Le bianche luci al neon ferirono gli occhi di Christina quando aprì gli occhi.
Si trovava in una grande camera d’ospedale dalle pareti alte e dal soffitto coperto di pannelli monocrami.
Provò subito ad alzarsi ma un dolore al fianco glielo impedì facendola accasciare nuovamente sulla pila di cuscini che era stata posizionata dietro la sua schiena.Si sentiva debole e stanca e aveva voglia di dormire ma quando girò la testa si accorse finalmente che nell’ angolo più lontano della stanza, seduta su una poltrona, una figura la osservava silenziosa.
Quell’ombra indossava stravaganti abiti verdi e viola ma la faccia era completamente struccata e i capelli, non tinti, di un bel castano chiaro.Joker si alzò lentamente e si avvicinò al letto della ragazza senza proferire parola.
Quando fu abbastanza vicino prese la sedia che si trovava accanto al letto e con una mezza piroetta la rigirò e ci si sedette sopra.
Christina lo fissava.
Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa pensare.
Solo l’ombra di un sorriso le passò sulle labbra mentre nella sua mente si riproiettava la scena, molto simile a quella a cui aveva appena assistito, del loro primo incontro, di quando lui l’aveva rapita.
Gli occhi del criminale erano fissi sui suoi e sembravano voler iniziare mille discorsi, mille conversazioni che però non avrebbero fatto.
-Sei qui.- ruppe finalmente il silenzio la flebile voce della ragazza.
-Si, sono qui.-
-Non era una domanda.- disse sorridendo Christina.
-Non avresti dovuto farlo.- rispose quasi automaticamente Joker come se non avesse nemmeno ascoltato le parole di lei.
-È stato qualcosa di istintivo, di naturale io…-
-Non stavo parlando di quello.- quelle parole furono come uno schiaffo in pieno volto per Christina.
-Di cosa stiamo parlando ora?- anche se nella sua mente capiva benissimo qual’ era l’argomento della conversazione. Stavano parlando entrambi di uno sbaglio. Un bellissimo, meraviglioso sbaglio che entrambi avevano commesso.Ma Joker taceva.
-Non..non puoi parlare sul serio. Tra di noi c’è stato qualcosa di speciale.-
-È stato un errore coinvolgerti. Nemmeno io posso gestire una cosa così grande.-
-Non è stato un errore. Io non ci credo, non lo pensi veramente.-
-Temo che le cose siano così. Accettalo.-
-Non..non ci credo. I tuoi occhi dicevano un’altra cosa. Nei tuoi occhi c’era la verità!- Christina si accorse che ormai stava urlando, ma non le interessava. Non poteva credere che quello che stava sentendo fosse vero, non era possibile.
-Io non ho un’anima!- urlò a sua volta il clown saltando in piedi e rovesciando in dietro la sedia. Piccole gocce di sudore avevano cominciato a imperlargli la fronte ma la ragazza non notava quello. Aveva notato i suoi occhi che raccontavano una verità completamente diversa da quella che lui voleva proporgli.
-Non è vero e lo sai anche tu!- urlò d’un tratto Christina e lo sforzo aggiunto all’agitazione le fecero nascere un’altra dolorosa fitta al fianco. Cercando di mascherare il dolore si accasciò nuovamente sul letto mentre un paio di forti mani la sostenevano.
Cos’era tutto quello? Cosa stava succedendo?
Come poteva preoccuparsi di lei con tanta attenzione e poi negare di amarla o, se non di amarla, almeno di provare un sentimento di affetto per lei.
-Ripeto è stato tutto uno sbaglio. Non saresti qui se non fosse stato per me.- disse Joker riferendosi chiaramente al suo ricovero in ospedale.
-Esatto. Non sarei qui se non fosse per te. Non sarei viva.- lo sfidò Christina con lo sguardo perso in quei due profondi pozzi scuri.
-Non discutere. Non farlo.- cercò di terminare la conclusione Joker.
Provò ad andarsene per non dover sopportare quella pena ma il braccio della ragazza fu più veloce e prima che lui riuscisse a girarsi per uscire gli afferrò il polso costringendolo a girarsi e ad avvicinarsi al letto.
Approfittando di quella situazione Christina, utilizzando tutte le sue forze, si sporse in avanti e appoggiò le sue labbra su quelle del criminale.
Quello non poteva non significare nulla.
Per un momento Joker sembrò cambiare idea ma poi si staccò bruscamente allontanandosi dal letto e dalla ragazza senza dire una parola.
-Non puoi mentire a me. Puoi mentire a tutti, ma non a me.- esclamò Christina mentre calde e grosse lacrime le rigavano il volto pallido.
Joker la guardò ancora una volta, di sfuggita, come se fosse anche per lui quasi troppo doloroso da sopportare tutto quello, ma la freddezza e la calma che di solito regnavano in lui presero nuovamente il sopravvento facendolo tornare l’uomo impassibile di sempre.
-Non lo puoi fare!- provò ad urlargli un’ultima volta dietro Christina sperando in una qualche sorta di reazione, ma fu tutto inutile.
Il criminale uscì a passo decisa da quella porta e in quel momento Christina sentì che era uscito anche dalla sua vita, e questa volta era per sempre.
Le lacrime che fino a quel momento erano state rare cominciarono a scendere copiose mentre un sensi di vuoto di espandeva del petto della ragazza.
Lui se ne era andato ma il cuore di Christina non era andato via con lui, era nuovamente nel suo petto: solo che questa volta era in frantumi e niente avrebbe potuto riparare ad un danno così grave.
Le sembrava che il mondo le stesse crollando addosso mentre la sua mente vagava libera a tutti i momenti che aveva trascorso con lui.
Momenti folli eppure allo stesso tempo magici.Non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lui, ormai era diventato qualcuno di troppo presente e una parte, forse la più irrazionale della sua mente, si immaginava mille spiegazioni e mille finali diversi.
Lo immaginava rientrare nella sua stanza sollevarla del letto e baciarla appassionatamente.
Lo immaginava che si faceva trovare ai cancelli della sua scuola.
Lo immaginava e basta.Ma nel suo cuore sapeva che tutto quello non sarebbe mai stato possibile. Che ormai quello che avevano passato assieme era solamente il passato e per lei l’aspettava un futuro oscuro e carico di oscurità e tristezza.
La sua mente cercava di essere razionale. Cercava di convincersi che, prima o poi, sarebbe stata meglio, avrebbe forse anche potuto amare di nuovo. Ma il suo cuore rifiutava quell’idea.
Non la voleva concepire ne accettare.
No. Le ferito del cuore in quel momento erano addirittura peggio di quelle del corpo. Aveva voglia di vomitare, di urlare, di maledire il mondo ma tutto quello che riusciva a fare era rimanere immobile con lo sguardo fissi nel vuoto mentre le lacrime sfogavano tutta la sua rabbia e la sua frustrazione.Perché tutto quello dove succedere proprio in quel momento? Perché doveva succedere proprio a lei?
Christina non riuscì nemmeno a percepire tutto il tempo che trascorse in quello stato: poteva essere un minuto, come un’ora o addirittura una vita intera. Non si accorse nemmeno di quando suo padre entrò nella stanza per controllare che stesse bene.
Semplicemente sentiva il mondo scorrerle attorno a rallentatore, come se lei si trovasse in una bolla.Non sentì nemmeno una delle numerose domande che Bruce aveva provato a porgli, o se le aveva sentite non voleva nemmeno provare a rispondere. Tutto in quel momento le sembrava insignificante.Riuscì solamente a percepire, con un enorme sforzo di tutta la sua volontà, suo padre che si allontanava dal letto.
Bruce sapeva che la ragazza aveva bisogno di rimanere da sola con il suo dolore. Aveva passato anche lui momenti simili, se non peggiori, alla morte della sua amata compagna, la madre di Christina. In quel momento anche lui era entrato in quel profondo pozzo nero di desolazione e disperazione dal quale era impossibile uscire se non dopo aver toccato il fondo. Solamente da lì era possibile cominciare una lenta risalita che, con il tempo, avrebbe riportato alla luce.
Bruce era quasi arrivato alla porta quando si sentì chiamare da una voce stanca e debole.
-Perché è successo tutto questo?-Il padre di Christina ritornò lentamente verso il letto.
Esitava a rispondere, voleva soppesare le parole.
-Sono delle sfide che dobbiamo affrontare, ci rendono più forti.-
-Non mi sento più forte. Sto solo male.-
-Lo capisco tesoro, ma te lo giuro: passerà.-
-Come fai a esserne tanto certo?-
-Perché tu sei Batgirl.-Un sottile sorriso si disegnò sulle labbra della ragazza.Forse c’era bagliore di luce nell’oscurità.
Dato che oggi non avevo molta voglia si mettermi alla scrivania e iniziare la tesina, mi sono detta perché non continuare a scrivere la storia?! Beh si lo fatto. Spero che vi sia piaciuto, se volete lasciato un commento o un piccolo voto.
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Una nuova eroina.
FanficBruce Wayne aveva che quel momento arrivasse il più tardi possibile anzi, che non arrivasse mai, e invece era successo. Lei aveva scoperto tutto e ora insisteva per farne parte. Lei che era la cosa più preziosa che aveva al mondo. Sua figlia. Una ra...