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Harry era sopra a Louis. Dondolava, a ritmo cadenzato ma senza fretta, i fianchi sul bacino dell'altro, sentendolo dentro di sé in tutto il suo spessore.

Il ragazzo sotto di lui era un groviglio di lamenti e respiri, le labbra aperte, gli occhi rivolti al corpo del minore che toccava ovunque con mani forti.
Harry si abbassò a mordergli la mascella, poi iniziò a tracciare la sua guancia con il naso, respirando il suo profumo, senza smettere mai di muovere le anche e il sedere. Con le labbra ripercorse lo stesso tragitto al contrario, avvicinandosi lentamente alla bocca di Louis.

Il fatto era che Harry adorava baciare. E aveva sempre baciato i suoi amanti. Magari non tutti, certo, c'erano state quelle scappatelle veloci in cui ciò non era avvenuto, ma comunque il fatto era uno: voleva baciare Louis dal primo giorno - da quando, seduto al pianoforte, aveva desiderato di prendere il posto della sigaretta che il maggiore teneva tra le labbra - e, purtroppo, quel desiderio si era acceso più forte che mai nell'ultimo periodo. Il punto era che ciò non era ancora mai avvenuto, e non sapeva nemmeno spiegarsi il motivo. Louis non sembrava trovarlo brutto, no? Harry gli piaceva fisicamente. Avevano una grande intesa a letto quindi tecnicamente lo trovava per lo meno attraente, no?
Però a pensarci bene, la maggior parte delle volte, durante i loro amplessi, Louis non gli dava proprio il modo di avvicinarsi al suo viso, perché aveva sempre lui le redini del gioco e, senza dare nell'occhio, lo indirizzava sempre ovunque tranne che . Proprio come qualche giorno prima, quando Harry aveva provato due volte nel corso della stessa giornata ad avvicinarsi a quelle labbra sottili. Harry se ne rendeva conto totalmente solo in quel momento, mentre Louis spostava la testa per far cadere la bocca di Harry sul suo collo, lontano, di nuovo, dal volto e dalla bocca, che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa che frenava Louis.

Harry si fermò, ogni movimento bloccato, di fronte a quella nuova consapevolezza.

«Harry», piagnucolò l'altro, arpionandogli i fianchi per invitarlo a riprendere il ritmo, senza ottenere nulla in cambio, «vuoi cambiare posizione?», domandò allora, non capendo il motivo di quell'arrestarsi improvviso del più piccolo.

«No, no», sbatté più volte le palpebre, ridestandosi e riprendendo a muoversi, «ti manca molto?», chiese al maggiore, velocizzando i movimenti, facendosi forza sul suo petto per alzarsi e abbassarsi.

«No», gorgogliò ansimando forte, «ci sono, co- continua così, sei perfetto».

Harry annuì, poi saltellò un paio di altre volte prima di vedere Louis raggiungere il culmine e sentirlo venire dentro di lui. Si alzò rapidamente dal suo corpo e iniziò a pompare la sua stessa erezione, sotto lo sguardo appagato e ammaliato, ancora annebbiato dal piacere, del maggiore.
«Bellissimo», mormorò Louis, fissandolo, e a quel suono Harry si squagliò in una miscela biancastra e viscosa, cadendo sul letto accanto all'altro.

«Lo pensi davvero?».

«Cosa?».

Harry riprese fiato per qualche istante.
«Che io sia bello».

«Oh suvvia Harry», ridacchio Louis, «lo sai meglio di me!».

Il più piccolo lo guardò male. «Intendo... ti piace quello che vedi quando mi guardi? A prescindere dal sesso». Harry aveva uno strano pizzicore ad altezza stomaco. Improvvisamente sembrava tutto confluire in un'unica direzione: a Louis non piaceva lui, gli piaceva quello che gli dava, il fatto di avere un antro caldo in cui sfogarsi ogni qualvolta lo volesse. Perché, sì, quella cosa tra di loro era iniziata a marzo ed erano arrivati già a settembre, senza che Harry avesse mai - mai, neanche una volta - rifiutato un suo invito o un suo presentarsi a casa sua senza preavviso. Era una sicurezza per Louis, cazzo. Gliel'aveva anche detto, qualche tempo addietro, chiaro e tondo, fuori dai denti. Era per quello che durante il sesso erano poche le volte in cui si sentiva guardato davvero, ed era sempre quello il motivo per cui non voleva baciarlo. Non gli piaceva, ma gli piaceva il suo corpo e quello che con esso Harry sapeva fare e concedere. Deglutì rumorosamente.

Love Who You Are / Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora