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Francesca's pov

Oggi dovevo uscire con Adele e Sophia, le mie nuove amiche.

Le avevo conosciute in un bar di un centro commerciale, dove lavorava una loro cugina di secondo grado.

Per questa sera io e Sophia avevamo un piano in mente: io avrei portato con me mio fratello, per cui Adele aveva una grandisisma crush da quando giocava al Verona, e li avemmo lasciati da soli per conoscersi meglio.

Questa cosa sarebbe successa subito perché sia io che Sophia sapevamo già che Adele si commuoverà e che Matteo la consolerà.

Quella sarebbe stata la nostra occasione per scappare.

Io già li shippavo, nonostante non si conoscessero ancora: sapevo già che avevano un sacco di cose in comune, cosa che speravo aiutasse a farli mettere insieme.

"Oh Matte, stasera ti va di uscire con me e le mie nuove amiche? Così magari le conosci" chiesi a mio fratello che era appena rientrato dagli allenamenti mattutini.

"Uff va bene, solo perché sei tu"

"Grazie mille" replicai per poi correre ad abbracciarlo.

"A che ora dovremo uscire?" domandò mentre mi stringeva i fianchi con le braccia.

Amavo i suoi abbracci.

"Alle 18"

"Ok. Ti va giocare alla play?" domandò con la faccia da cucciolo.

"Prima pranziamo, poi giochiamo alla play" replicai io, dandogli un bacio sulla guancia.

Io e Matteo preparammo il pranzo insieme, come facevamo sempre.

Oggi avremmo mangiato carne con delle patatine al forno.

"Ma chi sono queste tue amiche? Adele e Sophia, giusto?" chiese Matteo mentre mangiava la sua carne.

"Sì, Matte, sono loro" risposi.

Parlammo ancora un po' mentre mangiavamo.

Le cose di cui parlavamo di più erano la formula 1 che piaceva a entrambi, la carriera di Matteo e la nostra famiglia rimansta in Veneto.

Dopo pranzo mettemmo la roba sporca nel lavello per poi andare in salone e accendere la televisione per giocare alla Playstation.

Ovviamente giocammo a fifa, che ci faceva litigare per ogni stronzata.

Come squadra scelsi la Roma mentre mio fratello scelse il Cagliari semplicemente perché era la sua sqaudra d'appartenenza, egocentrico.

"MA DAI NON È GIUSTO CHE TU ABBIA VINTO QUESTA PARTITA, STRONZA"

"STRONZA LO DICI A TUA ZIA, ho vinto perché sono brava a differenza tua"

Matteo mi guardò per poi scoppiare a ridere "Perché dobbiamo sempre finire così, a insultarci ogni volta che l'altro perde a fifa?"

"Non lo so, Matte, non lo so" dissi per poi scoppiare a ridere insieme a lui.

Facemmo qualche altra partita a fifa per poi andare a cambiarci per l'uscita.

Io mi misi in dolcevita bianco con dei jeans azzurri e delle Jordan.

Invece Matteo si mise il solito jeans blu strappato con una maglia a maniche lunghe nera, delle Adidas all star e in testa si mise un cappello per non essere  riconosciuto dai fan.

Decise di portarsi dietro una felpa bianca, in caso dovesse fare freddo improvvisamente.

Quando fummo pronti ci facemmo un'altra partita a fifa perché ci eravamo preparati molto in anticipo.

Instagram|| Giorgio AltareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora