(10) FINO AL MIO ULTIMO RESPIRO ; jikook

108 10 0
                                    

「 dove Jimin osserva la pioggia e spera in un arcobaleno 」

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

dove Jimin osserva la pioggia e spera in un arcobaleno

· · ─────── ·𖥸· ─────── · ·
⚠️ flash fic ⚠️
· · ─────── ·𖥸· ─────── · ·


La quiete di quella sera d'estate era stata interrotta dall'insistente rombare dei tuoni, dall'incessante frinio delle cicale e dal dolce picchettio della pioggia sull'asfalto. Quel temporale estivo era stato accolto da molti con grande gioia: finalmente l'aria si era rinfrescata e l'afa aveva lasciato posto a una leggera brezza.

Jimin era seduto fuori casa e osservava intorno a sé la natura fare il suo corso. Era seduto sopra il tavolo, perché l'unica sedia non bagnata era occupata dal gatto e lui non aveva intenzione di disturbare il suo pisolino – il tavolo era un ottimo piano di riserva.

Le nuvole si stavano diradando per fare spazio un'ultima volta al Sole – prima che in cielo apparisse la Luna e portasse con sé il buio della notte. Il ragazzo si chiese se alla fine di tutto quel trambusto sarebbe comparso un arcobaleno; sicuramente l'avrebbe messo di buonumore – voleva inviarne una foto a Taehyung e Namjoon, sicuramente avrebbero apprezzato.

I suoi pensieri vennero interrotti dall'aprirsi della porta sotto il portico. Sapeva chi fosse e non si premurò di voltare la testa per appurare che avesse ragione, in fin dei conti solo loro due abitavano in quella casa.

Un sorriso apparve sul suo volto, quando sentì Jungkook appoggiargli sulle spalle una felpa con la cerniera. Jungkook rimase in piedi davanti al tavolo e circondò le proprie braccia attorno alla vita di Jimin. Prima di far aderire petto e schiena, Jungkook diede un piccolo bacio dietro l'orecchio di Jimin, dove la parola Youth era scritta con una graziosa calligrafia. Jimin si crogiolò in quell'abbraccio, il quale lo stava scaldando più della felpa che il suo ragazzo gli aveva portato per coprirsi e non sentire più quel freddo pungente.

Rimasero entrambi in silenzio per un po' di tempo: Jimin passava delicatamente il suo dito sopra la mano di Jungkook, accarezzando i suoi tatuaggi; quest'ultimo, invece, teneva stretto a sé Jimin, mentre la sua testa era appoggiata a quella dell'altro.

«Bam?» chiese Jimin all'improvviso, la sua voce flebile per non rovinare il momento.

«Sembra si sia addormentato. Ero così irrequieto prima, voleva stare dietro di me a tutti i costi... poi si è voluto rifugiare dentro il nostro armadio, ma ho trovato un compromesso: ho preso una maglietta dal cesto della biancheria sporca e così si è appisolato nella sua cuccia con accanto quella. Sono stato con lui finché non si è calmato» rispose Jungkook; la sua voce era leggermente preoccupata per il loro cane, che – per paura del brutto tempo – aveva seguito in giro per casa il suo padrone per tutto il pomeriggio. Il cuore di Jimin si stringeva ogni volta che succedeva, non voleva il suo cucciolo stesse così male.

ships in pills › bangtan one-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora