Capitolo 12: Notte In Bianco
Ore 03:30
Sento qualcuno toccarmi la spalla, mi giro e vedo un ragazzo dai capelli rossicci, occhi verdi con pagliuzze dorate, piercing sul sopracciglio destro, lineamenti del viso marcati.
«Ehi bel ragazzo! Come ti chiami?» si avvicina a me per parlarmi all'orecchio, dato che la musica troppo alta ci impedisce di parlare normalmente.
«Ehm... ciao... mi chiamo Mattia.»
«Mattia, un bel nome per un ragazzo bello come te. Io mi chiamo Valerio.» dalla voce strascicata mi accorgo che è ubriaco marcio.
Sto per dire qualcosa, ma Valerio mi prende per il polso e mi porta fuori la discoteca.
«Ehi fermo! Mollami!» cerco di scappare, ma rafforza la presa sul mio polso fino a farmi male.
«Valerio lasciami andare! Mi stai facendo male!» urlo per farmi sentire, ma Valerio non mi dà ascolto. Anzi, mi trascina poco lontano dalla discoteca, in un vicolo cieco.
Mi sbatte con le spalle al muro e si avventa sul mio collo dove lascia dei baci umidi. Metto le mani sul suo petto e cerco di allontanarlo da me, ma con scarsi risultati. Mi prende i polsi e li porta sopra la mia testa.
«Stai fermo. Ci divertiremo un sacco.» sussurra al mio orecchio. Con una mano tiene fermo i miei polsi, e con l'altra mano mi stringe i capelli in una presa che per fortuna non fa troppo male.
Ritorna con la bocca sul mio collo, baciandolo, mordendolo, leccandolo e succhiandolo. Mi dimeno, nel tentativo di scappare, ma Valerio sposta le mani sui miei fianchi.
«Ho detto, stai fermo!» dice a denti stretti.
«Lasciami!» urlo con ormai le lacrime agli occhi. Lui, ovviamente, non mi dà retta, e con le mani sbottona i primi due bottoni della mia camicia. Cristo è la serata più orrenda di tutta la mia vita.
«Lasciami!»
«Mattia svegliati!»
Mi alzo di scatto dal letto, mettendomi seduto. Sono completamente sudato, ho la maglietta del pigiama appiccata al petto, il mio respiro è irregolare, la mia vista è appannata per via delle lacrime che scorrono sulle mie guance.
«Mattia.» sento una voce e qualcuno mi scuote dalle spalle, sbatto le palpebre e finalmente riesco a vedere qualcosa. Davanti a me c'è Christian, sul volto un'espressione che sembra essere... preoccupata?
Mi guardo intorno e per fortuna sono nella mia camera. Tiro un sospiro di sollievo e mi passo le mani sul volto per cacciare via le lacrime rimaste sulle guance.
«Scusa per averti svegliato.»
«Non importa. Stai bene adesso?»
«Si. Si, sto bene.» mi squadra da capo a piedi, forse per assicurarsi che io stia davvero bene.
Lui annuisce e si alza dal letto.
«Riesci a dormire di nuovo?»
Faccio segno di no con la testa. Sono ancora troppo scosso per riuscire a dormire di nuovo. Non farei altro che sognare quel momento.
«Vieni con me.» Christian si gira e va verso la porta.
«Dove?» chiedo curioso.
«Alzati e basta.» apre la porta ed esce dalla camera.
Ma perché prima fa quello dolce e preoccupato e poi torna ad essere lo stronzo di sempre?
Sospiro e mi alzo anche io dal letto. Esco dalla camera e sentendo dei rumori provenienti dalla cucina, deduco che Christian si trovi lì.
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The Sun And The Moon||Zenzonelli
FanfictionCOMPLETATA La "Scuola Dei Sogni" è la scuola più famosa di ballo della città di Bergamo. La scuola offre l'opportunità di studiare diverse categorie di ballo: hip hop e break dance, modern, latino-americano, classico. Direttamente da Bari, Mattia sa...