second day

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Dazai's pov :

Appena entrato tolsi le scarpe e chiesi a T/n dove avrei potuto lasciare la mia giaccia.
Mi disse che avrei potuto metterla nell'armadio e così feci.  Appena lo appesi la ragazza aprì l'altra anta dell'armadio dove c'era una scatola, si tolse anche lei la giacca e dopo averla appesa prese da dietro una pistola e da sotto i pantaloni dove si trovavano le caviglie due coltelli, con una punta a dir poco tagliente.
Aprì la scatola e la richiuse dopo aver infilato le sue armi.

T/n: "Fa pure come se fossi a casa tua, io vado a preparare qualcosa".

Dazai: "Grazie mille per l'ospitalità, ma per caso, avresti dell'alcol?".   Mi fece cenno di venire da lei in cucina. Appena entrato mi girai e vidi un'intera dispensa di vini di ogni genere.

T/n: "Purtroppo ho solo vini, se ne trovi uno prendilo pure". 
Guardai un po' scorrendo in alto e in basso con gli occhi finendo per prendere uno dei tanti rossi in alto. Riempi due bicchieri e dopo una decina di minuti T/n appoggiò sul tavolo due piatti.

T/n: "Ti chiedo scusa ma sono le uniche cose che ho in casa". Guardai cosa aveva messo in tavola e la ringraziai.
Dopo avere finito di mangiare io continuai a bere da solo per ancora un po'. Due calici in più.  Guardavo la casa.  Era pulita, in ordine, tutto era al suo posto. Non mi sembrava ci fosse neanche della polvere. 
Sicuramente aveva pulito recentemente.

Uscì da una stanza con dei vestititi in mano, sicuramente era la camera da letto.

''Quella è la camera.  Sentiti libero di usarla, a fianco c'è il bagno io starò qui''.  Dopo che mi parlò appoggio le cose sul divano e andò in bagno per un paio di minuti.  

Dopo essere tornata la ringraziai e andai anch'io nel bagno.

Ci svegliammo entrambi all'alba per essere pronti ad andare verso il quartiere. Durante il tragitto parlammo di cose completamente inutili e appena arrivati ci dividemmo come l'altro giorno.

Entrai nell'edificio che era in coda dopo quelli di ieri. Dentro era completamente bianco e vuoto. Saranno stati due piani di altezza. All'interno era come la descrizione di ieri di T/n. Identico.

(SKIP-TIME)

Come il giorno precedente continuammo nelle ricerche. Andammo avanti con i palazzi fino ad arrivare agli ultimi.
Uscito dall'edificio T/n era già fuori che mi aspettava.

Dazai: T/n se abbiamo finito puoi andare a fare rapporto. Io ho una cosa urgente da fare".
Lei annuì e velocemente le spiegai cosa ne pensavo e cosa avessi visto. Dopo ciò se ne andò.

T/n's pov :

Dopo che ci separammo mi recai nuovamente in quel luogo terrificate dov'era Mori.
Salì i piani e mi ritrovai dinnanzi alla porta che varcai con passo sicuro.
Ma non feci neanche in tempo a parlare che il moro mi precedette.

Mori: ''Ti stavo aspettando. Avete fatto più veloce di quanto mi aspettassi"  Portò avanti le braccia appoggiandole sul tavolo incrociando poi le mani coprendo la bocca. 
"Allora dimmi".

T/n: "Vi inizierei a spiegare cosa mi ha detto Dazai riguardo anche a una sua idea.
L'area si estendeva per cinque kilometri per cinque. Ma nel quadrato c'erano solo edifici estremamente vasti o palazzi abbandonati anch'essi delle dimensione degli edifici. Tutti si alternavano con un ordine preciso. Nel primo di Dazai c'era un macchinario, dalle nostre idee, non funzionante in diverse leghe di metallo arrugginite e a seguirsi un edificio a due piani con interni completamente bianchi". Gli spiegai più nel dettaglio cosa ne pensavamo io e Dazai anche se ci confrontammo poco se non niente.

Mori: "Vedrò come agire. Ma dimmi, cosa sei disposta a fare per la Port Mafia?"
Il suo sguardo mi pervase fino alle ossa non dandomi la possibilità di pensare veramente a cosa rispondere.

T/n: "tutto ciò che è nelle mie capacità... credo" abbassai la voce pronunciando l'ultima parola.

Mori: "Allora voglio che fai una cosa per me"  Fece un lieve sorriso.
"Voglio che lasci tutte le tue emozioni.  Voglio che tu diventi il nuovo demone della Port Mafia.  Per questo dovrai allenare maggiormente la tua abilità con missioni su missioni e dolori su dolori. Chiaro?"

Non riuscivo a rispondere. Lascia tutte le tue emozioni.  Demone della Port Mafia. Veramente, cosa potevo rispondere? Un rifiuto avrebbe corrisposto alla morte o peggio. Restare zitti anche . . .
T/n: ". . . si".  Accompagnai la risposta con un cennò di testa.  

Mori: "Scoprirai chi potrà aiutarti in seguito. Ti do 3 mesi, in questo periodo fa ciò che credi, ma quando tornerai voglio che tu sia una vera macchina per la morte".

Macchina per la morte.  Una persona, una macchina.
Queste parole continuavano ad assalirmi la mente per tutto il tragitto fino ad arrivare a casa e oltre. 

amore tra pistole (Dazai x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora