「 dove Hoseok e Jungkook sono migliori amici 」
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Corro giù per le scale, come se la mia vita dipendesse da questo; molto probabilmente è così, visto che il mio migliore amico non ha smesso un secondo di suonare il clacson della sua auto.
Mi appoggio con la schiena al muro, e cerco di infilarmi le scarpe senza perdere l'equilibrio, data la frenesia del momento. Sempre di fretta, saluto mia madre, la quale si trova in cucina, dicendole che ci rivedremo stasera.
Sbatto la porta di casa e mi fiondo sul posto del passeggero, di fianco a quello del conducente, con il fiatone, come se avessi corso chilometri per una maratona. Hoseok parte sgommando, senza lasciarmi il tempo di chiudere la portiera dell'auto.
Abbandono il capo sul poggia testa, chiudo gli occhi e cerco di regolarizzare il respiro. Hoseok non mi ha ancora salutato, concentrato sulla strada che facciamo ogni mattina per andare a scuola.
«Come mai sei così silenzioso questa mattina?» chiedo allora, visto che lui non ha intenzione di cominciare «oh, quindi hai optato per il silenzio, va bene».
Mi giro con il volto verso Hoseok, e la sua espressione facciale non è cambiata di una virgola, continua a essere seriosa e corrucciata. Così mi giro a osservare il paesaggio che scorre velocemente al di fuori del finestrino, appoggiando la testa su di esso.
Lo ammetto, un po' mi sento in colpa. Sono consapevole di essere un ritardatario cronico, e che a causa mia arriviamo sempre a pelo alla prima lezione della giornata, ma Hoseok non si è mai arrabbiato così tanto; lui stesso mi aveva assicurato una volta di averci fatto l'abitudine. Quindi proprio non capisco perché questa mattina mi riservi tutto questo astio.
Sono così immerso nei miei pensieri, che non mi accorgo nemmeno che Hoseok ha parcheggiato davanti l'edificio scolastico. Continuo a osservare fuori, aspettando che lui parli, mi dica qualcosa, ma questo non accade.
D'improvviso sento sulla mia coscia sinistra un calore familiare, ormai abituato al tocco delicato - e allo stesso tempo deciso - della mano del mio migliore amico. Sono costretto a girarmi e lo vedo, ora più vicino a me, farmi uno dei suoi bellissimi sorrisi.
Il mio cuore perde alcuni battiti e abbasso lo sguardo. Perché è diventato così difficile sostenerlo?
«Smettila di pensarci, lo sai che non sono veramente arrabbiato con te. Non riuscirei mai a esserlo, quindi togliti subito quell'espressione da vittima dalla faccia» io mi chiudo nel mio mutismo, offeso di essere stato additato come la vittima di turno, quando lui è stato il primo a non rivolgermi la parola.
Hoseok, a questo punto, avvicina ancora di più il suo volto al mio; posso sentire il suo leggero fiato sul collo, che mi manda una scarica di brividi per tutto il corpo.
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ships in pills › bangtan one-shot
Fanfictiondove la mia indole da multishipper può dare sfogo alla sua fantasia. [ all'interno di ogni capitolo ci sarà la trama corrispondente a ogni one-shot ]