uomo alla porta

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Non faceva freddo la notte, ogni tanto tirava il vento ma stavo bene.

Stetti la notte e il mattino seguente riuscii a continuare a leggere il libro e perdermi nelle pagine, ma, nel pomeriggio il parco si riempi di gente, bambini, vecchi, atleti, famiglie e animali. Venni quasi costretta ad andarmene contro voglia.

Una passeggiata veloce e spensierata che mi trascino a casa. Le chiavi in tasca e il libro stretto nella mano. Avevo quasi una sensazione di paura nello scoprire cosa ci fosse dentro. Chiusi i miei pensieri e apri la porta. Era disordinata e vuota, mancava tutto e niente, era uno schifo tornali lì. Lasciai il libro su una sedia e andai in bagno per lavarmi. Feci una doccia veloce e mi cambiai i vestiti di ieri, solo dopo andai a controllare il telefono, c'era una chiamata persa da un numero sconosciuto, e l'unico ad avere il mio contatto era un solo uomo.

Ero impanicata, se forse, e io.

Iniziai a correre inciampano su i miei stessi passi pur di arrivare il prima possibile. L'entrata spaventosa quasi non la percepì, avevo in mente tutt'altro.

: Ebbene. Come mai non hai risposto. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro da quando sei entrata qui. Rammenti già i tuoi primi giorni.

No, no, no, no, no, no. Non avrei mai potuto rammentarli, come, come avrei mai potuto.

: Ebbene adesso penso che ci toccherà andare di sotto. Sai già dove intendo, aspettami li.


L'inimmaginabile dolore che provai sommato alla sua faccia compiaciuta era terribile. Era terribile.

: MA guarda qui, non va bene T/n cara. Mi servi ancora per un po' ma così non so per quanto resisterai.

No! Non toccarmi e guardarmi, non avrei mai voluto tutto questo. Non sapevo cosa fosse tutto ciò, vedevo completamente nero, ma sentivo, sentivo ancora tutto, il freddo, poi il liquido, poi bruciava tutto. Poi dopo quanto mi sono svegliata. Dopo che tuto era finito. Non erano passati neanche quindici minuti e già dovevo alzarmi e camminare a casa, dopo quanto ere là dentro 4? 5?

Tremavo, avevo solo la camicia e dei pantaloni in tessuto e dovevo tornare a casa. A ogni passo ero certa che sarei caduta e invece riuscivo ad arrivare davanti alla porta. Dalla fretta la avevo lasciata aperta ma non mi sembrava che fosse cambiato niente.

Troppo stanca, sfinita e senza forza mi buttai sul letto a peso morto e mi addormentai. Strano ma vero, successe, almeno in questa occasione sono riuscita a dormire.

Peccato che continuai a dormire per due giorni e mezzo, quasi tre. Lasciando indietro ogni allenamento o studio.

Nonostante tutti quei giorni li nel letto ero ancora stanca, e non volevo alzarmi. Ancora un'altra volta contro voglia mi alzai. Forse era ora di farsi una doccia o comunque lavarsi ma uscita dalla stanza trovai una sorta di sorpresa.

Osamu Dazai nella mia cucina su una sedia che giocava.

Dazai: ''Oh? T/n ti sei svegliata, sai sono qui da quasi tre giorni volevo bere qualcosa qui visto che avevi un sacco di roba ma, quanto sono arrivato, la porta era aperta e tu non c'eri, e quanto sei tornata non ti sei accorta minimamente di me. Allora che facciamo?''

T/n: ''Beh'' Ero evidentemente sconvolta avevo capito metà delle sue parole. ''Se sei qui da tre giorni hai fame penso (?)''

Dazai: ''Si, un po ma ho anche frugato un po' nella dispensa".

T/n: ''E' quasi sera, io farei qualcosa da mangiare e poi continuiamo con da bere, visto che dopotutto eri qui per questo".

Dazai: ". Mh mh sono d'accordo". 

T/n: "Non penso di avere molto però. Avresti delle preferenze? Perché qui ho solo noodles istantanei, uova, alghe nori e wakame, carote e riso bianco. Se vuoi posso provare qualcosa". 

Dazai: "Riusciresti a fare per tre, ho detto a Odasaku di venire".  Annui.
Dopo 20 minuti fini di cucinare quello che potevo, non era mio solio cucinare. È stato abbastanza difficile, le rare volte che mangiavo le porzioni erano misere e fare per tre era ancora più complicato.

La cucina era troppo piccola per mangiare in tre, quindi gli portai i piatti nella sala.
Dazai era mezzo sdraiato sul tavolo e divano mentre Oda era seduto composto a terra.

Oda: "Grazie per l'invito anche se penso che abbia fatto tutto Dazai vero". 

T/n: "Ahah già. Ecco tenete, mi sono impegnata ma non sono molto brava spero almeno che non vi faccia schifo".

Dazai: "Ah non ti preoccupare se farà schifo toglieremo il sapore con del alcol". 
Ero sotto agitazione, perché erano qui.  Volevo riposare ancora.
"Ah a proposito, dove tieni tutto volevo scegliere io".

T/n: "O nella dispensa in cucina sennò in camera mia dentro l'armadio".

Dazai: "Ebbene allora sceglierò quelli dentro gli armadi". Fu così che prese di sua iniziativa e andò nella altra stanza neanche 1 minuto che già tornava indietro abbracciando una quantità esagerata di bottiglie.

Oda: "Dazai guarda che non è roba tua":

T/n: "Non vi preoccupate in caso ricomprerò qualcosa se finisce".  Presi dalla cucina tre bicchieri e versai i liquidi.

Oda: "Affatto t/n hai cucinato benissimo vero Dazai?" Dazai non rispose ma aveva finito e si stava già versando il quarto bicchiere; come me.

Dazai: "Ubriachiamoci e vediamo chi resiste di più"

Oda: "Non dovre- " venne interrotto da un bicchiere non suo sulle labbra.  Dazai lo aveva interrotto.

Dazai: "Daiii Odasaku lasciati un po' andare siamo solo noi tre"

Oda: "Ma, "

T/n: "Oda non ti preoccupare, fate come se fosse casa vostra"

Dazai: "ahah bene!" 

Così iniziammo a bere e finire parte delle mie bottiglie.  Non mi credo molto materialista come persona ma una sola cosa a cui tengo sono i miei alcolici. 
I più pregiati li tenevo apposta nascosti nell'armadio ma magari provarli in compagnia cambiavano davvero di sapore.

amore tra pistole (Dazai x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora