15. Shopping

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Il mese successivo passò per Christina in un battito di ciglia. Tornare ad allenarsi, trascorre nuovamente del tempo con suo padre la faceva sentire viva e piena di energia. In poco tempo i suoi muscoli tornarono a rinvigorirsi e la ragazza riacquistò anche l' agilità e il dinamismo di un tempo.
Nonostante suo padre fosse ancora restio a farla uscire mascherata le continue insistenze della figlia e gli incoraggiamenti di Alfred gli fecero cambiare idea.Finalmente Batgirl tornava a rivivere.Le prime uscite furono molto tranquille: solo qualche ricognizione durante la notte accomodata nell' auto nera come la notte e come il suo costume.La vera nube che aveva oscurato questo mondo di oscurità e piccole vittorie ottenute giorno per giorno erano state le guardie del corpo armate che Bruce aveva assegnato alla ragazza. Due enormi omoni larghi come un armadio, con delle pistole ben in vista e in grado di scoraggiare qualsiasi malintenzionato con una sola occhiata.
Il primo giorno che si era presentata a scuola accompagnata dalle due guardie, come una carcerata, aveva avvertito gli sguardi di tutti gli studenti posarsi sulla sua schiena ma, cercando di mettere in pratica gli esercizi che aveva appreso durante le ore di meditazione aveva provato ad ignorarle.
Le cose però erano degenerate una volta entrata in classe.Uno dei suoi migliori amici le si era avvicinato e, dopo averle chiesto un favore, l' aveva abbracciata con "eccessivo trasporto" come definì in seguito uno dei due uomini in nero, e quello era bastato per creare l' incidente.Senza quasi accorgersi di niente il ragazzo si era ritrovato steso a terra con il naso sanguinante mentre tutti gli altri ragazzi gli stavano attorno per aiutarlo. Dopo l' accaduto, mentre ascoltava disinteressatamente la lezione di storia, Christina aveva pensato a quello che era successo e quasi le era venuto da ridere.Certo le due guardie armate erano state pronte, abili e veloci. Avevano neutralizzato l' eventuale minaccia in poco meno di un nanosecondo senza dagli tempo di difendersi o spiegare: ma in realtà non erano in grado di fare il loro lavoro.
Lo scopo per cui suo padre li aveva assunti era tenerla lontana da Joker, il più pericoloso criminale della città. E su quel piano non stavano facendo un buon lavoro.In un modo o nell' altro il criminale era sempre riuscito ad avvicinarla e a trascorrere qualche istante con lei. Sebbene quei momenti fossero rapidi e fugaci per la ragazza era come entrare in paradiso.
Il clown riusciva sempre a sorprenderla.
Un pomeriggio, ad esempio, era uscita a fare shopping. Nessuna delle sue amiche aveva potuto, o voluto, accompagnarla e così Christina si era ritrovata a camminare da sola per le lussuose vie del centro di Gotham, con il portafoglio pieno e il cuore vuoto, mentre le sue due fedeli guardie la seguivano a una certa distanza cercando di non dare troppo nell' occhio.Christina evitando gli sguardi dei passanti entrò in un negozio e cominciò a frugare tra gli scaffali pieni di vestiti, scarpe, borse e accessori. L' estate si stava avvicinando e nelle vetrine spiccavano gli abiti delle nuove collezioni. Dopo aver scelto un paio di capi da provare si diresse verso i camerini, accompagnata sempre da quelle due presenze che erano diventate la sua ombra.
-Ragazzi vi prego. Devo solo provare questi.- esclamò lei improvvisamente girandosi di scatto e mostrando gli abiti. Poi provò più dolcemente.
-Qui nessuno potrebbe farmi del male.-
-Signorina Wayne, suo padre...-
-Facciamo così.- cominciò Christina che aveva cominciato ad imparare l' utilità dei compromessi e della manipolazione.
-Andate allo Starbucks qui all' angolo e ordinate un paio di caffè...le file sono sempre interminabili.- I due uomini erano evidentemente esitanti, ma dopo un ulteriore sorriso della ragazza si lasciarono convincere e uscirono dalla boutique girando continuamente la testa per controllare che la ragazza stesse ancora bene, evidentemente preoccupati pel la sua sorte, e quindi per la loro.
Quando furono spariti dalla sua visuale Christine entrò finalmente in un camerino sospirando. Era raro avere quei momenti di vera intimità e voleva goderselo al pieno.-Finalmente ti sei liberata dei tuoi babysitter.- la sorprese una voce dall' interno del camerino.Christina alzò velocemente lo sguardo con gli occhi sbarrati per la paura e lasciò cadere il mucchio di vestiti che teneva, fino a qualche momento prima, saldamente in mano.
Joker era tranquillamente seduto sullo sgabello e la guardava divertito.
-Cosa ci fai qui?- Chiese allora la ragazza cercando di controllare l' emozione della voce, ma il criminale non le rispose e raccolse alcuni dei vestiti che si trovavano a terra.
-Ci diamo alle spese folli?- Christina però non rispose, ma continuò a fissarlo con intensità. Se voleva giocare a quel gioco allora non sarebbe stato corretto non avere un' avversaria e lei sarebbe stata un osso duro.
-Capisco.- commentò semplicemente lui che aveva esattamente capito cosa voleva fare.
-Ma tanto la bocca non ti serva per parlare- disse avvicinandosi lentamente a lei e baciandola sulle labbra. Quel bacio stava trasmettendo tutto il desiderio che entrambi provavano.Quel bacio fu qualcosa di magico. Le loro bocche si incontrarono contemporaneamente e quello che era partito come un bacio casto e dolce divenne, da parte di entrambi, la conferma dei loro sentimenti.
Piccole gocce di sudore ricoprivano la schiena della ragazza, ancora in piedi e appoggiata a quel corpo tonico e muscoloso, mentre il loro movimento diventava sempre più sincronizzato e sempre più perfetto.Quel bacio diceva tutto: esprimeva la mancanza che avevano provato l' uno per l' altra anche se Christina sapeva che Joker non l' avrebbe mai rivelato apertamente.
Si sarebbe fatto trascinare in uno squallido spettacolo di cabaret, dove il genere di battute non corrispondeva esattamente al suo stile piuttosto che dichiarare apertamente il suo amore per la ragazza.
Christina non era nemmeno sicura che quello fosse vero amore, poteva semplicemente trattarsi di un interessamento, di un gioco eccitante, ma data la passione di quei baci non lo credeva possibile.Il tempo sembrava non scorrere ma all' improvviso il clown si staccò accarezzandole il volto con la mano guantata.
-Devi andare, i tuoi cani da guardia si staranno preoccupando.- e senza dare a Christina il tempo di rispondere uscì dal camerino e si dileguò senza farsi notare tra la folla mentre la ragazza rimaneva con i vestiti in mano con gli occhi semichiusi intenta ad immaginare ancora una volta quel sogno che si era appena realizzato.Sulle labbra sentiva ancora il suo contatto e sul suo corpo il suo profumo. Odore di sigari e alcol.Quasi come un automa, senza pensarci, si diresse verso la cassa con i capi in mano. Era talmente scombussolata che non li aveva nemmeno provati e tranquillamente avrebbero potuto andarle o troppo stretti o troppo larghi ma in quel momento non le importava.
Appoggiò gli abiti sul bancone porgendo contemporaneamente la carta di credito alla commessa , ma la voce gracchiante e troppo acuta di lei la risvegliò dal suo stato di semi incoscienza.j
-Signorina, questi abiti sono stati già pagati. Qualcuno vuole farle un regalo.- esclamò con tono complice, come se conoscesse tutta la storia che si celava dietro quell' avvenimento. Christina non ne fu del tutto sorpresa. Quello era un altro dei suoi costosi regali ma il come avesse potuto fare tutto ciò rimaneva un mistero.Con un sorriso prese allora la borsa che la donna le porgeva e uscì dal negozio dirigendosi verso il locale dove le sue due guardie del corpo la aspettavano con un bicchiere di caffè in mano.Christina prese il suo "Macchiato Caramello" mettendosi contemporaneamente le cuffie dell' iPod. Subito le canzoni partirono e la ragazza si trovò a camminare per la strada affollata, sempre seguita dai suoi protettori, accompagnata dalle note di Criminal di Britney Speras.

"But mama in love with a criminal
And this type of love
Isn't rational, it's physical
Mama please don't cry
I will be alright
All reasons inside
I just cant deny
Love the guy"

Mai quelle parole sarebbero potute essere più vere se non in quel caso. Il suo era davvero un amore fisico e irrazionale che lei, e nessun' altra persona nel mondo, non sarebbe mai riuscita a spiegarsi.

Una nuova eroina.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora