Non ci poteva credere! Non poteva essere vero! Suo padre, Bruce Wayne, uno degli uomini più ricchi e facoltosi di Gotham era Batman, l'eroe mascherato.
Questo spiegava tutto! Ogni assenza ingiustificata, tutte le promesse infrante, tutte le assenze.Christina si sentì svenire.
Le gambe cominciarono a tremarle, mentre un senso di vertigine le partì dallo stomaco in subbuglio: stare in piedi si stava rivelando più complicato del previsto. Cercando di non cadere, la ragazza fece un paio di passi avanti e si appoggiò con forza alla scrivania dove numerosi computer ronzavano ininterrottamente. Senza accorgersene con la mano sfiorò alcuni tasti e subito decine e decine di schermi, sparsi per tutta la caverna, si accesero contemporaneamente.
Christina sollevò lo sguardo. Tutti i telegiornali di Gotham stavano trasmettendo le stesse immagini: una giornalista visibilmente agitata e con i capelli in disordine cercava di informare gli spettatori su ciò che stava accadendo alla Gotham Bank, dove la battaglia tra bene e male continuava inesorabile.
" ...la situazione si sta rivelando critica. Gran parte degli ostaggi sono fortunatamente stati liberati, ma al momento il combattimento tra Joker e Batman si sta svolgendo a favore del supercriminale. Alcuni agenti della polizia hanno provato ad aiutare l'eroe mascherato, tuttavia l'esplosione di alcuni ordigni ha ferito gravemente un paio di agenti. L'unica cosa che possono fare per il momento le forze dell' ordine è mantenere la folla a distanza di sicurezza, per evitare che si verifichino altri incidenti. Vi terremo informati con i nostri aggiornamenti non appena sarà possibile, nel frattempo..."
Ma Christina non sentì più una parola. Non poteva rimanere lì a guardare, mentre suo padre si faceva uccidere da un folle con la faccia truccata.
La giovane si girò lentamente, appoggiando la schiena contro il bordo della scrivania. Doveva fare qualcosa...ma cosa?Lo sguardo le cadde sulle teche che contenevano i costumi. Tra le divise da giustiziere mascherato ce ne era una che non aveva notato prima. In cuor suo sapeva che era una sciocchezza...eppure...Christina si avvicinò lentamente alla parete, quasi con una certa solennità. Esercitando una leggera pressione con la mano, fece scattare il meccanismo che apriva la lastra di vetro e prese il costume tra le mani, maneggiandolo come fosse stato una reliquia. Era chiaramente un costume da Batgirl: richiamava la foggia del costume di Batman, ma era più sensuale, attillato. La maschera con le piccole orecchie a punta sembrava sorriderle e le placche che proteggevano game e braccia la invitavano ad indossarle. Era un abbigliamento da guerriera, completamente nero e completamente armato. Con mani tremanti Christina lo strinse più forte, quasi per assorbirne tutto il coraggio.
Improvvisamente si sentì più calma: stava per fare una sciocchezza, lo sapeva, ma la faceva per amore di suo padre, per amore di quella famiglia che non voleva perdere.Velocemente Christina si infilò il costume e si diresse verso l'angolo della caverna, dove una moto nera come la notte la stava aspettando, pronta per essere cavalcata. Passando davanti alle teche non poté fare a meno di lanciare uno sguardo al suo riflesso. L'immagine di una ragazza alta e slanciata la scrutava con sguardo deciso. I lunghi capelli castani, sciolti sulle spalle, brillavano come seta e da sotto la maschera gli occhi color del miele rilucevano come stelle in una notte oscura. Non si era mai sentita così sicura in tutta la sua vita. Con un agile balzo, la guardiana mascherata saltò in groppa alla moto che, solo ad un tocco della sua mano, si accese ruggendo. La giovane erede della fortuna Wayne non aveva mai guidato una moto, eppure la nuova e forte donna che si celava sotto il costume partì con foga, gettandosi a capofitto nella notte. Christina era convinta che se fosse riuscita a sopravvivere a quel folle viaggio, Joker non sarebbe stato un problema.***
Non appena aveva sentito al telegiornale la notizia della rapina, Bruce si era precipitato alla banca. Si sentiva tremendamente in colpa. Quella serata era speciale per Christina e lui lo sapeva, era consapevole che i padri normali trascorrevano più tempo con le proprie figlie, ma non poteva fare altrimenti. Quando aveva scelto di diventare il cavaliere oscuro della città di Gotham sapeva che avrebbe dovuto fare dei sacrifici, ne era consapevole. Sperava solo di riuscire a fermare velocemente il clown, per tornare il prima possibile dalla sua piccolina.
Ogni volta che fermava quel clown psicopatico e lo faceva rinchiudere ad Arkham, lui riusciva ad evadere, tornando a seminare caos, morte e distruzione per la città.Quando giunse davanti alla Gotham Bank, Bruce si mise subito al lavoro, dando quella mano, senza la quale la polizia di Gotham, non sarebbe riuscita a risolvere nulla. In poco tempo, Bruce riuscì a liberare gli ostaggi e a portarli al sicuro, eppure, per tutto il tempo l'impressione che qualcosa non andasse lo tormentò. Joker era sparito, volatilizzato come un fantasma e nessuno riusciva a capire dove fosse finito. Tuttavia, quando un'esplosione alle spalle di Batman, fece crollare metà dell'edificio, il mistero fu svelato. Era una trappola!
-Tu. Tu. Ti credevo più intelligente sai?! Ormai non c' è neanche più divertimento a farti cadere nelle mie trappole.- rise sguaiatamente il criminale, avvicinandosi al pipistrello con aria minacciosa.
-Questa sarà l'ultima volta.- disse Bruce attaccando. Ma a sorpresa il clown lo schivò.
-No no! Non funziona così! Tu dovresti minacciarmi dovresti fare i tuoi discorsetti che io non ascolto minimamente e poi dovresti attaccare!- continuò Joker imperterrito.
- Così mi rovini tutti i piani! Non c'è nessuno che sappia rispettare un po' il galateo in questa città?-Bruce continuò ad attaccare, ignorando quei vaneggiamenti folli. Fondamentalmente non c'era una ragione per la quale Joker agisse...lui agiva e basta, sperando in uno sviluppo divertente della situazione, ma Bruce non voleva stare al suo gioco, voleva farla finita. Infatti, dopo un altro paio di colpi andati a vuoto, il criminale rispose e la lotta cominciò. I due avversari erano talmente assorti nel combattimenti che quasi non si accorsero di essere usciti nell'edificio e di essersi inoltrati tra le vie della città, dove la lotta continuava a proseguire senza esclusione di colpi.
Ad un certo punto Joker prese il sopravvento e con una ferocia inaudita, quasi si fosse stufato di quel gioco, cominciò a attaccare Bruce. Batman cadde a terra sotto i colpi del criminale.
-Oh non temere...lo sai che non ti ucciderei mai, sei il mio passatempo preferito. Tu..mi completi!- disse Joker, continuando a percuotere Batman. Il cavaliere oscuro provò ad alzarsi ma il clown lo bloccò a terra, assestandogli un altro calcio.
-Su, su non provare a rialzarti lo sai che è inutile. Credo che per questa volta ti darò solo una le...- ma le parole gli morirono in bocca. Bruce vide il clown fermarsi e, dopo essersi tastato il collo, girarsi lentamente.
-Chi sei tu? Come osi?- la voce era rabbiosa ma non fece in tempo ad aggiungere altro perché si accasciò per terra.
Bruce si stava riprendendo e richiedendo uno sforzo sovraumano al suo corpo, provò ad alzarsi. Subito due mani lo aiutarono a mettersi seduto con fare premuroso. Batman vide un'ombra scura mettersi in ginocchio di fronte a lui. Era una giovane ragazza e indossava un costume che ricordava il suo: placche nere e rigide le fasciavano il corpo e una maschera, con un paio di orecchie a punta, le celava il volto.Appena Bruce si fu ripreso del tutto, si alzò in piedi e parlò.
-Grazie- disse- Ma...chi sei?- chiese, ma la ragazza non rispose e con uno scatto fulmineo scappò nella notte. Bruce rimase sconcertato, ma passato il momento di stupore gli iniziarono a venire i primi dubbi. Subito si lanciò all'inseguimento, senza preoccuparsi di Joker. Sospettava che la giovane Batgirl lo avesse stordito con un soporifero e, entro breve, la polizia lo avrebbe trovato e arrestato.La città sarebbe stata al sicuro, almeno fino alla prossima evasione.Bruce si mise a correre, nonostante avesse i muscoli indolenziti. La ragazza sembrava sparita. Non ce ne era più traccia. Stava quasi per arrendersi quando, in un vicolo buio, sentì un rumore. Uno scricchiolio e poi il rumore del fiatone che veniva trattenuto. Aveva capito tutto. Normalmente non avrebbe rincorso la ragazza.
Lui più di tutti non aveva il diritto di sapere chi si celava dietro una maschera, visto che nascondeva la sua vera identità da anni, ma quella volta era diverso. La giovane gli aveva salvato la vita e inoltre il costume che indossava era spaventosamente uguale a quello che si trovava nella caverna. Quell'apparizione aveva messo in pericolo la sua intera esistenza.Senza fare troppo rumore si arrampicò su uno dei palazzi che delimitavano il vicolo. L' avrebbe colta di sorpresa.***
Dopo aver salvato suo padre, Christina era scappata. Per un momento, una frazione di secondo, aveva pensato di rivelargli la verità, ma poi ci aveva ripensato.
Suo padre non avrebbe capito, avrebbe fatto una scenata, l'avrebbe messa in punizione a vita o peggio. Così era scappata.
Per sfuggirgli si era nascosta in un vicolo e aveva aspettato, trattenendo il fiato e solo quando lo aveva sentito allontanarsi aveva ripreso a respirare. Stava per andare a recuperare la moto, che aveva nascosto in un vicolo buio accanto alla banca, quando un'ombra scura le era apparsa di fronte, bloccandole ogni via di fuga. Tuttavia fu solo quando l'ombra si alzò in piedi che Christina riconobbe Batman. La ragazza tentò di scappare, ma il cavaliere oscuro la bloccò, spingendola contro il muro. Dopo un momento di silenzio parlò.
-Non lo farei se non fosse necessario. Dimmi chi sei.-
Ma Christina si ostinava a non parlare. Suo padre era sempre stato molto protettivo a causa della morte della madre. Sapeva che gli avrebbe fatto una sfuriata se l' avesse scoperta, doveva solo resistere e magarli lui l'avrebbe lasciata andare, anche se in cuor suo Christina ne dubitava.
Nel frattempo, Bruce continuava a guardarla con aria dura e, visto che lei si ostinava a non parlare, decise di agire e toglierle la maschera. Ma non appena le sue dita strapparono l'ultima difesa che proteggeva l'identità di Batgirl, i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa.
Da sotto la maschera comparve il volto di sua figlia. Christina .La ragazza mascherata era Christina.
-Christina?-
-Ciao papà.- rispose lei con tono nervoso.
-Cosa ti è saltato in mente? Ti saresti potuta far uccidere, lo sai vero?- cominciò ad urlare Bruce, agitando la maschera in aria.
-Io? Papà, sono anni che mi nascondi la tua doppia vita! E vieni a fare la predica a me?-
-Sono due cose completamente diverse.- tagliò corto Bruce.
-Ah si? E in che modo?-chiese lei.
-Andiamo a casa prima che ti succeda qualcosa.- rispose Bruce in tono brusco, ma Christina non mollava.
-Guarda che il discorso non è finito.- aggiunse lei, seguendolo verso la Batmobile, ancora parcheggiata in centro. Mentre percorrevano a ritroso la strada del loro inseguimento, Bruce porse la maschera a Christina.
-Meglio che la indossi, potrebbero esserci ancora paparazzi in giro. In questo momento la tua identità è la cosa più preziosa che hai. Nessuno deve sapere chi sei.-Effettivamente Bruce aveva ragione. Appena furono nei pressi della banca, uno sciame di giornalisti giunti lì a causa del piccolo teatrino di joker, li circondò.
Batman faceva sempre notizia notizia, ma che assieme a lui ci fosse una ragazza travestita da pipistrello creava uno scoop. I due cavalieri vestiti di nero salirono velocemente nell'auto, cercando di evitare i falsh dei giornalisti e sfrecciarono lontano da Gotham, sparendo nella notte.Di fronte alla banca un giornalista estrasse un cellulare dalla tasca interna della giacca.
-Pronto? Redazione? Sono Simon. Ho un nuovo scoop per l'edizione di domani mattina. E ho già un' idea per il titolo.-
STAI LEGGENDO
Una nuova eroina.
FanfictionBruce Wayne aveva che quel momento arrivasse il più tardi possibile anzi, che non arrivasse mai, e invece era successo. Lei aveva scoperto tutto e ora insisteva per farne parte. Lei che era la cosa più preziosa che aveva al mondo. Sua figlia. Una ra...