5. Rapimento

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Christina non riuscì a concentrarsi per tutta la mattina. Non poteva fare a meno di essere impaziente per quel pomeriggio. Quando anche l' ultima ora finì uscì correndo dalla scuola salutando con una mano le sue amiche e sorridendo. Loro pensavano di capire perché era così felice.
-Ha detto che avrebbe trascorso tutto il pomeriggio con suo padre-
-Bè se lo merita, non lo vede mai-
Non avevano idea di cosa avrebbe fatto realmente quel pomeriggio.Arrivati alla villa Alfred aiutò Christina a scendere dalla macchina prendendo la borsa piena di libri e quaderni di scuola. La accompagnò nella sala grande e gentilmente le chiese se volesse mangiare qualcosa prima di iniziare l'allenamento
-No, sono troppo eccitata Alfred- rispose lei sorridendo
-Allora- proseguì Alfred suonando alcune note per far aprire il passaggio- buona fortuna signorina-Prima di sparire nel varco nero Christina si voltò indietro, guardando il maggiordomo e sorridendo nuovamente.La discesa nell' oscurità questa volta le sembrò meno spaventosa, anche perché ormai sapeva cosa si celava alla fine del passaggio segreto. Arrivata nella caverna, illuminata a giorno dai forti neon, vide suo padre che faceva delle flessioni.Si arrestò un momento per guardarlo. Quella era certamente un' immagine strana. In tutti quegli anni aveva sempre immaginato suo padre come un serio e rigoroso uomo d' affari. Ma evidentemente non era così.
-Ciao tesoro, ben arrivata- il saluto la riscosse dai suoi pensieri
-Ciao papà- rispose lei avvicinandosi e salutandolo con un abbraccio affettuoso
-Pronta a cominciare?- sospirò lui, chiaramente ancora non del tutto convinto di tutto quello che stava succedendo
-Sono qui. Sono pronta-Passarono tutto il resto del pomeriggio, fino a sera inoltrata, ad allenarsi. Bruce credeva che Christina avesse bisogno soprattutto di allenamento fisico, prima di passare alle tecniche di combattimento, e sperava perciò di trascorrere tutta la prima giornata tra flessioni e addominali ma, con suo grande stupore si accorse che la ragazza era già perfettamente in forma, agile, scattante e veloce.Gli venne qualche sospetto su come avesse fatto ad ottenere quel fisico ma tenne i suoi commenti per se.
Iniziarono allora con i fondamenti della difesa e dell' attacco e poi, in seguito, le insegnò a usare alcuni congegni e alcune armi.
Nonostante Bruce non fosse ancora del tutto convinto che quello che stava facendo fosse giusto si stupì di trovarsi a pensare di quanto portata fosse Christina.
Dopo quasi tre ore di allenamento scese Alfred portando qualcosa per cena
-Mi chiedo per quale motivo abbiamo una sala da pranzo se poi ci ritroviamo sempre a mangiare nella caverna?-
-Dobbiamo mantenere la apparenza Alfred- sorrise Bruce.
La cena proseguì abbastanza tranquilla e Christina fu felicissima di vedere che Alfred aveva preparato anche il dolce
-Mmm gelato- disse afferrandone una coppetta, ma non fece in tempo ad assaggiare il primo boccone che tutti gli schermi si accesero sui notiziari e un' allarme cominciò a suonare
-Temo che la cena sia finita. E la tua prima missione iniziata...sempre che tu non ci voglia ripensare-
-Certo che no! Sono pronta- sentenziò Christina dirigendosi verso la teca contenente il suo costume.

***

Qualche minuto dopo una grossa macchina nera si dirigeva sfrecciando verso la periferia ovest di Gotham. All' interno del veicolo due pipistrelli. Vestiti di nero.
-Mi raccomando tesoro non rischiare troppo, è una missione semplice, altrimenti non ti avrei portata, ma potrebbe comunque succedere qualcosa di imprevisto. E inoltre se ti trovi in pericolo scappa piuttosto, non cercare di fare l' eroina-
-Papà è la milionesima volta che me lo ripeti. Stai tranquillo. Starò attenta. E poi è solo una lotta tra bende rivali, diciamo che la mafia non è il tuo peggiore nemico no?--No, non direi proprio-

***

Quando arrivarono nei quartieri malfamati di Gotham regnava il caos. Molta gente era in strada e stava cercando di evitare i proiettili vaganti, un paio di edifici erano in fiamme e le sparatorie continuavano a raffica. Per un solo momento Christina desiderò non essere lì ma a casa al sicuro, poi un esplosione la fece riscuotere. Doveva mantenere il sangue freddo.Subito seguì l' esempio di suo padre e cominciò a far allontanare la gente da lì quando da uno dei due edifici in fiamme sentì provenire un urlo. Era l' urlo di una donna. Senza pensarci un momento di più entrò nell' edificio e fortunatamente vide subito la donna. Era sul pavimento accanto a una finestra, sembrava ancora cosciente ma la sua gamba aveva un' angolatura piuttosto strana. Doveva essersela rotta.
Christina si avvicinò cercando di coprirsi il viso per non respirare il fumo. Quando le fu accanto la donna la guardò solo per un momento con timore ma poi il sospetto sparì e nei suoi occhi ci fu solo desiderio di aiuto.Christina riuscì ad uscire dalla casa prima che tutto crollasse e fece allontanare la donna consegnandola nelle mani premurose di alcune altre signore che si erano radunate lì di fronte.La giovane Batgirl fu subito raggiunta dal padre
-Stai bene?-
-Sì sì- disse lei tossendo.
Suo padre la sembrava stanco, ma probabilmente anche lei non aveva un' aria migliore. Non fecero, però, in tempo a dirsi nient' altro perché subito vennero assaliti da una dozzina di uomini tutti armati.
Il combattimento ebbe inizio.
Sebbene Christina conoscesse le arti marziali e le tecniche di difesa applicarle in combattimento era tutt' altra cosa. Sentiva i muscoli completamente indolenziti e più di una volta rischiò di rimanere gravemente ferita ma fortunatamente suo padre era sempre intervenuto in tempo.
Christina si sentiva sempre più stanca e per lei il combattimento si stava rivelando sempre più estenuante anche perché doveva continuamente evitare la gente che, in preda al panico si era riversata in strada.
Improvvisamente, mentre cercava di tenere a bada un grosso uomo di colore che continuava ad avventarsi contro con un coltello, vide un altro uomo che, con la forza, prendeva un bambino urlante e lo trascinava via.La ragazza non ci pensò due volte. Il movimento fu fulmineo e dettato dalla rabbia e con on un calcio nello stomaco mise
Ko il suo avversario. Si lanciò poi all' inseguimento del gangster e del bambino seguendo i due in un vicolo.Si ritrovò in un vicolo cieco. In fono al viale l' uomo stava in piedi e premeva un' affilata lama sulla gola del bambino guardando minacciosamente la ragazza con il costume da pipistrello.
Christina cominciò ad avanzare lentamente e con circospezione.Avrebbe potuto occuparsi facilmente del criminale se non avesse avuto il piccolo come ostaggio.Mentre si avvicinava sentì un rumore alle sue spalle, quasi impercettibile, ma era troppo preoccupata per farci davvero caso.
Stava ancora avanzando quando si sentì bloccare le braccia da dietro. Subito una mano si preoccupò di posarle una lama sulla gola per impedirle di agitarsi o di tentare di fuggire e una voce parlò vicino al suo orecchio.
-Non è divertente essere sorpresi alle spalle, vero?-
Il cuore le si fermò.Quella era la voce di Joker. La stessa voce che aveva sentito minacciare il padre la prima sera che aveva indossato il costume che rappresentava la sua nuova identità. La sera in cui era cambiato tutto.La voce continuò a parlare e Christina notò che era una voce calda ma la nota di follia al suo interno la rendeva inquietante.
-Sai?..da qualche parte nella bibbia ci deve essere scritto "Non fare a gli altri quello che non vuoi facciano a te" ma io mi chiedo dov' è il divertimento allora?-
Presa dal panico Christina provò a liberarsi, provò ad urlare ma era tutto inutile.Il clown la teneva in suo potere.
-Shhhhh non ti agitare, no no non voglio farti del male- e a voce molto più bassa, con un sussurro- per il momento-
.Christina aprì la bocca per chiamare aiuto ma Joker fu più rapido. Le mise davanti al viso un fazzoletto e Christina si sentì subito svenire. L' ultima cosa che riuscì a vedere fu il criminale di fronte a lei che sgozzava il bimbo.Per un momento dimenticò la paura. Come potevano uccidere un bimbo innocente e chiamarsi ancora uomini? Avrebbe dovuto salvarla lei quella vita ma non ci era riuscita.Poi tutto diventò nero e silenzioso.
Joker la prese in braccio e si allontanò nell' oscurità.

***

Batman aveva risolto la situazione. Le forze dell' ordine erano finalmente arrivate e avevano portato via i criminali e ristabilito l' ordine.
Bruce si guardò attorno cercando con lo sguardo la figlia.
L' aveva persa di vista qualche minuto prima, mentre stava ancora combattendo.
Subito fu preso dal panico e cominciò a camminare tra le gente incurante delle occhiate spaventate o dei ringraziamenti ricevuti.
Doveva trovare sua figlia.
Cominciò a muoversi sempre più velocemente.
Era nervoso.
Ad un cero punto mentre camminava notò sulla strada qualcosa di strano.
Si avvicinò e raccolse l' oggetto.Era una carta con sopra un Joker.
Ed era sporca di sangue.

Una nuova eroina.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora