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20 giugno 2022.

"E così te ne vai?" chiese una voce che avrei riconosciuto tra mille.

Giorgio.

"Purtroppo sì Gio, seguo mio fratello in ogni sua avventura calcistica. Prima sono stata a Padova, città vicina a quella in cui siamo nati io e Matteo, poi Verona, poi Bergamo e ora Cagliari. Mi dispiace Gio, mi state tutti simpatici e non vorrei abbandonarvi, soprattutto dopo una retrocessione, a parer mio dolorosa e dura da dimenticare per tutti i vostri tifosi, ma come sai bene Matteo è venuto qui solo con la formula del prestito secco. Mi sarebbe piaciuto rimanere, ma come sai Matteo per me è importantissimo. Lui per me è la mia ancora che mi tiene a galla, starei troppo male senza di lui al mio fianco, la distanza mi distruggerebbe."

Lui mi guardò, anzi, mi squadrò dalla testa ai piedi e io feci lo stesso.

Ero sicura che mi sarebbe mancato da morire, vederlo tutti i giorni ad Asseminello se non sbaglio, il nome del centro sportivo non mi era mai entrato in testa nonostante i 6 mesi passati qui, lui che mi abbracciava quando era sudato, cosa che mi faceva imbestialire, i suoi occhi che si puntavano su di me durante l'allenamento e il mister che lo riprendeva perché si distraeva di continuo, ostinato a fissarmi manco fosse un maniaco, i suoi sgaurdi che erano su di me anche quando non guardavo, ma li percepivo, sentivo che i suoi occhi, la sua attenzione, erano puntati verso di me.

Sentivo il suo sguardo bruciare su di me, percepivo che non avrebbe spostato il suo sguardo finché qualcuno non lo avesse richiamato per riprendere gli allenamenti e/o subirsi le urla del mister, sempre più incazzato con lui.

Mi sarebbe mancato il così stare bene vicino a lui. Perché il prestito non poteva essere il diritto o con l'obbligo di riscatto? Così avremo avuto la possibilità di restare qui a Cagliari, e di stare vicino a lui.

Iniziai ad avvicinarmi a lui lentamente, e Giorgio fece la stessa cosa in contemporanea.

Eravamo vicinissimi, in questo esatto momento sembrava che ci stessimo baciando con foga, che volessimo far vedere il nostro amore a tutto il mondo.

"Ora te la sentiresti di stare con me?"

La sua voce era...speranzosa.

Speranzosa che io gli dicessi di 'sì', ma in questo momento gli mentirei se gli avessi detto una cosa del genere, purtroppo non mi sentivo ancora pronta ad avere una relazione amorosa, dopo essere stata con Dimarco, che non mi aveva mai meritata.

Mi sentivo ancora troppo insicura di me stessa, di non essere abbastanza per lui.

Mi sentivo ancora inadeguata per lui; ormai pensavo sempre di non essere abbastanza per una persona fantastica come Giorgio, che mi aveva sempre rassicurata nei miei momenti 'no', nei momenti in cui stavo malissimo per colpa di Dimarco e la reazione che avevo avuto con lui.

"Vorrei stare con te, Gio. Ma non me la sento ancora di avere una relazione amorosa, soprattutto dopo quello che mi ha fatto il mio ex ragazzo. Mi aspetterai, vero? Nonostante io voglia stare veramente con te, te lo giuro" chiesi con le lacrime che iniziavano a scendere dai miei occhi.

Ormai piangevo ogni volta che mi chiedeva ciò, avevo paura di deluderlo.

Non volevo perderlo per sempre; ormai questa era diventata la mia più grande paura, il timore più grande della mia vita.

Con questa paura ci convivevo ogni giorno, pensando che prima o poi si sarebbe trovato una ragazza che lo meritasse più di me, che fosse più bella di me e che fosse anche molto famosa.

Pensavo sempre che prima o poi lui capisse che non fosse mai stato innamorato di me, e io li ci rimarrei male, molto male, sapevo già che sarebbe tirato quel vuoto incolmabile che avevo quando persi il bambino, che avrei passato le notti a piangere initerrotamente con mio fratello che mi consolava, stringendomi più forte a sè per cercare di colmare quel vuoto era tornato a tormentarmi.

Instagram|| Giorgio AltareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora