1. Bella

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Mi chiamo Bella. Ma il destino ha voluto che non lo fossi. Credo sia proprio questa la beffa più grande della mia vita: essere Bella e allo stesso tempo non esserlo.

È un po' come nei Malavoglia di Verga, in cui davano i nomi alle persone basandosi sull'opposto di una loro caratteristica. Se loro si chiamavano Malavoglia perché in realtà erano dei gran lavoratori, io mi chiamo Bella perché in realtà sono una ragazza brutta. Deve essere così...

Tra l'altro mia madre sta parlando proprio di questo ora che siamo a tavola, si lamenta che i suoi alunni non sapevano nulla sul verismo.

"Per non parlare di Dionis, che...lasciamo stare, da lui non mi aspettavo certo un'interrogazione brillante" dice.

Il mio cuore ha un sussulto ogni volta che sente quel nome, Dionis.

"È frustrante avere degli alunni così svogliati e affatto reattivi!" continua mia madre. 

Si lamenta di continuo dei suoi studenti. Addossa sempre la colpa a loro e mai a se stessa. Sì perché in realtà è lei la responsabile della brutta condotta delle sue classi. Tutti a scuola la odiano e non la vorrebbero affatto come insegnante. È brava nella sua materia, sa tutto di quello che deve spiegare, ma non lo sa trasmettere, è del tutto incapace sul piano umano. Per questo non piace a nessuno dei suoi studenti. Del resto è così anche come madre...mi ha dato tutto ciò che di materiale serve a crescere una figlia, ha sempre insistito perché andassi bene a scuola e mi comportassi perfettamente, ma d'amore...d'amore me ne ha dato ben poco.

"Basta così col pranzo? O vuoi qualcos'altro?" mi chiede. 

"Sono a posto mamma" rispondo, e mi metto a sparecchiare.

"Domani hai l'interrogazione di storia vero?" mi fa mia mamma. Annuisco. "Allora vedi di studiare bene, devi andare alla perfezione!" e, così dicendo, colei che mi ha creato se ne esce dalla cucina, lasciandomi finire di sparecchiare da sola.

Una volta tolta la tovaglia e riposti tutti piatti, posate e bicchieri nella lavastoviglie mi avvio nella mia camera con l'intenzione di rilassarmi per un po' stando sui social per poi mettermi a studiare storia. 

Mi butto sul letto e inizio a scrollare Instagram. Ci sono alcuni reel divertenti, ma soprattutto tanti post di ragazze bellissime, perfette. Mi affaccio per guardarmi allo specchio, mi ritiro subito. Sono così brutta! In confronto a quelle ragazze poi...Decido di chiudere Instagram per non deprimermi ulteriormente, ma non prima di aver visto le stories. Ce ne è una di colei che considero la mia nemica, Gessica Moncardo. Ha messo una foto tra gli amici più stretti in cui sta mezza nuda davanti allo specchio...Metto via il telefono. È proprio una poco di buono...e mi fa solo rabbia quando la vedo o la incontro. Ma perché devo starci in classe assieme? Perché!?

Oltretutto ora mi torna in mente lui...Dionis! Ed ecco che mi sale la gelosia. Anche Gessica è innamorata di lui e questo io non posso sopportarlo. Non posso sopportare che lei sia così provocante e che per giunta ai ragazzi questa cosa piaccia...Io so di non essere attraente ma almeno non sono così...insomma...così!! 

Ritengo ben peggiore essere una ragazza come Gessica che essere una ragazza come me...Ma poi anche le altre mie compagne che le vanno tutte dietro come galline...Che fastidio! Io per fortuna non sono come loro, sono diversa. Ma questo non sembra apprezzarlo nessuno...nemmeno il mio amato Dionis!

Mi perdo nei miei pensieri arrabbiati e allo stesso tempo innamorati, ma mi rendo conto che il tempo sta passando rapidamente e che io ancora non ho cominciato a studiare! Devo assolutamente mettermi su storia...

Mi tiro su dal letto, prendo il libro dallo zaino, mi siedo sulla scrivania e inizio a sottolineare e schematizzare, cercando faticosamente di non pensare a...lui.

Il fascino del cattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora