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Dicembre arrivò in un battito di ciglia e con esso si abbatterono su Harry sempre più consapevolezze.

Da quando aveva accettato di non essere una preda attaccata da bestie striscianti ma di essere piuttosto un prato verde e un cielo limpido per farfalle, infatti, aveva iniziato a vivere le sue emozioni con più cognizione di causa, lasciandole libere di affacciarsi alla sua vita per la prima volta, di entrare in comunione con lui, di farsi studiare, conoscere e riconoscere ogni giorno sempre di più. C'erano stati giorni non facili, certamente, giorni in cui avrebbe voluto tornare indietro e non aver mai detto a Louis che era pronto a provarci perché si sentiva spaventato e totalmente in balia delle sue sensazioni, qualcosa di più grande di lui, ma tutto sommato poi gli bastava guardare dentro all'azzurro-blu degli occhi del maggiore per tornare a respirare normalmente e dirsi che sì, cazzo, era pronto e poteva farcela. Perché Louis era la cosa più bella che gli fosse mai successa e lo sapeva, lo sentiva, che non lo avrebbe mai ferito. Ma certe volte era semplicemente... difficile, fidarsi ciecamente. Si fidava di Louis, davvero, da tempo ormai, ma non si fidava totalmente della vita, del futuro. Ne aveva passate tante, non poteva farci niente. Era difficile per lui, ma ce la stava mettendo tutta, e per questo, per la voglia di riuscirci, di recente si era ritrovato anche a curiosare online su possibile percorsi terapeutici, come gli aveva consigliato mesi prima Louis.

Louis, dal canto suo, gli stava sempre accanto, lo supportava, lo aspettava e lo aiutava nei suoi momenti no. Lo stringeva forte e lo faceva sentire vivo. Ed era fantastico, assolutamente fantastico. Con lui, con gli amici, con chiunque in generale. Era quanto di più bello il mondo avesse potuto desiderare, ed era, effettivamente, anche quanto di più bello Harry potesse sognare di avere. Ogni tanto lo guardava e pensava di non meritarselo nemmeno, un uomo così. Ma Louis era innamorato di lui e quindi, beh, poteva sperare di meritarselo almeno un po'.

Nonostante tutto questo, Harry faticava ancora a lasciarsi andare realmente in maniera assoluta. Aveva accettato di provare dei sentimenti per Louis, non era più solo sensazioni ma vere e proprie emozioni e cose intime e profonde, ormai lo aveva capito, ma non era ancora mai riuscito a dire - nemmeno a se stesso - cosa fossero con parole chiare e dirette. Accettava, riconosceva ma non riusciva a nominare. E beh, non era ancora riuscito a dare risposte sicure e definitive nemmeno al maggiore. Quest'ultimo sembrava non darci troppo peso, per il momento, e quando vedeva il più piccolo struggersi per questa sua fatica lo rassicurava dicendogli che lo sentiva quello che Harry avrebbe voluto dirgli, e che quello che gli dimostrava con i gesti era già tanto e palese che non aveva bisogno delle parole, perlomeno non finché Harry non si fosse sentito pronto. E Harry, beh, non poteva fare altro che sentire nuove e un numero sempre maggiore di emozioni scorrergli fino a dentro le ossa.

Con dicembre, in ogni caso, arrivarono anche le prime nevicate a Londra.

Harry non aveva più fatto pupazzi di neve da quando Jack era tornato nella casa in cui aveva passato la sua infanzia e si stupì quando Louis, quel giorno, gli chiese di andare al parco per farne uno. Sembrava una cosa così infantile, un ricordo di un tempo ormai passato, ma ritrovarsi a giocare con la neve fu una delle esperienze più belle, nella sua semplicità, degli ultimi anni. Poter tornare per un po' bambino, senza pensieri e preoccupazioni, fu magico. Louis aveva questa capacità innata di fargli provare situazioni ed eventi speciali senza nemmeno rendersene conto e Harry gliene era infinitamente grato.

«Sai, non facevo un pupazzo di neve da più o meno vent'anni», gli fece sapere, stesi l'uno accanto all'altro sulla neve, braccia e gambe ad aprirsi e chiudersi per formare degli angeli.

«Vent'anni? Follia! Almeno una volta all'anno va fatto!», disse Louis ridendo.

Harry stoppò i suoi movimenti, sospirando. «Sì, beh, quando ci sono certe situazioni familiari è un po'... complesso. E nessuno mi ha più proposto di farne uno, quindi...» lasciò cadere la frase.

Love Who You Are / Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora