Capitolo 15

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Capitolo 15: Vecchie Conoscenze

Pov Christian

«Christian.» sento qualcuno picchiettarmi sulla spalla.

«Christian!»

Apro gli occhi e davanti a me vedo Mattia. Ma che diamine vuole di prima mattina?!

«Che vuoi?»

«Senti, mi dispiace svegliarti ma... mi servirebbe un passaggio per andare a lavoro.» dice lui timidamente.

Giuro che io lo uccido. Non solo questa notte mi ha fatto prendere un infarto perché non stava dentro casa, ma ora mi sveglia presto per chiedermi un passaggio.

«Fatti dare il passaggio da mamma.» dico voltandomi dal lato opposto, con l'intento di dormire di nuovo.

«Per favore Chri... non voglio disturbare tua madre. E in realtà non voglio disturbare nemmeno te, ma... non ho soldi nemmeno per il taxi. E se andrò a piedi farò tardi a lavoro.» dice lui con tono di supplica.

Passaggio... lavoro...
Mi alzo di scatto dal letto.

«Va bene, ti accompagno.» dico infine. Mi stiracchio e poi vado in bagno, mi faccio velocemente una doccia e poi torno in camera. Metto i boxer, un jeans con qualche strappo, una felpa rosa chiaro e una bandana intorno ai capelli dello stesso colore.

Prendo telefono, portafoglio, chiavi di casa e chiavi dell'auto. Scendiamo le scale e usciamo di casa. Entriamo in auto e accendo il riscaldamento per riscaldarci dal freddo di ottobre.

Metto in moto l'auto e guido verso il centro.

«Resto con te tutta la giornata.» dico interrompendo quel silenzio che si crea ogni volta tra di noi.

«Perché?» con la coda dell'occhio vedo che si volta verso di me, e mi guarda con quegli occhioni azzurri curiosi.

«Perché così posso controllare il tuo capo. Come dici tu, deve comportarsi da tale.»

«Si, ma... posso gestire da solo la situazione. Non c'è bisogno che resti.»

Non rispondo e continuo a guidare. Lo sento sospirare, rivolgo per un attimo lo sguardo verso di lui e vedo che ha voltato la testa verso il finestrino.

Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio, fino a quando arrivo in centro. Parcheggio e scendiamo dall'auto. Entriamo nel bar e lui saluta la tizia che sta dietro al bancone.

«Buongiorno Marti!»

«Buongiorno Matti!»

Mattia va dietro il bancone e indossa il grembiule, poi torna verso di me.

«Grazie per il passaggio. Vuoi ordinare qualcosa?»

Sto per rispondere ma una voce mi interrompe.

«Buongiorno ragazzi miei!»

Instintivamente Mattia si avvicina di più a me e mi stringe un braccio con una mano.

«Buongiorno capo.» rispondono il biondino e la ragazza.

Rivolgo lo sguardo verso il ragazzo che è appena apparso dalla porta che si trova dietro il bancone. Porca puttana! Non ci posso credere. Non può davvero essere lui. Il suo sguardo si ferma su di me, e la sua espressione allegra sparisce, lasciando posto ad un'espressione fredda e senza emozioni.

«E tu cosa ci fai qua?» sputa velenoso.

«Sono venuto a comprare un pallone da calcio.» dico ironicamente.

The Sun And The Moon||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora