'autobus, torno a casa e mentre cerco le chiavi del mio appartamento nello zaino, si avvicina una persona a me e all'improvviso vedo il buio, provo ad urlare ma ho anche un tovagliolo che copre la mia bocca e il naso, non riesco a muovermi, sento la testa farsi pesante quasi stessi per svenire.

Che gran mal di testa. Cerco di svegliarmi e di capire dove mi trovo, metto a fuoco la visuale e trovo davanti a me una figura alta e bella robusta. Mi rendo conto di non essere nel mio piccolo appartamento, tantomeno di essere nel mio letto. Piano piano la paura inizia a salire sempre di più e mi ritrovo ad urlare aiuto, con le lacrime agli occhi.

Sconosciuto: No, no, no ragazzino non urlare, la voce ti servirà per rispondere ad alcune domande. Sono molto semplici vedrai, basta che rispondi bene e tu non verrai ferito.

Io: Per favore lasciatemi andare! Non ho fatto niente.

Sconosciuto: Lo so che non hai fatto niente Jisung, voglio solo chiederti del tuo nuovo amico, Minho. Dov'è?

Io: M-Minho? Non siamo molto amici io e lui. Non so dov'è.

Sconosciuto: Risposta sbagliata.

D'improvviso sento un rumore fortissimo e subito dopo il dolore s'impossessa del mio corpo. Mi ha tirato un calcio nello stomaco e io mi accascio a terra e muovo le braccia per cercando di mantenere la pancia ma capisco di essere legato. Tra il dolore e la paura urlo ancora di più e chiedo allo sconosciuto di smetterla. Lui continua a picchiarmi, tra calci e pugni. Si ferma un paio di secondi e torna poco dopo con un manganello, colpendo più e più volte il mio corpo quasi inerme. Lo sconosciuto si ferma e mi rifà la stessa domanda.

Sconosciuto: Dove. Diavolo. È. QUEL BASTARDO DI LEE MINHO.

Io: N-Non l-lo s-so... Vi p-prego.

Sconosciuto: Visto che con me non parli, devo chiamare rinforzi allora no?

Io: N-NOO.

Lo sconosciuto esce dalla stanza per chiamare qualcuno e io rimango lì, a terra col sangue che esce dalla mia bocca e un dolore atroce che si prende tutto il mio corpo. Tossisco più e più volte ma farlo mi costa molto, mi sono rotto sicuramente qualcosa.

Sento un rumore e vedo che sta entrando lo sconosciuto di prima e un ragazzo molto giovane.

Sconosciuto 2: Ciao Jisung, mi chiamo Junho, un carissimo amico di Minho. Vedi queste ferite? Me le ha fatte lui. Per arrivare a prendere il tuo ragazzo, ho preso la decisione più giusta da fare. Ossia rapire te, per arrivare a lui. Solo così avrò la possibilità di vendicarmi con quel bastardo.

Io: N-No, vi prego, lasciate stare Minho, non ha fatto nulla di male!

Junho: Ah si? E allora dimmi Jisung, come spieghi questi segni sul mio corpo? Quel bastardo mi ha torturato per delle informazioni su Lee Hayoon. Devo anche sapere il perché mi ha chiesto queste informazioni tanto riservate. Ma quello lo chiederò al diretto interessato.
Fox, esci. Devo fare una bella chiacchierata con Jisung. Da solo.

Il panico sale ancora di più e non so dove andrà a finire questa storia. Lo sconosciuto, Fox, esce dalla stanza e mi lascia solo con Junho.

Junho: Allora, vediamo un po' se riesco a scioglierti la lingua. Dove si trova il tuo fidanzato?

Io: Non è il m-mio fidanzato. E ripeto, non so dov'è M-Minho.

Junho: Aah, non so proprio cosa fare con te.

Junho si avvicina al mio corpo e inizia a sferrare altri calci, dietro la schiena, nello stomaco. Io subisco e mi arrendo all'idea di andare via da lì, vivo. Junho mi prende per capelli e schiaccia il suo piede sulla mia gamba, facendomi urlare ancora più forte. Dopo un po' si ferma e mi chiede di nuovo dove si trova Minho. Non rispondo e questo lo fa imbestialire ancora di più.

Junho: Dove *pugno* si trova *pugno* MINHO *pugno*.

Terza persona
Junho si rende conto che è andato troppo oltre perché Jisung giace a terra inerme. È svenuto, pensa Junho. Decide di calmarsi un po' e di riflettere. Una lampadina gli si accende in testa e così scrive un messaggio a Minho, dicendo che Jisung è stato rapito e che se vuole salvarlo, deve venire a prenderselo da solo.

Presente

Pov Minho
Vedo Junho davanti a me gli sputo in faccia.

Junho: Grazie per il tuo ricordino stronzo.

Junho mi tira un pugno in faccia e sento il dolore divagarsi già per il resto del corpo. Mi rendo conto che sta continuando a picchiarmi con vari oggetti.

Junho prende un oggetto molto affilato e si avvicina a me molto lentamente, con un sorrisino che fa molta paura. Cerco di non dare a vedere il mio nervosismo e gli chiedo cosa vuole da me.

Junho: Io? Niente. Voglio solo vendicarmi di ciò che mi hai fatto Minho.
Mi hai torturato per delle informazioni su Lee Hayoon, voglio sapere il perché, cosa ti interessa?

Io: Non ti interessa. Lee Hayoon è una persona importante per la mia famiglia.

Junho: Ah sì? E perché mai la moglie del capo Kim ti interessa?

Io mi fermo all'improvviso sentendo quelle parole. Non so cosa rispondere. La moglie del capo Kim? È impossibile, Lee Hayoon è mia madre. Devo scoprire di più.

Io: Non dire stronzate. Lee Hayoon è la moglie di mio padre, capo del clan Lee. Nonché mia madre.

Junho: HAHAHAHAHAHAHA a chi vuoi prendere in giro Minho? Tua madre?

Io: Si. Mia madre. Mi ha partorito 24 anni fa ed è morta tragicamente in un incidente due settimane dopo la mia nascita.

Vedo Junho immobile e quasi quasi sento le sue rotelle nel cervello girare.

Junho: È impossibile. Lee Hayoon mi ha dato al mondo- Quando sei nato?

Io: Il 25 ottobre del 1998.

Junho: Io sono nato nel '97... Non posso crederci. Mia madre è stata con tuo padre.
Cazzo. Ora che ci penso, dopo che sono nato io, mia madre è andata via, diceva che le serviva del tempo o almeno questo è quello che mi ha detto mio padre.

Io: Kim è tuo padre?

Junho: Si.

Io: Mio padre mi ha detto che prima che nascessi, lui e mia madre erano andati un anno all'estero per divertirsi e visitare il mondo. Probabilmente mi hanno concepito durante il loro tour mondiale.

Junho: Ha tutto più senso... Ecco perché mio padre è cambiato così tanto dalla scomparsa di mia madre.

Io: Anche mio padre è cambiato... Diceva che mia madre era una rosa splendente, dolce ed elegante. Una splendida-

Junho: Musa.

Io e Junho completiamo la frase insieme e ci guardiamo attentamente per un tempo indefinito.

Junho: Devo scoprire di più su mia madre e sulla sua morte, dubito sia stato un incidente.

Io: Anche io non ci credo. Se vuoi ti posso aiutare.

Junho: D'accordo, d'altronde sei quasi mio fratello... Non dobbiamo farci scoprire da nessuno però. Mio padre non deve saperlo, tantomeno quelli del clan.

Io: Il tuo segreto è al sicuro con me. Ora però devi liberare Jisung, libera almeno lui. Anche se io devo ancora rimanere qui per copertura.

Junho: Si, libererò Jisung. Dammi del tempo.

Due cuori uniti - MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora