Una volta andata a letto quell' idea le rimase in testa fino a quando non si addormentò.
Lui la voleva vedere, era chiaro, e lei non avrebbe ignorato quella chiamata.
Quel folle pazzo criminale aveva lasciato un segno incandescente dentro di lei, qualcosa di cui non riusciva a liberarsi.
Sapeva che non sarebbe stato facile. Prima di tutto sarebbe dovuta riuscire ad uscire di casa senza che suo padre se ne accorgesse, impresa quasi impossibile e se anche ci fosse riuscita come lo avrebbe trovato? E una volta incontratolo che cosa avrebbe fatto? Rischiava di mettersi nuovamente in pericolo e...No! Era decisa più che mai. E niente le avrebbe fatto cambiare idea!Non appena aprì gli occhi, il mattino dopo, la consapevolezza di quello che aveva deciso colpì Christina come un pugno nello stomaco. Quello sarebbe stato il suo grande giorno, per così dire. Fortunatamente era sabato e questo significava niente scuola, niente scuola e una giornata intera per mettere in atto il suo piano.Mentre si preparava per scendere a colazione fu assalita da un mare di dubbi. Era la cosa giusta da fare? Come avrebbe eluso la stretta sorveglianza di suo padre?
E se anche fosse riuscita a trovare Joker che cosa avrebbe fatto? In quel momento tutto le sembrava sbagliato e per un istante fu quasi tentata di andare dal padre e raccontargli tutto.
Lui l' avrebbe aiutata.No. Christina sapeva che non era vero.
Avrebbe cominciato a farla scortare in ogni suo movimento, per andare a scuola, per uscire con le amiche.
Scese per la colazione e, mentre attraversava i grandi saloni, sperò che suo padre fosse già andato al lavoro o fosse uscito per una qualche cerimonia di beneficenza come faceva di solito.
Per una volta non si sarebbe sentita dispiaciuta.
Sapeva infatti che se lo avesse incontrato probabilmente non sarebbe riuscita a nascondergli le sue intenzioni e lui l' avrebbe scoperta subito mandando in fumo tutti i suoi piani.
Quando entrò nel salone il suo cuore perse un battito vedendo il padre seduto a uno dei capi del lungo tevolo mentre sorseggiava una tazza di caffè scuro e leggeva il giornale.
Non appena la sentì Bruce alzò lo sguardo e le sorrise affettuosamente. Christina si ripromise di rimanere calma."Comportati normalmente maledizioneù".
-Buon giorno principessa-
-Buon giorno papà-
-Dormito bene?-
-Si grazie- rispose lei sorridendo forzatamente e probabilmente Bruce se ne accorse perché subito ricominciò a parlare.
-Tesoro lo so che sei arrabbiata. Non avrei dovuto comportarmi così ieri sera, avrei dovuto parlartene prima ma vedi..è per la tua sicurezza-"Maledizione Christina! Comportati normalmente come faresti di solito" pensò tra se e se la ragazza ma quello che le uscì fu un -Non importa papà. Avevi ragione tu- ma subito dopo queste parole si morse la lingua."Volevi comportarti nel modo più normale possibile? Bè lo stai facendo nel modo sbagliato! Chiudi il becco piuttosto!"Anche Bruce sembrò piuttosto perplesso ma continuò imperterrito cercando sempre di più di riappacificare i rapporti col la figlia.
-Tutta questa storia è nata per passare un po' di tempo assieme no? Oggi potremmo andare da qualche parte solo tu ed io, che te ne pare? Niente lavoro niente impegni, promesso-
Per rimanere zitta Christina aveva cominciato a sbocconcellare una brioches ma quando sentì quelle parole per poco non si strozzò.
-Oggi?!- gridò quasi senza accorgersene.
-C' è qualche problema-
-No. Cioè ecco io..bè si. Avevo promesso alla mia amica Jenny che ci saremmo trovate al centro commerciale e poi saremmo andate a casa sua a..a fare qualche esercizio di trigonometria per il test in classe di lunedì..sai glielo avevo promesso-
- A bè sarà un' altra volta allora-
-Si certamente- disse Christina con il tono più normale che riuscì ad imitare e mentre diceva questo si alzò lentamente dalla sedia.
-Ora devo andare non vorrei mai fare tardi-
-Certamente principessa-Cristina si diresse verso la sua camera e mentre usciva dalla stanza sentì lo sguardo del padre piantato sulla sua schiena. Una volta nella sua stanza la ragazza mise nella sua spaziosa borsa un paio di jeans attillati neri, una felpa scura e un paio di scarpe comode, si sarebbe cambiata poi al centro commerciale, e si diresse verso l' ingresso della casa dove Alfred la aspettava con la macchina per accompagnarla in centro.*** *** ***
Bruce aveva intuito subito che qualcosa non andava.
Non era normale che sua figlia si comportasse così.
All' inizio aveva creduto che si trattasse di quello che era successo la sera prima ma poi si era ricreduto.Non voleva dubitare di lei, lei non gli aveva mai mentito.
Bruce era confuso, continuava a pensare a quello che era successo, cercando di capire di più, cercando di rendere le cose più chiare.
Pensava, pensava, pensava e aveva ormai perso la concezione del tempo quando riapparve Alfred.
Aveva accompagnato la ragazza ed era anche tornato e Bruce non si era nemmeno accorto del tempo trascorso.
-Qualcosa la preoccupa signore?-
-Non saprei Alfred. Christina mi è sembrata un po' strana questa mattina-
-Effettivamente, se posso essere sincero, la signorina non mi sembrava nella sua forma migliore-
-Non so cosa pensare Alfred-
-È preoccupato signore?-
-Se devo essere sincero sì, ma quale padre non lo è quando vede la sua bambina crescere e diventare una donna ma...-
-Ma non si tratta solo di questo-
-Sembra che tu mi possa leggere nel pensiero-
-Ci sarebbe una soluzione...ma...-
-No! No non posso Alfred-
-Dipende da lei- rispose il maggiordomo fissandolo intensamente.
-Non posso- ripetette Bruce in un sussurro che non era però più convincente.Dopo la sparizione di Christina nei panni di Batgirl Bruce le aveva regalato un ciondolo a forma di cuore dicendole che così lo avrebbe avuto sempre vicino, ma quello che Christina non sapeva era che all' interno del ciondolo c' era un microcip per individuare sempre la sua posizione.
Bruce si sentiva in colpa mentre glielo dava e si era ripromesso, per sentirsi un po' meglio, che lo avrebbe acceso solamente nelle situazioni di estrema gravità e di estremo pericolo. Si era ripromesso che non avrebbe mai spiato così subdolamente sua figlia...ma ora lo stava facendo?
Decise di rispendersi che in quel momento era la cosa giusta da fare.
Doveva proteggere sua figlia perché il suo istinto di padre gli diceva che la ragazza di stava andando a cacciare in grossi guai ma Bruce non sapeva che quei guai avevano delle cicatrici e una giacca verde.
Bruce corse nella caverna e picchiando furiosamente della tastiera digitò il codice d' accesso che apriva il programma del microcip.Quello che vide lo lasciò senza fiato. Un puntino verde si muoveva velocemente tra le strade di Gotham.Sapeva che quel puntino era Christina e riconosceva anche quelle strade. Quelli erano i quartieri poveri di Gotham, la parte malfamata della città.
Cosa ci faceva Christina lì?
E poi se ne accorse.Si stava dirigendo verso il luogo dove era scoppiata la sparatoria tra bande rivali.
Il luogo della sua prima missione.
Il luogo dove era stata rapita.
Stava andando da Joker.

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Una nuova eroina.
FanfictionBruce Wayne aveva che quel momento arrivasse il più tardi possibile anzi, che non arrivasse mai, e invece era successo. Lei aveva scoperto tutto e ora insisteva per farne parte. Lei che era la cosa più preziosa che aveva al mondo. Sua figlia. Una ra...